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Visualizzazione dei post da gennaio, 2025
  ELSA MARTINELLI, FEMME DI FAMA  Da commessa a mannequin , da principessa dell’alta moda internazionale ad attrice, da Hollywood a Cinecittà. Elsa Martinelli era una di quelle donne italiane che hanno conquistato il mondo: con eleganza, fascino e discrezione. Toscana di nascita - avvenuta a Grosseto, il 30 gennaio 1935, novant’anni fa esatti - ma romana d’adozione, la Martinelli era soltanto una giovanissima commessa quando, grazie a coincidenze fortunate, si trovò a passare dal retro di un bancone alle passerelle più prestigiose, iniziando una carriera da indossatrice che la portò oltreoceano, fino a New York.   Alta, bella, di grande classe, venne notata in copertina da Kirk Douglas, che la volle con sé nel film Il cacciatore di indiani , suo trampolino di lancio nel mondo del cinema, dove Elsa Martinelli brillò per grazia e naturalezza. La consacrazione in patria arrivò nel 1956, con Donatella di Mario Monicelli - che le valse l'Orso d'Oro al Festival di Berlino -,...
  L’ARTE DELLA MEMORIA « È da barbari scrivere ancora lirica dopo Auschwitz » scriveva il filosofo ebreo tedesco Theodor W. Adorno in un saggio del 1949, quattro anni dopo che l’intera umanità sopravvissuta al genocidio e agli orrori della guerra scoprì cosa si nascondeva dietro quel cancello sul quale campeggiava la scritta,  Arbeit macht frei, il lav oro rende liberi. Per Adorno tornare a fare poesia, tornare ad occuparsi di arte, che fosse arte in sé e per sé ( l ’art pour l’ art ) o arte politicamente “impegnata” rappresentava un atto di barbarie dopo la cruda e amara verità rivelata dalle truppe dell’Armata Rossa, che il 27 gennaio 1945 liberarono gli ultimi superstiti del campo di concentramento di Auschwitz.  Come si può, si chiede Adorno, tornare a scrivere, a dipingere, a comporre musica, a scolpire una statua o un basso rilievo come se nulla fosse accaduto? Non è umanamente possibile, oltre che crudele. Fare finta di niente, ricominciare a vivere come se quel...
  SANT’ANTUONO IN FESTA: RICORDI PASSATI, SPERANZE FUTURE I rintocchi decisi e incalzanti delle campane. La melodia malinconica di zampogna e ciaramella. I bagliori della Castedda nel cielo scuro e freddo di gennaio. Le luci dei fuochi pirotecnici e delle luminarie. Il ciarlare della gente che riempie la strada. Il guaito dei cagnolini e il miagolio dei gatti in attesa della benedizione. I nostri piccoli paesi vivono ormai di ricordi e di tradizioni. Quella della festa di Sant’Antonio Abate, il 17 gennaio, è per lo storico rione di Lagonegro (PZ) un segno di speranza. Sant’Antuono , una lingua di sampietrini che si estende dall’Ufficio delle Poste alla piazzetta subito sotto il “nuovo” Istituto Magistrale (oggi sede del Liceo delle Scienze Umane), è un quartiere ormai povero di gente, raggruppata in piccoli nuclei familiari, ma ricco di storie che si perdono nella notte dei tempi.  La piccola, accogliente e suggestiva chiesetta dedicata a Sant’Antonio Abate, risalente al XVI...
  FURIO COLOMBO, IL CORAGGIO DEL GIORNALISMO « Il coraggio ce l’ho! È la paura che mi frega! », avrebbe detto Totò. Lui, invece, Furio Colombo, la paura non sapeva nemmeno cosa fosse. Si parla spesso, quasi sempre, del coraggio di dire la verità ad ogni costo. Lo dice la Legge di Dio come la Legge dell’Uomo. Lo dice la nostra coscienza.  Ebbene, Furio Colombo non è stato soltanto un grande giornalista, uno dei pionieri dell'informazione televisiva italiana, un direttore e fondatore di quotidiani, un inviato speciale dagli Stati Uniti, la sua seconda patria. Colombo è stato innanzitutto un uomo di passione, rigore e coraggio. Una schiena ritta che non si è mai piegata alle circostanze, che ha sempre rifiutato l’accettazione passiva delle cose. Una “penna” fluida che ha saputo raccontare, illustrare, contestare la nostra società per più di mezzo secolo. Un uomo gentile, sì, ma anche fermo nelle proprie posizioni, capace di dire NO, anche a costo di essere una mosca bianca. Non...
  ROCKY ROBERTS: UN RAGAZZO TREMENDO Con tutte le ragazze era sempre tremendo, ed era pronto a “buttarsi” per stare con loro. Profilo scuro, occhiali neri, grandi sorrisi e abiti scintillanti. Si piegava, si contorceva, urlava con la sua voce blues carica di energia. Parlare di Rocky Roberts significa rivivere pagine di musica italiana per nulla dimenticate. Juke-box perennemente ingozzati di cento lire, piste gremite di ragazzi in blu jeans e signorine in minigonna e radio sintonizzate sulle frequenze di Bandiera gialla  con Arbore e Boncompagni che portarono nel Belpaese quel ragazzone americano dinoccolato che aveva un passato da marinaio, pugile e cantante sulle navi da crociera, prima di spiaggiarsi sulla Costa Azzurra e diventare il re del rock’n’ roll dopo un premio a Cannes. Rocky Roberts deve la sua fama all’Italia, alle ragazzine Yé-Yé, ai musicarelli di Fizzarotti, al Festivalbar e a Canzonissima , al Piper Club di Roma e alla Bussola di Viareggio. La sua è s...
  ENIO GIROLAMI, CUORE DI RAGAZZO Un giovane prestante e di belle speranze. Un bel ragazzo biondo che rapiva i cuori di ingenue fanciulle nella Roma del Dopoguerra, tra corteggiamenti, abbordaggi in strada e in riva al mare, tra commedie sentimentali e farse balneari, sapientemente costruite e dirette dal suo papà, Marino. Enio Girolami è rimasto per sempre un giovanotto degli anni ‘50.  Con Maurizio Arena, Antonio Cifariello, Franco Interlenghi e tanti altri ha rappresentato la bellezza di un tempo in cui gli uomini, perfino i più sbruffoni e insolenti, avevano sotto sotto un cuore, che rivelava la loro ingenuità, del tutto analoga alla pudicizia delle ragazzine che tentavano di conquistare. Enio Girolami è poi cresciuto, ha vissuto intensamente il cinema, passando dal registro comico a quello drammatico, e se n’è andato via con i capelli bianchi e il volto di un uomo scolpito dai segni del tempo che passa. Ma dentro, nelle profondità dell’animo, è sempre rimasto il giovane...
  TINO CARRARO: L’ATTRIBUTO DELLA DISCREZIONE Un aggettivo. Forse lo si potrebbe definire così. Un aggettivo del teatro. Tino Carraro è stato uno dei grandi artigiani della scena nazionale. Un uomo che ha fatto dell’esibizione la propria ragion d’essere, ma in qualità di aggettivo, appunto, in riferimento al sostantivo esibizione. Perché non c’è pièce , non c’è ruolo in cui Tino Carraro non sia emerso per talento, bravura, naturalezza, ostinazione alla meticolosa preparazione e relativa riuscita in palcoscenico. Ma quel suo “esibire” non riguardava se stesso, bensì ciò che egli rappresentava in quel momento. Non si trattava nemmeno di mimesi, di totale fusione col personaggio.  Tino Carraro era sempre se stesso, negli occhi, nello sguardo, nel portamento, nell’eleganza in gesti ed espressioni. Ma in quell’essere autenticamente se stesso proiettava la gioia, la rabbia, la dissoluzione, l’enfasi, i sorrisi, i moti d’ira e le più turpi o lodevoli passioni dei suoi personaggi. In...
ANITA EKBERG: UN “DOLCE” SOGNO Aveva più curve lei di una strada di montagna, si sarebbe detto in una commedia degli anni ‘50 e ‘60, ma la sua bellezza e la sua persona valevano molto di più di una battuta. Miss Svezia 1950, bionda femme fatale sulla collina di Hollywood, tra Gianni e Pinotto e Jerry Lewis, ma sono stati l’Italia, Fellini e la Fontana di Trevi in una notte romana a farne il simbolo del desiderio proibito ne La dolce vita . Anita Ekberg è stata splendore, desiderio, seduzione, ironia, leggerezza, ma anche solitudine.  Quella in cui si ritrovò quando  l’età avanzò, quelle curve si ripiegarono su se stesse e il cinema le voltò le spalle, perché non era più la ragazza formosa e ammaliante che avevamo conosciuto. Ma, in realtà, quella ragazza lì non se n'è mai andata.  Perché sebbene dieci anni fa, l’11 gennaio 2015, l’”Anitona”, Il “dolce” sogno della Roma felliniana, ha lasciato questo mondo con un po ’ di amarezza,  la luce e lo splendore dei suoi o...
FRANCESCO ROSI: LA VERITÀ È UN LIMITE Molte cose sembrano come non sono ma in realtà sono come non sembrano. Potrebbe apparire un’affermazione marzulliana, ma in realtà in questa frase si condensa il senso dell’intera opera cinematografica di Francesco Rosi. Narrazioni, cronache, racconti, pagine di storia politica e culturale in cui l’obiettivo è uno e inequivocabile: la ricerca della verità.  Classe 1922, napoletano in corpo e spirito, come hanno rivelato film dedicati con affetto e amore, ma anche con indignazione e incredulità alla sua patria (da I magliari a Le mani sulla città ), Francesco Rosi ha speso un’intera esistenza e una grande passione, quella per il racconto storico e l’inchiesta, nella realizzazione di capolavori attraverso cui instillare dubbi sulla veridicità di fatti e personaggi della nostra storia recente: da Salvatore Giuliano (la misteriosa vicenda dell’assassinio del bandito di Montelepre) a Cristo si è fermato a Eboli (dedicato alla denuncia delle miseri...
  ELVIS: IL RAGAZZO DI SEMPRE, PER SEMPRE « Fai qualcosa che valga la pena ricordare ». Probabilmente l’aveva intuito. Aveva compreso cosa contasse davvero nella vita. Realizzare qualcosa di buono. Spendere la propria esistenza per rendersi eterni, a dispetto del tempo e dello spazio. Forse proprio per questo Elvis Presley è ancora qui con noi, col suo ciuffo imbrillantinato e il suo ancheggiare folle attorno a un microfono. Love Me Tender , Heartbreak Hotel , Can’t Help Falling in Love , Hound Dog continuano a girare, vorticosamente, sul piatto di un giradischi immaginario, anche se fuoriescono da una piattaforma digitale. Elvis Presley conserva quella faccia da “dritto”, da bellimbusto che piace alle fanciulle, che i film della Paramount hanno per sempre consegnato alla storia. La sua voce è ancora qualcosa di potentemente presente, di “scandaloso” e invadente, come lo era il rock’n’roll  per l'America puritana e perbenista degli anni ‘50. Tutto ciò è qualcosa che vale...
  BALLANDO CON LE STELLE, VENT’ANNI DI EMOZIONI MAI DELUSE « Ho voglia di ballare con te/ ballando con le stelle io e te/ al ritmo del tuo cuore con te/ soltanto io e te ». Lampadari di cristallo, costumi scintillanti, questo indimenticabile refrain e   al centro della pista, in mezzo a ballerini professionisti e a volti noti dello spettacolo timorosi di sbagliare un passo, eccola lì, in tutta la sua bionda eleganza, la regina del sabato sera: Milly Carlucci. Era l’8 gennaio 2005 quando, per la prima volta, l’Auditorium Rai del Foro Italico di Roma si trasformava in una gigantesca pista da ballo in cui mettere alla prova uomini, donne e risorse televisive e riportare in auge la brillantezza del varietà del sabato sera.  Da allora, Milly Carlucci, affiancata da Paolo Belli e dalla sua Big Band , ci ha regalato serate indimenticabili, dove la leggerezza, l’eleganza, la fatica e l’abnegazione che la danza richiede hanno dato vita a momenti di spettacolo indimenticabili, i...
PINO DANIELE, LA NAPOLI “VIVA” « Napule è mille culure ». Napoli è mille colori. Il colore dei suoni, dei volti, dei vicoli, degli angoli  che si affacciano sul mare.  Il colore della sua gente, serena o arrabbiata, positiva o delusa ma sempre sorridente. Napoli è mille colori e mille cose. Forse anche difficili da spiegare a  chi non ci è mai  stato “dentro”. Perché vivere Napoli significa attraversare i suoi rioni, da Chiaia al Vomero, dai Quartieri a  Mergellina, salire su un tram o in funicolare, entrare in un negozio, pregare in una delle sue meravigliose chiese. Significa ascoltare la sua gente,  partecipare delle sue gioie e delle sue pene. Ma, soprattutto, vivere Napoli significa lasciarsi travolgere dai suoi colori e da quelle  contraddizioni che la rendono unica e speciale.  Pino Daniele era figlio di questa Napoli. Bella e brutta, angelica e dannata, devota  e superstiziosa, buona e cattiva. Egli sapeva, però, che il rapporto tra l...
CARLO LEVI: CUORE SINCERO Sono trascorsi cinquant’anni da quel 4 gennaio 1975. Carlo Levi lasciò questa terra e mantenne la sua promessa. Quella di ritornare dove si era sentito davvero in comunione con gli altri, prezioso e forse indispensabile. Lui che era un medico ma più che delle sofferenze del corpo amava occuparsi dei problemi dell’animo.  Aliano, borgo della Lucania orientale, oggi meno di novecento abitanti perduti tra i Calanchi, conserva le spoglie mortali di un uomo costretto al confino in quella landa desolata ma, forse, condotto laggiù per uno strano disegno della Provvidenza. Cristo si era fermato ad Eboli, ricordava il titolo dell’opera che lo ha reso celebre, lui invece era arrivato lì, nel profondo Sud, costretto dalle leggi fasciste e aveva promesso di ritornarci. E così è stato. Perché quei volti affranti di uomini, donne e bambini consumati dalle preoccupazioni e dall’inedia, riprodotti su tele fortemente espressive e cariche di significato, gli erano rimasti n...
DANTE GIACOSA, SOGNI A QUATTRO RUOTE « Il bacillo della creatività e dell'inventiva mi ha accompagnato tutta la vita. Ho provato la gioia di risolvere problemi appassionanti. Mi sono esaltato a immaginare cose nuove e ho provato soddisfazione di vederle nascere e vivere di vita propria. Vedere il futuro tramutarsi nel presente, la fantasia farsi realtà, la mente irrequieta inseguendo nuove mete. Il pensiero sempre rivolto al tavolo da disegno ». Un foglio bianco, una matita e via, a realizzare piccoli sogni a quattro ruote, nel senso letterale del termine. Perché negli anni ‘50, quelli della “motorizzazione di massa” sulla scia del Miracolo Economico, possedere un’automobile era un lusso che potevano permettersi in pochi.  Servivano soluzioni geniali, per realizzare veicoli di qualità, a prezzi contenuti e a garanzia di eternità (almeno nelle intenzioni). Dante Giacosa fu in grado di dare forma a quei sogni. Piccole utilitarie con motore e trazione posteriori, quattro posti comodi ...
BUON COMPLEANNO, GIOVANNA! È ancora una ragazza. Quella ragazza bella, passionale e ferina che regalava baci e “pizze” con la stessa naturalezza nelle commedie degli anni ‘50, lasciandosi andare tra le braccia di aitanti fusti come Antonio Cifariello e Maurizio Arena o comandando a bacchetta mariti buoni e ingenui come Alberto Sordi e Marcello Mastroianni. Giovanna Ralli  è tuttora legata a quel ruolo. Nelle vesti di attraente e verace popolana romana ha attraversato il cinema più bello, passando dalla commedia al dramma, dalle regie di Vittorio De Sica (col quale esordì a otto anni ne I bambini ci guardano )  e Roberto Rossellini a quelle di Gianni Franciolini, Luciano Emmer, Mario Monicelli e Ettore Scola, fino ad arrivare a Carlo Vanzina, Pupi Avati e Jasmine Trinca, che nel 2022 l’ha voluta nella sua opera prima da regista, Marcel! . Un ritorno al grande schermo nonostante l’annuncio ufficiale del suo ritiro, nel 2015.  Ma Giovanna Ralli, lo dicevamo, è stata ed è una...