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Visualizzazione dei post da gennaio, 2020
GIORGIO PERLASCA: UN EROE QUALUNQUE  "Ma lei, avendo la possibilità di fare qualcosa, cosa avrebbe fatto?". Fu questa la sua risposta al giornalista Enrico Deaglio, autore di una biografia corredata di un'intervista dal titolo "La banalità del bene. Storia di Giorgio Perlasca". Fino a soli dieci anni prima, la sua vicenda era rimasta celata dentro di lui, come qualcosa di inimmaginabile, di assurdo. Qualcosa su cui mantenere il riserbo e non solo per umiltà - dote che non gli è mai mancata -, ma soprattutto per l'incredulità che suscita un racconto del genere. "Un uomo qualunque", un ex commerciante in carni, che si spaccia per Jorge Perlasca, Console spagnolo, e salva oltre cinquemila ebrei ungheresi dai campi di sterminio. Eppure, alla fine degli anni '80, pochi anni prima della sua morte, Giorgio Perlasca o meglio "Jorge", uscì fuori dal silenzio per raccontare la sua verità. Tutto cominciò l'8 settembre 1943, il gio
PEPPINO DE FILIPPO, IRONIA SOPRAFFINA   La sua bravura, il suo talento sono stati spesso snobbati. Rispetto al fratello Eduardo, Peppino De Filippo è venuto sempre "dopo", e oggi rischia di essere ricordato poco e senza merito. Perché il più piccolo dei fratelli De Filippo era senza dubbio quello più versatile, istrionico. Una lunga carriera divisa tra teatro, cinema e televisione. Un nome, il suo, legato soprattutto ai leggendari film con Totò e al personaggio di "Pappagone", ma la sua vita artistica l'ha visto passare dalla commedia napoletana al teatro impegnato, dalla compagnia "I De Filippo" ad una propria, dal cinema al varietà televisivo. Nato a Napoli il 24 agosto 1903, Peppino (Giuseppe il suo vero nome) era l'ultimo dei tre figli di Eduardo Scarpetta - celebre commediografo napoletano - e Luisa De Filippo, assieme a Titina ed Eduardo. Fin da bambino respirò aria di teatro. Esordì giovanissimo sul palcoscenico (al pari dei fratel
AVA GARDNER: LA DIVA " DARK " DEL CINEMA HOLLYWOODIANO Sguardo fiero, bellezza fatale e il sorriso di chi è sicura di sé. Appare così, nelle numerose foto presenti sul web, Ava Gardner, attrice dal fascino sconvolgente che ha dominato il grande schermo tra gli anni '40 e '50 del secolo scorso. Una carriera cinematografica di tutto rispetto, accanto ai più grandi divi del tempo ed una parallela vita sentimentale "allegra", movimentata ma anche complicata, che ha visto tra i protagonisti anche un noto attore italiano. Ava Lavinia Gardner - per l'anagrafe - nacque il 24 dicembre 1922 a Smithfield, nel North Carolina, da genitori di origini inglesi. La sua carriera iniziò per caso, grazie ad una fotografia scattatale dal cognato ed esposta nella vetrina del suo negozio da fotografo a New York, nel 1941. Lo scatto venne notato dai produttori della Metro Goldwyn Mayer (MGM) che le fecero un provino e decisero di scritturarla, sbarcando così ad Hollywoo
FELLINI, UN "SOGNO" LUNGO UN SECOLO "Nulla si sa, tutto si immagina". E d'immaginazione lui ne aveva da vendere. Ha sempre sfruttato la sua mente fino all'inverosimile Federico Fellini, raggiungendo i livelli dell'assurdo, del grottesco, del paranormale.   "Felliniano" è diventato un aggettivo di uso comune, per indicare qualcosa di stupefacente, di misterioso, a tratti incomprensibile ma certamente emozionante. Sogni, allucinazioni e lampi di genio, ideati, messi su carta e resi "vivi", con personaggi e scenografie portati sullo schermo. La stessa sua vita, cominciata a Rimini il 20 gennaio 1920, sembra un sogno. Quello di un ragazzo di modeste condizioni che lascia la provincia - sempre amata, ricordata - per giungere a Roma, con la scusa degli studi universitari. Ma la laurea è solo una "copertura". Il suo desiderio è fare il giornalista. Comincia lavorando al "Marc'Aurelio", la nota rivista sa
"UN SACCO BELLO", PER DAVVERO! Il 19 gennaio 1980 esce nelle sale italiane una pellicola destinata ad un successo straordinario: "Un sacco bello". L'opera rappresenta l'esordio alla regia di Carlo Verdone, qui alla sua prima volta dietro la cinepresa. Dietro la realizzazione di questo film si può dire che ci sia l'intera "storia" del cinema italiano. Infatti, produttore di "Un sacco bello" è Sergio Leone, il re del western, considerato uno dei registi più famosi ed apprezzati al mondo. Inoltre, nella stesura della trama del film Verdone è affiancato da due grandi "nomi" della sceneggiatura: Leonardo "Leo" Benvenuti e Piero De Bernardi.                                                                         Da sinistra: Leo, Enzo e Ruggero. E, ciliegina sulla torta, la colonna sonora è interamente curata dal maestro Ennio Morricone. Passiamo ora alla trama. La pellicola è ambientata in una calda, assola
UNA "LEGGENDA" CHIAMATA "PIRATA" Il 13 gennaio 1970 nasceva un ragazzo dal cuore d'acciaio e le gambe agili divenuto un mito, non solo dello sport ma anche della cultura del nostro Paese. Perché Marco Pantani, il "Pirata", non è stato semplicemente uno dei più grandi ciclisti della storia d'Italia: è stato soprattutto l'esempio di un sogno desiderato e che, man mano, ha preso forma, realizzandosi. Un sogno vissuto fin da bambino, quando il nonno gli regalò una bicicletta.  Salì in sella allora per la prima volta e capì subito che era quello il suo "posto" nel mondo. Cominciò a farsi le ossa nell'associazione sportiva G.C. Fausto Coppi di Cesenatico - città in cui è cresciuto -, dimostrando ben presto le sue potenzialità, soprattutto in salita. Cadenza regolare nelle pedalate, fiato controllato e scatti improvvisi, emozionanti, incredibili. Dopo alcune vittorie da dilettante, Marco Pantani passò professionista nel 1992 e so
PIERO DE BERNARDI: LA "COMMEDIA ALL'ITALIANA" Oserei definirlo uno dei "creatori" del cinema italiano. Le sue sceneggiature - molte delle quali di matrice comica - hanno reso possibile la realizzazione di oltre centoventi film, dagli anni '50 fino ai primi anni duemila. Sto parlando di Piero De Bernardi, indimenticabile autore - insieme al compagno di sempre, Leonardo Benvenuti - di soggetti e sceneggiature di numerosi capolavori della "commedia all'italiana". Nato a Prato il 12 aprile 1926, De Bernardi esordì nel mondo della sceneggiatura nel 1953, col film "Il tesoro del Bengala" di Gianni Vernucci. Due anni dopo, nel 1955, l'incontro fortunato con Leonardo Benvenuti, col quale collaborò per la realizzazione di due famose pellicole: "Le ragazze di San Frediano" di Valerio Zurlini e "Destinazione Piovarolo" di Domenico Paolella. Insieme ad altri noti "tandem" della cinematografia - come &
"DON MATTEO": 20 ANNI DI EMOZIONI Il 7 gennaio 2000 avevo sette anni e mezzo. Ora ne ho ventisette e mezzo. Si può dire, quindi, che sia cresciuto con "Don Matteo", una delle fiction più longeve della Rai, che andava in onda per la prima volta esattamente vent'anni fa.                                                 Don Matteo (Terence Hill) con la sua inseparabile bicicletta. Dopo undici serie - record di ascolti sia in prima visione che in replica -, festeggia questo importante traguardo con la dodicesima stagione che inizierà giovedì 9 gennaio alle ore 21.25 su Rai 1. Ad interpretare don Matteo, come sempre, l'inossidabile Terence Hill che proprio grazie a questa fiction ha ottenuto rinnovata popolarità dopo anni di successi al cinema, come protagonista di celebri film in coppia con Bud Spencer.                                          Gli interpreti storici di "Don Matteo": Nathalie Guettà (Natalina) e Francesco Scali (
PINUCCIA NAVA, DIVA DIMENTICATA Il suo nome è ormai caduto nel dimenticatoio: eppure quello di Pinuccia Nava - accanto a quello delle sorelle Diana e Lisetta - era uno dei più ricorrenti sulle locandine dell'avanspettacolo negli anni '40. Artista dotata di una vis comica grande tanto quanto le sue doti recitative, Pinuccia fu una grande interprete del teatro di varietà ma ebbe anche un rinnovato successo sul piccolo schermo negli anni sessanta, nei panni del pagliaccio Scaramacai. Giuseppina Ciocca, per l'anagrafe, nacque a Roma il 4 gennaio 1920, da una famiglia di artisti: il padre, Giuseppe Ciocca - in arte "Brugnoletto" - era un comico dei café-chantant. La madre, Giorgina Nava, invece, proveniva da una famiglia circense. Pinuccia cominciò ad esibirsi fin da piccola sul palcoscenico al seguito di suo padre, come del resto anche le sue sorelle minori: Diana, Lisetta e Tonini. Nel 1940, con la fine della compagnia paterna, Pinuccia, Diana e Lisetta cost
RENATO CAROSONE, "NAPULITAN" SWING  Pianista eccezionale, innovatore ricercato, autore di brani indimenticabili che hanno fatto ballare l'Italia del Dopoguerra, affranta ma pronta a ricominciare al ritmo di swing e rock and roll .  Renato Carosone contribuì alla rinascita della musica napoletana negli anni '50, aggiungendo un po' di "brio" alla tradizione melodica partenopea, varcando i confini nazionali ed approdando oltreoceano con grandissimo successo. Ma si sa, tutto questo è possibile soltanto se uno il ritmo lo ha nel sangue, e lui lo aveva. Era ancora un bambino quando, nella sua casa nei pressi di Piazza Mercato, a Napoli - dove nacque il 3 gennaio 1920 -, suonava benissimo il vecchio pianoforte appartenuto a sua madre (scomparsa prematuramente). Grazie alla passione per la musica del padre, Renato continuò a perfezionare la tecnica: prima diplomandosi al Conservatorio di San Pietro a Majella, poi con l'ingaggio in una compagnia d
IL CORAGGIO DI COMINCIARE: BUON ANNO A TUTTI!  E adesso? Credo sia la domanda che in molti ci siamo posti questa mattina, svegliandoci. Dopo i bagordi del veglione e il riposo della giornata di ieri, è oggi che ha inizio ufficialmente il nuovo anno. Fatta eccezione per chi ha lavorato anche in questi giorni di festa - a cui va tutta la nostra gratitudine e ammirazione -, la maggior parte di noi ha appena ripreso i propri impegni lavorativi e di studio, sebbene il clima natalizio terminerà soltanto il 6 gennaio. Fatto sta che il 2020 è qui e ora si aspetta molto da noi. Eh già, perché nelle ultime quarantotto ore ne abbiamo fatte molte di promesse: abbiamo brindato al nuovo anno facendo buoni propositi, impegnandoci a realizzare tutti i nostri sogni, con la speranza che una buona stella ci assista, ma pur sapendo che la maggior parte del compito spetta a noi. Indubbiamente, adesso che è giunto il momento di dare forma alle nostre idee, è normale avere un po' di paura.