Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post da luglio, 2019
ADDIO A RAFFAELE PISU: CONTAGIOSA ALLEGRIA  Se n'è andato un altro personaggio legato alla nostra storia, televisiva ma anche cinematografica:     Raffaele Pisu, scomparso la scorsa notte all'età di novantaquattro anni.  Fratello minore di Mario Pisu - grande interprete di cinema e teatro -, Raffaele nacque a Bologna il   24 maggio del 1925.  La radio fu il suo primo amore. Esordì nella sua città, a Radio Bologna, per poi passare alla Rai, prendendo parte a numerosi programmi e varietà radiofonici tra gli anni '50 e '60. La su popolarità crebbe grazie alla neonata Tv. Partecipò a diversi programmi di successo come "L'amico del Giaguaro", con Gino Bramieri, "Ma che domenica amici" - dove lanciò il celebre pupazzo Provolino - e "Senza Rete". Contemporaneamente fu attivo anche al cinema. Dal Dopoguerra ad oggi, prese parte a circa quaranta film, soprattutto di genere comico - l'unica eccezione "Italiani brava gente"
PRIMO LEVI, UN UOMO "La persuasione che la vita ha uno scopo è radicata in ogni fibra di uomo, è una proprietà della sostanza umana." Di questo, ne era convinto: la vita ha uno scopo. Quale fosse il suo, lo capì - purtroppo - ben presto. Primo Levi ha dedicato un'intera vita a raccontare un passato impossibile da dimenticare. Quel passato da lui vissuto in prima persona, per quella che alcuni uomini - difficilmente definibili tali - consideravano una colpa: essere ebreo. Levi nacque esattamente cento anni fa, il 31 luglio del 1919, a Torino. I genitori, Ester Luzzati e Cesare Levi, erano entrambi di origine ebraica. Frequentò il prestigioso Liceo Massimo D'Azeglio, per poi iscriversi alla Facoltà di Chimica all'Università di Torino, dove si laureò con lode nel 1941 - tre anni dopo l'applicazione delle leggi razziali. Di seguito, cominciò a lavorare: prima in una azienda chimica, poi in una fabbrica svizzera di medicinali, che lo portò a trasferirs
CARLO MAZZARELLA:  "FINE" CRONISTA Se - come credo - fare il giornalista equivale ad essere un artista, allora Carlo Mazzarella è stato un artista a tutto tondo. Prima attore di teatro, poi diverse partecipazioni a film (alcuni importanti) ed infine una bellissima carriera da cronista alla Rai. Mazzarella nacque a Genova il 30 luglio del 1919. Frequentò l'Accademia d'arte drammatica di Roma diplomandosi insieme a Vittorio Gassman. Nel Dopoguerra, cominciò a lavorare come attore in teatro e nella Rivista. L'esordio cinematografico avvenne nel 1945, in due pellicole: "Le modelle di via Margutta", di Giuseppe Maria Scotese e "Le miserie del signor Travet", di Mario Soldati. Successivamente prese parte ad una trentina di film, a volte anche accanto ai suoi ex compagni di corso, Vittorio Gassman (nel celebre "Riso amaro" di De Santis) e Alberto Sordi ("Le miserie del signor Travet" e "Un americano a Roma", d
JACKIE:  CORAGGIO ED ELEGANZA Per alcuni è stata semplicemente la più giovane e famosa First lady nella storia degli Stati Uniti d'America. Jacqueline Kennedy, però, è stata molto più di questo. Molto sensibile, all'apparenza fragile, ma, in realtà, una donna forte e volitiva che - con  charme e raffinatezza - ha conquistato tutti. Jacqueline Lee Bouvier nacque a Southampton, nello Stato di New York, il 28 luglio del 1929, da una famiglia dell'alta società. Il padre, John Bouvier III, era un broker di borsa di origini francesi. La madre, Janet Norton Lee, era la figlia di un direttore di banca. Appassionata d'arte, fotografia e pittura, frequentò prima la Miss Porter's School, poi il Vassar College per poi laurearsi in "belle arti" alla George Washington University, nel 1951. Proprio grazie al suo primo lavoro - curare una serie di inchieste fotografiche per "The Washington Times" - entrò in contatto con gli ambienti politici di Washingt
OTTANT'ANNI PER PEPPINO DI CAPRI: LO CHANSONNIER DEL "TWIST" Un pianoforte a coda, due grandi occhiali ed una voce inconfondibile che si spande dall'angolo illuminato di una sala buia. Peppino Di Capri lo abbiamo sempre visto così: come una "luce", fatta di note e parole indimenticabili che ci hanno fatto amare, sognare e ballare. Giuseppe Faiella - questo il suo vero nome - nasce a Capri il 27 luglio del 1939. Proveniente da una famiglia di musicisti, è ancora un bambino quando, nel 1943, si esibisce al pianoforte per intrattenere i soldati americani di stanza nell'Isola. Studia pianoforte, ma ben presto si appassiona al rock'n roll, che agli inizi degli anni '50 era appena sbarcato nel nostro Paese. Comincia ad esibirsi nei night di Capri, insieme agli amici Enrico Falconieri (Bebè), Pino Amenta, Mario Cenci e Gabriele Varano. Nacquero così "Peppino Di Capri e i suoi Rockers" che ottengono un primo successo con "Mala
BORIS GIULIANO: IL CORAGGIO DELLA VERITA'  Si può passare la propria vita a fare qualunque cosa ma, quando si ha una vocazione, prima o poi, ci si trova "costretti" a seguirla. Questo accadde a Giorgio Boris Giuliano, commissario della Squadra Mobile di Palermo, che veniva assassinato esattamente quarant'anni fa, il 21 luglio del 1979. Boris Giuliano era siciliano (di Piazza Armerina, in provincia di Enna) ma, dopo la laurea in giurisprudenza, aveva trovato impiego presso una società manifatturiera, la Plastica italiana, e si era trasferito a Milano con la moglie. Boris, però, aveva una passione: fare il poliziotto. Così, dopo essere entrato in polizia ed aver superato il concorso per commissario, chiese di essere assegnato alla Questura di Palermo, dove arrivò nel 1963. Venne assegnato ad un ufficio amministrativo, ma non era certo quello il suo posto. In breve tempo, passò alla sezione omicidi, per poi giungere alla Squadra Mobile, di cui fu prima vice-diri
 20 LUGLIO 1969: " UN PICCOLO PASSO", GRANDI SPERANZE   "Fly me to the moon" - fammi volare sulla luna - cantava Frank Sinatra. Varcare i confini del cielo, esplorare l'Universo e arrivare fin lì, su quell'astro bianco, rotondo, lucente (anche se non di luce propria), che per millenni ha ispirato poeti, guidato i naviganti e consolato gli innamorati. Ma "volare sulla luna", fino a cinquant'anni fa, sembrava davvero un sogno. Una frase poetica, buona per le canzonette che gli innamorati ascoltavano (al chiaro di luna) sussurandosi parole d'amore. Lei se ne stava lì: bella, misteriosa, "buciarda" com'era, secondo Peppino Di Capri, la luna che biancheggia sui Faraglioni nelle notti capresi. Da quel 20 luglio del 1969, invece, la luna si fece conoscere dall'uomo. In quella calda notte, "volare sulla luna", divenne possibile. Con la missione Apollo 11, in piena Guerra Fredda, gli Stati Uniti trasformarono un
ARRIVEDERCI, LUCIANO!   No, io non voglio e non posso credere che tu sia andato via davvero. Anzi, credo di non aver mai preso in considerazione questa ipotesi che, per tutta l'umanità, è in realtà "legge". L'errore, forse, è stato quello di assimilarti alle Divinità dell'Antica Grecia di cui, con passione e bravura, hai amato raccontare le gesta. Ma si può parlare poi di un vero errore? Io credo di no. Perché tutto quello che hai fatto, caro Maestro, resterà per sempre. Resterà il tuo modo di raccontare Napoli e la "napoletanità", le tue "storie della filosofia", i tuoi film (da "Così parlò Bellavista" a "Croce e Delizia"). Come resterà il tuo "pensiero". Perché proprio come Socrate e "compagnia bella" - per citare uno dei tuoi libri - anche tu hai espresso le tue idee: sulla vita e sulla morte, sull'amore e sulla felicità. Ti sei sempre considerato un "appassionato di filosofia"
ADDIO AD ANDREA CAMILLERI: ULTIMO GRANDE AUTORE DEL NOVECENTO  È passato esattamente un mese dal suo improvviso ricovero all'Ospedale Santo Spirito di Roma per un arresto cardiaco. E proprio in quel letto d'ospedale, assistito dai suoi familiari, Andrea Camilleri ci ha lasciati. Oggi, per gli amanti dei suoi libri, per i fan del commissario Montalbano, per i siciliani e per l'Italia tutta, è scomparso un padre, un fratello, un amico. Un uomo che, con ironia ed intelligenza, ha saputo raccontarci storie meravigliose. Da scrittore, autore teatrale, regista (diplomato all'Accademia nazionale d'arte drammatica), da sceneggiatore, Camilleri ha messo in luce aspetti della vita comune, della politica e della società. Dai romanzi storici ( "La mossa del cavallo", "La stagione della caccia"), agli sceneggiati televisivi  Rai ( il "Tenente Sheridan" di Ubaldo Lay, il "Commissario Maigret" interpretato da Gino Cervi), fino alle
MARIELE VENTRE: L'ANIMA DELLO "ZECCHINO"  Ottant'anni fa nasceva Mariele Ventre, una donna straordinaria che ha dedicato la propria vita alla musica per i più piccoli. Il suo nome è indissolubilmente legato a quello dello "Zecchino d'Oro" - il festival canoro dedicato ai bambini - e al "Piccolo Coro" dell'Antoniano di Bologna, da lei fondato e diretto per oltre trent'anni. Di origini lucane (il padre Lucio era di Marsico Nuovo, la madre Maria di Sasso di Castalda), Maria Rachele, per l'anagrafe, nacque a Bologna il 16 luglio del 1939. Si appassionò alla musica fin da bambina. Ben presto, cominciò a frequentare il convento di S. Antonio, partecipando attivamente alla vita di comunità, prima come araldina, poi come catechista. Nel frattempo, portò avanti i suoi studi: nel 1957, prese la licenza magistrale, mentre nel 1961 si diplomò in pianoforte al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano. Proprio in quello stesso anno, Mariele
FRANCO PASTORINO: DIMENTICATO E INDIMENTICABILE Sono passati esattamente sessant'anni da quel 13 luglio 1959 quando, a causa di una peritonite, se ne andava via una giovane promessa del teatro e del cinema italiano: Franco Pastorino. Alto, di bell'aspetto, due occhi chiari e limpidi, Pastorino - nato a Milano il 25 dicembre del 1933 - dimostrò fin da giovanissimo un grande amore per il teatro. Esordì sul palcoscenico con il grande Ernesto Calindri, ma fu diretto anche da altri "pilastri" del teatro italiano, come Luchino Visconti, Vittorio Gassman e Paolo Stoppa. Dotato di una bella voce, fu molto attivo anche in radio, dove partecipò a diverse commedie e radiodrammi per la Rai, e si dedicò al doppiaggio. Parallelamente al teatro, Franco Pastorino fu attivo anche al cinema, prendendo parte a oltre dieci film, nel corso degli anni '50. Da sinistra: Franco Pastorino, Enzo Turco, Valeria Moriconi, Totò e Gianni Cavalieri in "Miseria e Nobiltà".
GIORGIO AMBROSOLI: L'EROE BORGHESE  "Non posso insegnare ai miei figli a non fare, per paura, ciò che reputano giusto". Chissà, forse quella sera dell'11 luglio del 1979, Giorgio Ambrosoli stava pensando proprio a questo, ciò che aveva risposto ad un suo conoscente tempo prima. Nonostante la paura, nonostante le minacce e le difficoltà incontrate, Ambrosoli - un uomo onesto, marito e padre di tre figli - aveva portato a termine ciò che reputava giusto: indagare sul fallimento della Banca Privata Italiana e svelare i loschi traffici del suo principale azionista, il finanziere Michele Sindona. Era tutto cominciato cinque anni prima, quando lui, avvocato esperto in diritto fallimentare, venne nominato dall'allora governatore della Banca d'Italia, Guido Carli, commissario liquidatore della Banca Privata Italiana facente capo a Sindona, banchiere di fama mondiale. Ambrosoli accettò, mettendosi subito all'opera. In parallelo agli accertamenti di Ambrosol
C'EST L'AMOUR!  Estate 1969. Nella calura estiva, una canzone dai toni decisamente "accesi" sconvolge l'Italia. Direttamente dalla Francia, infatti, il cantautore Serge Gainsbourg, in coppia con l'attrice britannica Jane Birkin, presenta un brano che, senza troppe metafore, descrive un rapporto fisico tra uomo e donna: "Je t'aime...moi non plus". La canzone era stata scritta tre anni prima da Gainsbourg per B.B., ovvero Brigitte Bardot, con la quale aveva avuto una storia. Poiché la Bardot era al tempo sposata, Gainsbourg decise di incidere la canzone con un'altra partner, Jane Birkin, all'epoca reduce dal successo del film "Blow-up" di Michelangelo Antonioni.                                                                      Serge Gainsbourg e Jane Birkin. Forse per la bontà del testo in sé, forse per la naturalezza degli stessi interpreti - che stavano insieme anche nella vita -, venne fuori un pezzo straordinar