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Visualizzazione dei post da marzo, 2020
ESTELLA BLAIN: PARABOLA DI UNA "STELLA" CADUTA  Una bellezza prorompente ma delicata, una voce sublime e un talento straordinario. Estella Blain probabilmente non è passata alla storia come meritava, neanche nella sua madre patria, la Francia.  Eppure la sua carriera, sviluppatasi tra gli anni '50 e '60 in maniera particolare, la vide passare dal teatro al cinema, dal canto alla televisione, con tanta naturalezza e bravura, riscuotendo successi anche nel resto d'Europa. Un successo tuttavia effimero, durato il tempo di qualche soddisfazione e suggellato da una vita forse insoddisfacente, che la condusse ad un gesto estremo. Nata a Parigi il 30 marzo 1930, Micheline Estellat - questo il suo vero nome - entrò nel mondo dello spettacolo ancora adolescente. Frequentò con profitto il prestigioso Cours d'art dramatique René-Simon ( Cours Simon ) per poi debuttare nella compagnia di Jean-Louis Barrault. Proprio sul palcoscenico, conobbe l'attore Gérar
MACARIO: IL RE DELLA RIVISTA  Il volto ovale, gli occhi piccoli e strabuzzati e quel ricciolo perennemente incollato sulla fronte. Questo era Macario: una maschera viva, reale, portata in scena e sullo schermo (grande e piccolo) per oltre quarant'anni, dividendosi tra palcoscenico, set e studio televisivo. Iniziò a recitare fin da ragazzino, nella sua Torino - dove nacque il 27 maggio 1902. Dalla filodrammatica della scuola passò a diverse compagnie itineranti che si spostavano di fiera in fiera tra borghi e villaggi. Negli anni venti esordì nel teatro di prosa e poi in quello di varietà, ma la svolta arrivò nel 1925, grazie al fortunato incontro con la soubrette Isa Bluette che lo fece debuttare come comico nella sua compagnia in "Valigia delle Indie". Così Erminio Macario diventò "Macario", il volto buffo e comico della rivista, che di lì a poco diventerà la sua principale occupazione, arrivando nel 1930 a fondare una propria compagnia con la quale gir
BUON COMPLEANNO, MINA! Da ben quarantadue anni non appare più dal vivo, davanti al suo pubblico, ma la sua voce, quella, ha continuato a farci compagnia in tutti questi anni. Mina: quattro lettere che sintetizzano una delle più belle voci italiane di sempre ed una carriera che ha superato il mezzo secolo. Da "Urlatrice" nell'Italia melodica degli anni '50 a "Tigre" della musica leggera fino a regina del varietà televisivo negli anni '60 e '70. I primi acuti comincia a farli nella sua casa di Cremona - anche se è nata a Busto Arsizio, il 25 marzo 1940. Sua nonna Amalia, cantante lirica - che le trasmette la passione per la musica -, la spinge a suonare il pianoforte, ma dietro uno strumento non ci si vede proprio. Anche perché, uno strumento ce l'ha già: la voce. Duttile, dalle tonalità alte, angeliche, in grado di regalare momenti di pura poesia. Il primo debutto avviene nel 1958, alla "Bussola" di Viareggio, spinta da alcuni ami
ADDIO A LUCIA BOSE': BELLEZZA E LIBERTA'  Bella, anzi bellissima e ribelle. Libera e fiera. Lucia Bosè è sempre stata così: da ragazzina dai grandi occhi tristi e da adulta e vissuta donna dai capelli blu, eccentrici proprio come lei.  La sua scomparsa, avvenuta oggi a Segovia, in Spagna, sua seconda patria, lascia un vuoto incolmabile nel mondo del cinema italiano. Quel mondo in cui era approdata quasi per caso nei primi anni '50, scoperta da Luchino Visconti nella rinomata pasticceria Galli, a Milano - dove nacque il 28 gennaio 1931. Dopo la vittoria al concorso di Miss Italia nel 1947, la sua carriera prese il volo grazie proprio a Luchino Visconti, che la segnalò a Giuseppe De Santis che la fece debuttare in "Non c'è pace tra gli ulivi", nel 1950, accanto a Raf Vallone. In alto, Lucia Bosè con Raf Vallone in "Non c'è pace tra gli ulivi".      In basso,  con Massimo Girotti in "Cronaca di un amore". N
LAURETTA MASIERO: IL TALENTO OLTRE LE GAMBE   "Oltre le gambe c'è di più", diceva una canzone uscita più di quarant'anni dopo la sua ascesa nel mondo dello spettacolo. Quelle parole, però, sembrano scritte apposta per una come lei: un'attrice nata dalla rivista dove proprio le gambe - almeno secondo il senso comune - decretavano il successo. E che Lauretta Masiero avesse delle belle gambe è senza dubbio qualcosa di noto a tutte le platee del Dopoguerra in cui si è esibita. Ma col passare degli anni, la sua avvenenza, il suo fascino e quei capelli biondo platino di tendenza, non sarebbero di certo bastati per farne una delle più grandi artiste del teatro italiano. Nata a Venezia il 25 ottobre 1927, Lauretta Masiero cominciò la sua carriera giovanissima, come ballerina nella rivista. Debuttò nel 1947 accanto a Macario ne "Le educande di San Babila", fu soubrette in "Amore biondo" con Walter Chiari, per poi apparire al fianco della "
L'INDIMENTICABILE BICE   Se ne andò all'improvviso, per colpa di un tumore, ma ancora oggi, dopo quarant'anni, la sua immagine è viva nel ricordo del pubblico e dello spettacolo italiano. Bice Valori - straordinaria attrice italiana - ha senza dubbio lasciato il segno. In coppia con Paolo Panelli, suo compagno in scena e nella vita, ci ha regalato performance televisive indimenticabili, ma è stata anche una grande interprete sul palcoscenico oltre che al cinema. Di origini fiorentine, Bice Valori nacque a Roma il 13 marzo 1927. Diplomatasi all'Accademia d'arte drammatica e laureatasi in Lettere alla "Sapienza" di Roma, iniziò a lavorare in radio alla fine degli anni '40, nella celebre rivista radiofonica "La bisarca" di Garinei & Giovannini. Nello stesso periodo, esordì anche in teatro, diretta da Orazio Costa in diversi spettacoli, accanto al marito Paolo Panelli (due anni più grande di lei, conosciuto proprio in Accademia) e
TONINO GUERRA, IL POETA DELL'OTTIMISMO   Quasi mi vergogno a dirlo, eppure non è stato così soltanto per me. Siamo infatti in molti ad aver conosciuto Tonino Guerra - poeta dell'animo e sceneggiatore attento - grazie agli spot "UniEuro" andati in onda agli inizi del Nuovo Millennio. Per anni, Tonino Guerra è stato per me il vecchietto coi baffi che ci spingeva ad essere ottimisti, andando ben oltre il semplice invito ad acquistare elettrodomestici, computer e cellulari. Dopo, crescendo, l'immagine che ne avevo avuto da bambino ha lasciato spazio a qualcosa di più. Dal simpatico "nonno" che ci accompagnava mano nella mano verso "L'ottimismo" del Ventunesimo secolo appena iniziato, Tonino era diventato l'uomo, il poeta dal cuore puro, che ci spingeva a guardare al futuro con fiducia, come aveva sempre fatto lui attraverso la sua arte. Un'arte che lo aveva visto comporre poesie, scrivere libri e sceneggiare film. La sua vita c
OTTANT'ANNI PER "GUENDALINA": JACQUELINE SASSARD   Non ho idea di che fine abbia fatto. Non ci sono più notizie - almeno a quanto ho potuto vedere - su di lei che da ormai mezzo secolo ha abbandonato il cinema. Eppure, Jacqueline Sassard è stata una delle più note giovani attrici del cinema italiano tra gli anni '50 e '60. Nonostante le sue origini francesi - è nata a Nizza il 13 marzo 1940 -, Jacqueline deve tutto all'Italia. Proprio qui infatti la sua carriera ha preso il largo a partire dalla fine degli anni '50. Esordisce sul grande schermo in "Je plaide non coupable" di Edmond T. Gréville, nel 1956, ma la svolta arriva l'anno dopo con "Guendalina" di Alberto Lattuada: interpreta la figlia ribelle e un po' superficiale di una coppia di ricchi annoiati in vacanza in Versilia che, grazie all'amore di un giovane (Raf Mattioli), si scopre migliore di quel che credeva. Il ruolo di "Guendalina" le rimane cuc
GASTONE RENZELLI: DA OPERAIO AL MATTATOIO A "FUSTO" DI CINECITTA' C'è stato un tempo - e forse c'è ancora - in cui per poter lavorare nel cinema bastava essere se stessi.  I cosiddetti attori "presi dalla strada" erano proprio così: persone comuni, tolte dalle loro fatiche giornaliere e portate in scena a recitare la loro quotidianità. Sono molti i "non attori" che, nel Dopoguerra, hanno vissuto un proprio momento di gloria, alcuni anche più di uno. Un rapido passaggio nel panorama cinematografico nazionale (e non solo) che però ha lasciato una scia. Tra queste "meteore" del cinema c'era anche Gastone Renzelli: attore per caso che prese parte a pochissime pellicole ma dimostrando una naturalezza unica, dettata proprio dal fatto che non recitava, ma interpretava ciò che lui era davvero nella vita. Renzelli nacque a Roma l'8 novembre 1921. Era un ragazzo d'estrazione popolare come ce ne erano tanti al tempo. Alto,
DONNE CHE CE L'HANNO FATTA.  WANDA TETTONI E BRUNELLA BOVO: "VOCE" E "SGUARDO" DEL CINEMA ITALIANO  Come celebrare l'8 marzo, festa della donna, se non ricordando due grandi artiste nate proprio in questo giorno e che, in misura diversa, hanno dato il loro contributo allo spettacolo italiano. Una è Wanda Tettoni, storica doppiatrice, l'altra è Brunella Bovo, un'attrice quasi dimenticata oggi ma che è stata protagonista di due importanti pellicole del Dopoguerra. Sicuramente Wanda Tettoni è la più nota. Nata a Siena l'8 marzo 1910, esordì nel mondo dello spettacolo ancora adolescente, come protagonista de "L'uccellino azzurro" di Maurice Maeterlinck, per poi recitare in numerose compagnie teatrali. A sinistra, Wanda Tettoni, a destra, Brunella Bovo.                                                  Sebbene dotata di gran fascino e presenza, la Tettoni trovò nella voce il suo vero punto di forza. Cominciò  all'EIAR, ne
ENNIO FLAIANO: UN UOMO CON I PIEDI FORTEMENTE POGGIATI SULLE NUVOLE “Io credo soltanto nella parola. La parola ferisce, la parola convince, la parola placa. Questo, per me, è il senso dello scrivere”. Non si può dubitare che l'autore di questa frase sia lui, Ennio Flaiano. Uno che con le parole ha saputo esprimere tutto. Allineate, una dietro l'altra, a formare i suoi buffi e irriverenti aforismi pieni di verità, le sue parole hanno varcato i confini del tempo, giungendo fino ad oggi e mai perdendo in attualità. Ma Flaiano è stato anche scrittore, giornalista, e sceneggiatore di veri capolavori del cinema del Dopoguerra,  in primis  quelli di Federico Fellini. Flaiano nacque - ultimo di sette figli - a Pescara, il 5 marzo 1910. Passò gran parte della sua infanzia spostandosi da una città all'altra e da un collegio all'altro per poi, nel 1922 (lo stesso giorno della famosa "Marcia su Roma"), arrivare nella Capitale, città che sentirà sempre sua. È prop
2° ANNIVERSARIO DE "Il Resto del MARINO": LA MIA "ESISTENZA" RINGRAZIA!  Credo che ognuno abbia la propria piccola missione da compiere su questa terra. Ebbene, se fino a due anni fa ne ero quasi convinto adesso ne sono certo: la mia missione è scrivere. Posso nutrire il dubbio su "che cosa", ma di certo mettere nero su bianco ciò che mi passa per la testa o storie di vita vissuta, mia e degli altri, è la cosa che più amo al mondo e - credo - quella che mi riesce meglio. Oggi, 3 marzo 2020, "Il Resto del MARINO", la mia piccola creatura, festeggia il secondo anno di vita, dopo ventiquattro mesi di incessante attività e 262 articoli. In questi due anni ho raccontato vita e carriera di grandi personaggi della cultura e dello spettacolo, eventi storici, film, libri, canzoni, ma ho anche espresso pensieri personali e riflessioni filosofiche. Chi segue questo blog fin dalle origini sa che il mio sogno è quello di fare il giornalista ma