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Visualizzazione dei post da ottobre, 2019
BUD SPENCER, IL "GIGANTE BUONO"  Era alto, grande e grosso, quasi se non più del suo cuore, pieno di buoni sentimenti svelati da quel suo sorriso da bambino. Bud Spencer, con la sua imponente figura e i suoi occhi da finto burbero, ha dominato il cinema italiano tra gli anni '70 e '80, contribuendo al prestigio del western all'italiana. Tutti lo ricordiamo così: impolverato, "incazzoso" e manesco, al fianco del suo grande compagno di avventure, Terence Hill, in pellicole entrate ormai nel cuore di tutti noi. Bud Spencer, però, non fu soltanto questo. La sua vita - conclusasi ormai tre anni fa lasciando un grande vuoto - fu ricca di viaggi, esperienze e soddisfazioni. Cominciamo col dire che il suo vero nome era Carlo Pedersoli e che nacque a Napoli il 31 ottobre 1929. Abitava nel quartiere di Santa Lucia, nello stesso palazzo dello scrittore e filosofo Luciano De Crescenzo, col quale frequentò anche la stessa scuola. Appena undicenne, però, si tr
CONNIE DOWLING, IL "VIZIO ASSURDO" DI PAVESE Una bellezza mozzafiato, un fascino irresistibile ed una sensualità celata dietro a un sorriso timido e uno sguardo languido: Constance Dowling ha esordito nel mondo dello spettacolo a Broadway, insieme alla sorella minore Doris, per poi affacciarsi al cinema, partecipando soprattutto a pellicole italiane alla fine degli anni '40. La sua popolarità da noi, però, non è tanto dovuta alle sue doti artistiche come per la sorella (diventata celebre dopo aver recitato in "Riso amaro"), quanto alla sua breve relazione amorosa con un grande poeta e scrittore italiano, Cesare Pavese. Nata a New York il 24 luglio del 1920, "Connie" esordì nel cinema nei primi anni '40, dopo aver frequentato la "New Theatre School" ed aver debuttato sui palcoscenici di Broadway, prima di trasferirsi in California. Nel 1944 debuttò nel film musicale "Così vinsi la guerra" di Elliot Nugent. La sua carrie
GIORGIO SCERBANENCO: IL LATO OSCURO DEL "BOOM"   La "metà oscura" delle cose ha sempre affascinato tutti. Quel lato nascosto - presente in ogni cosa, persona, città, nazione - che può anche far paura ma si vuol conoscere ad ogni costo, anche solo per pentirsene un attimo dopo. Non è facile però parlare di ciò che è "sbagliato", ciò che si vuol nascondere, ciò che si conosce ma si fa finta di non vedere. Ed in una società come quella dell'Italia del Dopoguerra, il Paese laborioso - quello del Miracolo Economico e della gioia di vivere - non era certo facile farlo.                                Non per lui, però, Giorgio Scerbanenco, scrittore che proprio grazie a quel lato nascosto delle cose è riuscito ad inaugurare una nuova stagione del noir  italiano, trovando il successo proprio poco prima della sua scomparsa, avvenuta il 27 ottobre del 1969 a causa di un arresto cardiaco. Scerbanenco sottolineò sempre la propria italianità. La madre infa
JACK KEROUAC: UNA VITA "ON THE ROAD"   È passato mezzo secolo dalla sua scomparsa, ma quelle inquietudini, quegli interrogativi e quei dubbi che hanno pervaso la sua letteratura rappresentano ancora oggi la nostra quotidianità. Il 21 ottobre del 1969 Jack Kerouac abbandonò questa vita, portato via da quella cirrosi epatica che pose fine alle sue tribolazioni. Nato a Lowell, in Massachusetts, il 12 marzo del 1922, Kerouac trovò nella scrittura la sua valvola di sfogo. I suoi dolori (la prematura scomparsa del fratello e poi del padre), le sue travagliate relazioni amorose, i suoi dubbi esistenziali, permeano tutte le sue opere, entrate ormai nella storia della letteratura mondiale. La sua carriera letteraria cominciò negli anni '40, ma il suo primo grande successo fu il romanzo "Sulla strada" ("On the road"), pubblicato nel 1957 e diventato un classico della letteratura americana nonché "manifesto" della cosiddetta "Beat genera
CENTO ANNI PER LIA ORIGONI: TESTIMONE DI UN' "ARTE" PERDUTA Una voce delicata, duttile e raffinata. Proprio come la sua bellezza e quel fascino che perdura ancora oggi. Con alle spalle una carriera da gran diva, Lia Origoni è l'ultima testimone di un tempo ormai perduto.  Un'epoca svanita, quella della musica e del varietà del '900, di cui lei - cento anni oggi - resta un simbolo indiscusso.  Nata il 20 ottobre del 1919 a La Maddalena, in provincia di Sassari, Lia (Emilia per l'anagrafe) ama il canto fin da piccolissima. La sua carriera comincia quasi per caso, o forse per destino, quando nel 1934, ancora adolescente, viene notata dal tenore Bernardo De Muro mentre si esibisce dinanzi alla tomba di Garibaldi, a Caprera, in presenza di Clelia, la figlia dell'eroe dei due mondi. Quest'ultima e De Muro restano colpiti dalla sua bravura e la spingono a studiare canto. Non le occorre molto per affinare le sue doti di natura e ben presto divent
ROSITA PISANO: " 'A FEMMENA" DEL CINEMA ITALIANO  La sua "arte" discendeva da un'illustre famiglia teatrale partenopea e lei stessa calcò i più prestigiosi palcoscenici nazionali, ma la sua presenza arricchì anche numerose pellicole del cinema italiano, attraverso preziose caratterizzazioni. Rosita Pisano può essere annoverata tra le più celebri e validi attrici napoletane del ventesimo secolo, accanto a nomi come Dolores Palumbo e Vittoria Crispo. Nata a Napoli il 15 ottobre del 1919, Rosita era figlia d'arte. Entrambi i genitori, Margherita Cosenza e Gennaro Pisano, avevano calcato i teatri napoletani prima sotto la guida di Raffaele Viviani poi con i fratelli De Filippo. Proprio con quest'ultima compagnia, Rosita cominciò la sua attività teatrale, per poi proseguire con il solo Eduardo, a seguito della separazione di questi da Titina e Peppino. Compagnia in cui, in seguito, conoscerà anche suo marito, l'attore Mario Frera - anche l
CESARE ZAVATTINI: "SGUARDO" SUL NOVECENTO    Sono passati ormai trent'anni dalla sua scomparsa, avvenuta il 13 ottobre del 1989, eppure ci riesce ancora difficile abituarci. Cesare Zavattini ha lasciato un vuoto enorme nel panorama della cultura nazionale: un narratore unico nel suo genere, capace di descrivere un "mondo" partendo da angolo nascosti e remoti, in maniera realistica sì ma con profondo " humor ". Ho utilizzato il termine narratore non a caso, perché credo sia questa la definizione che gli si addica di più. Infatti, che si trattasse delle sue opere letterarie, dei suoi soggetti cinematografici o fumettistici, ciò che ha sempre contraddistinto Zavattini è stato il suo modo di raccontare, caratterizzato da uno stile semplice, scorrevole, sagace, attraverso cui sapeva esprimere ciò che sentiva, osservava e voleva comunicare agli altri. Fu proprio questa sua passione per la scrittura e il racconto che lo portò, negli anni '30, a l
ADDIO A CARLO CROCCOLO: IL "MAGGIORDOMO DI TOTO' " Ho appreso con gran dispiacere della scomparsa di Carlo Croccolo, grande attore napoletano che ha saputo farsi valere in un mondo di "giganti", riuscendo a conquistarsi un posto di tutto rispetto nella memoria nazionale. Nato a Napoli il 9 aprile del 1927, cominciò la sua carriera in radio negli anni '50, per poi approdare al cinema. La sua fama è legata soprattutto ai film con Totò, di cui fu abile "spalla", spesso nel ruolo di suo cameriere o maggiordomo, maltrattato e offeso gratuitamente. Tra i ruoli più esilaranti - a mio avviso - quello di Camillo, il maggiordomo del duca della Forcoletta in "Totò lascia o raddoppia?" (1956) e quello di Battista, al servizio del barone Ottone degli Ulivi detto "Zazà" in "Signori si nasce" (1960). Ma la carriera cinematografica di Croccolo lo ha visto prendere parte ad oltre cento film, accanto a grandi artisti quali Eduard
OTTANT'ANNI PER IDA GALLI: BELLEZZA "CARATTERISTICA"  Che i caratteristi - uomini o donne - siano sempre stati personaggi particolari, spesso buffi o grotteschi, è risaputo. Nel cinema italiano, però, c'è un' eccezione: un'attrice spesso utilizzata come caratterista ma non in ruoli caricaturali o dialettali, bensì in quelli di donne belle ed avvenenti. Mi riferisco a Ida Galli, attrice di talento con una brillante carriera sul grande schermo tra gli anni '60 e '70. La sua carriera inizia per caso, negli anni '50, quando lascia il suo paese nativo Sestola, in provincia di Modena - dove è nata l'8 ottobre del 1939 - , per trasferirsi a Roma con suo padre, pittore.  Debutta sul grande schermo - dopo essere stata "notata" grazie ad una fotografia - nel 1959, con una piccola parte nel film musicarello "Nel blu dipinto di blu", di Piero Tellini, accanto a Domenico Modugno.  La vera svolta, però, avviene nel 1960, grazie
MARIO MUSELLA: ANIMA BLUES " NERA A META' "    Con la sua voce, potente, ritmica e personalissima, accompagnata dal suono del suo immancabile basso, ha introdotto il blues nella Napoli degli anni '60.   Insieme a James Senese, è stato uno dei "padri" del jazz partenopeo. Purtroppo, però, la sua carriera si interruppe all'improvviso il 6 ottobre del 1979, quando scomparve a soli trentaquattro anni.   Musella considerava Ray Charles il suo "padre spirituale", e difatti anche lui ebbe un'infanzia simile a quella di molti "diavoli" del blues afroamericani - con le dovute proporzioni. Mario Musella nacque infatti il 1° aprile del 1945 nella Napoli post "quattro giornate" - magistralmente raccontata da Nanni Loy nell'omonimo film -: quella misera e povera, "liberata" dai nazifascisti grazie all'insurrezione popolare prima ancora dell'arrivo degli Alleati. E proprio come molte altre star del bl
BETTE DAVIS: LO "SGUARDO" DI HOLLYWOOD  È considerata la più grande attrice del mondo, ma è stata senza dubbio tra le più note star del ventesimo secolo. Bette Davis, lo "sguardo" di Hollywood - visti i suoi indimenticabili occhi, che ispirarono la nota canzone "Bette Davis Eyes"-,  è scomparsa ormai da trent'anni, ma la sua bellezza, le sue doti artistiche e le sue indimenticabili performance perdurano ancora oggi, grazie alle centinaia di pellicole a cui prese parte, dagli anni '30 fino alla morte. Ruth Elizabeth Davis nacque a Lowell, in Massachusetts, il 5 aprile del 1908. Dopo il divorzio dei genitori, si trasferì con la madre a New York. Cominciò la sua carriera in teatro a Broadway, per poi approdare al cinema negli anni '30. Nonostante le sue doti "estetiche" non corrispondessero ai canoni dell'epoca e pur avendo un carattere difficile, Bette Davis riuscì ad emergere grazie alle sue qualità recitative che la port
NOVANT'ANNI PER CESARE MAESTRI: LIBERTA', SOLITUDINE E "LEGGEREZZA" Una vita passata "in vetta", alla scoperta delle cime montuose più impervie. Cesare Maestri, grande alpinista italiano, potrebbe essere sintetizzato in due parole: libero e solitario.  La ricerca della libertà ha sempre contraddistinto la sua esistenza, da quando lasciò Trento - dove è nato il 2 ottobre del 1929 - per fuggire insieme al padre Toni - condannato a morte dai nazifascisti per essersi dimostrato avverso al regime Asburgico ben venticinque anni prima -, e poi quando, armi alla mano, cominciò ad arrampicarsi tra le sue montagne partecipando alla lotta partigiana. E quella stessa libertà, al termine della guerra, lo portò a lasciare Roma - dove studiava arte all'università - per ritornare a Trento. Qui cominciò la sua attività alpinistica, scalando per la prima volta la Paganella. Ma, come detto, oltre alla libertà, Cesare Maestri ha sempre rincorso quel desiderio d