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Visualizzazione dei post da settembre, 2019
ENRICO LUZI: BRILLANTE E DIMENTICATO Ci sono attori dai nomi quasi del tutto sconosciuti ma i cui volti sono stati una presenza costante nella cinematografia nazionale. È questo il caso di Enrico Luzi, valido e versatile attore di cinema teatro e televisione.                                                                    Enrico Luzi con Isa Barzizza. Nato a Trieste il 27 settembre del 1919, Luzi - per l'anagrafe Cucuzza - si formò professionalmente a Roma. Qui frequentò il Centro Sperimentale di Cinematografia, diplomandosi nel 1942. Alto e di bell'aspetto, esordì al cinema negli anni '40, interpretando lo stereotipo del giovane sciocco e disincantato. Nel Dopoguerra prese parte a numerosi film commedia, accanto a grandi interpreti quali Aldo Fabrizi ("Avanti c'è posto!", "Campo de' fiori", "La famiglia Passaguai"), Totò ("Totòtarzan"), Alberto Sordi ("Accadde al penitenziario") e Ugo Tognazzi (&quo
DELIA SCALA, LA "REGINA" DEL VARIETA' Ieri avrebbe compiuto novant'anni una grandissima interprete dello spettacolo italiano, Delia Scala. Un' artista completa: ballerina, cantante, attrice e conduttrice con una favolosa carriera divisa tra cinema, teatro e televisione. Nata a Bracciano, a venti chilometri da Roma, il 25 settembre del 1929, Delia Scala si chiamava in realtà Odette Bedogni ed era figlia di un militare collaudatore d'aerei e di una casalinga. Trasferitasi con la famiglia a Milano, era ancora una bambina quando calcò per la priva volta il palcoscenico, frequentando per sette anni la scuola di ballo del Teatro La Scala. Numerosi i balletti a cui prese parte, come "La bottega fantastica" di Rossini e "La bella addormentata nel bosco" di Ciaikovski. Cominciò così a muovere i primi passi nel mondo del teatro, esibendosi in varie rappresentazioni, prima a Campagnolo Emilia (dove visse negli anni '40 con la famiglia),
CESARE TERRANOVA: IL MAGISTRATO CHE " SVELO' " LA MAFIA  Per alcuni la Mafia non esisteva affatto, per altri era una "semplice" forma di delinquenza. Per Cesare Terranova, invece, essa non solo esisteva ma pervadeva l'intera Sicilia, insinuandosi nei luoghi più impensabili, come una malattia virale. Quando quarant'anni fa, il 25 settembre del 1979, Terranova, magistrato e consigliere di Corte d'Appello a Palermo, veniva ammazzato insieme al suo agente di scorta, il maresciallo di Pubblica Sicurezza Lenin Mancuso, la Mafia, quella che non esisteva, quella che era "fatta di normali delinquenti", era lì, a godersi lo spettacolo. Aveva fatto fuori l'uomo che, fin dall'inizio, aveva capito tutto. Fin dal 1958, quando, dopo vari incarichi, era stato nominato giudice istruttore al Tribunale di Palermo. I primi processi di Mafia - quello di Catanzaro del 1965, quello di Bari del 1969 - le indagini sulla "prima guerra di mafia
MARIA PIA DI MEO: 80 ANNI DI UNA "SIGNORA" VOCE  È la più grande doppiatrice italiana di sempre: la sua voce, gentile e seducente, fine ma decisa, ha fatto "parlare" decine di donne bellissime. Sto parlando di Maria Pia Di Meo, attrice di teatro e televisione ma soprattutto "voce" inconfondibile del cinema, italiano e non. Nata a Roma ottant'anni fa esatti, il 23 settembre del 1939, Maria Pia Tempestini - per l'anagrafe - comincia la sua carriera giovanissima, spinta dai suoi genitori, Giotto Tempestini e Anna Di Meo, entrambi attori.  Alcuni dei "volti" internazionali doppiati da Maria Pia Di Meo. Da sinistra: Meryl Streep, Jane Fonda e Barbra  Streisand. All'età di cinque anni, entra per la prima volta in una sala di doppiaggio: da allora non ne è più uscita, dando inizio ad una brillante carriera che va dal Dopoguerra fino ai giorni nostri. Tutte le più belle attrici di Hollywood hanno avuto l'onore di es
"RISO AMARO", IL MALINCONICO "RISO" DEL DOPOGUERRA Il 21 settembre del 1949 esce nelle sale cinematografiche una pellicola destinata ad un successo straordinario: "Riso amaro", primo capolavoro del neorealismo ad aver riscosso immediato interesse da parte del pubblico.                                                      Walter (Vittorio Gassman) e Silvana (Silvana Mangano). Il film, diretto da uno dei "padri" del neorealismo, Giuseppe De Santis, è interpretato da Silvana Mangano, Vittorio Gassman, Raf Vallone e l'attrice statunitense Doris Dowling. La storia ha inizio nel piazzale della stazione di Torino, dove un gruppo di mondine è in partenza per Vercelli, all'inizio della stagione di raccolta del riso. Francesca (Dowling) dopo aver rubato una collana nell'albergo in cui lavora, vuole fuggire col suo fidanzato, Walter (Gassman) ma, beccata dalla polizia, scappa e si nasconde tra le mondine. Sul treno, conosce una di
GIANCARLO VIVE!  I capelli scompigliati, un sorriso di speranza e due occhi pieni di vita, celati dietro un paio di occhiali, che hanno sempre cercato la verità. Giancarlo Siani, per tutti, è rimasto così, come nelle sue ultime foto: giovane, combattivo e pieno di speranze. Un ragazzo sincero, che amava scrivere e sognava di fare il giornalista. Ci sarebbe riuscito. Dopo una lunga gavetta, su diversi giornali locali, nel 1985 lavorava da ben due anni alla redazione di Torre Annunziata de "Il Mattino". Nell'estate di quell'anno, dopo articoli e inchieste che fecero luce sulle attività criminali della città vesuviana, era stato trasferito alla sede di Napoli del quotidiano, allora diretto da Pasquale Nonno. E quella sera del 23 settembre 1985, quando due killer arrestarono la sua vita a soli ventisei anni, stava proprio tornando dal suo lavoro, dalla sua scrivania e dalla sua Olivetti M80. In due anni di lavoro alla redazione di Torre, fatti di fogli battuti
GLI OTTANT'ANNI DI RITA SAVAGNONE: "L'ANIMA" DELLE DIVE Una voce calda, corposa e sensuale, ma all'occorrenza anche cupa e roca. Con alle spalle oltre quarant'anni di attività , Rita Savagnone - attrice e doppiatrice - è senza dubbio tra le più note e versatili "voci" femminili del secolo scorso. Una lunga carriera, cominciata da giovanissima alla Cooperativa Doppiatori (C.D.C.) di Roma - dove nacque il 19 settembre del 1939 -, accanto ad illustri colleghe come Lydia Simoneschi e Maria Pia Di Meo. Rita Savagnone ha prestato la propria voce alle attrici più celebri del cinema mondiale e in produzioni di successo: da Elizabeth Taylor in "Cleopatra" a Whoopi Goldberg in "Sister Act 2", da Ingrid Bergman in "Assassinio sull'Orient Express" a Talia Shire nei primi due capitoli de "Il padrino". Ma doppiò anche molte attrici italiane, come Sophia Loren (nei film girati a Hollywood), Stefania Sandrelli (&
RICCARDO CUCCIOLLA: LA VOCE DI "SIMONE", LO SGUARDO DI "SACCO" Sono molti gli attori - al cinema e alla televisione - rimasti legati per sempre al proprio ruolo più celebre: penso a Sean Connery con "007", a Gino Cervi con "l'ispettore Maigret", oppure a Julie Andrews con "Mary Poppins". La stessa cosa è accaduta ad un grande attore italiano grazie all'interpretazione di un personaggio realmente esistito: Nicola Sacco, l'anarchico italiano che - insieme al connazionale Bartolomeo Vanzetti - il 23 agosto del 1927, negli Stati Uniti, venne giustiziato sulla sedia elettrica. L'attore di cui parlo è Riccardo Cucciolla, scomparso esattamente vent'anni fa, il 17 settembre del 1999. La sua popolarità è dovuta proprio a quel ruolo che gli valse il Prix per la migliore interpretazione maschile al Festival di Cannes del 1971. La sua carriera, però, fu molto più ampia, divisa tra televisione e cinema, tra recitazione
 LUCIANO EMMER: ATMOSFERE E SENTIMENTI DEL DOPOGUERRA È stato uno dei più grandi registi del Dopoguerra. Con la sua cinepresa ha saputo raccontare gioie, illusioni e dolori del nostro Paese, sempre con ironia e leggerezza. Sto parlando di Luciano Emmer, regista e sceneggiatore scomparso esattamente dieci anni fa, il 16 settembre del 2009. Nato a Milano il 19 gennaio del 1918, Emmer cominciò la sua carriera come documentarista - attività che proseguirà fino alla fine della carriera.  Con la collaborazione del regista Enrico Gras, realizzò una serie di cortometraggi di carattere artistico di notevole successo, come "Racconto da un affresco" (1941), "Il cantico delle creature" (1942) e "Il dramma di Cristo" (1948). Due scene tratte da "Domenica d'agosto". A sinistra, Ave Nichi e Andrea Compagnoni; a destra, Anna Medici e Marcello Mastroianni. E proprio in virtù della sua attività da documentarista, Luciano Emmer cominciò a desc
FAUSTO COPPI: L'ETERNITA' DI UN "SOGNO" Un sogno. Ecco cosa è stato Fausto Coppi: un "sogno" su due ruote che, chilometro dopo chilometro, tappa dopo tappa, ha conquistato vittorie su strada e affetto da parte del pubblico. Colui che per tutti era semplicemente "Il campionissimo" in realtà era un ragazzo che, pedalata dopo pedalata, si è costruito un futuro, proprio come tanti altri giovani nell'Italia del Dopoguerra. Angelo Fausto Coppi nacque il 15 settembre 1919 a Castellania (oggi Castellania Coppi) in provincia di Alessandria, in Piemonte, da una famiglia contadina. Da bambino aiutava i genitori nei campi, insieme ai suoi fratelli, tra cui Serse, di quattro anni più piccolo e anche lui ciclista. Da adolescente, invece, cominciò a lavorare come garzone presso una bottega a Novi Ligure, effettuando consegne a bordo di una bicicletta. Proprio qui, venne notato da Biagio Cavanna, il famoso massaggiatore dell'indimenticabile
GIUSEPPE RINALDI, UNA "VOCE" PER MILLE VOLTI Un volto pressoché sconosciuto ma una voce inconfondibile. Sfido chiunque a dire di non aver ascoltato, almeno una volta, il caratteristico timbro vocale di Giuseppe Rinaldi, uno dei "maestri" del doppiaggio italiano che ha dato vita ai personaggi più grandi del cinema mondiale. Nato a Roma il 14 settembre del 1919, iniziò la sua carriera come attore cinematografico. Il suo esordio risale al 1939, nel film di Mario Camerini, "I grandi magazzini". Giovane e di bell'aspetto, continuerà a recitare sul grande schermo, prendendo parte a una ventina di pellicole tra gli anni '40 e '60. Ben presto, però, affiancò al set la sala di doppiaggio, entrando a far parte della Cooperativa Doppiatori Cinematografici (C.D.C.) e divenendo una delle "voci" più richieste. Alcuni dei "volti" doppiati da Giuseppe Rinaldi. In alto, da sinistra, Jack Lemmon, Marlon Brando e Paul Newman.
OTTANT'ANNI PER "L'EREDE" MARIANO RIGILLO Ottant'anni di vita, più della metà trascorsi su un palcoscenico: Mariano Rigillo è senza dubbio uno dei più longevi artisti del teatro italiano. Alto, elegante, dal sorriso gentile, ha guadagnato ancora più fascino con il passare degli anni, dando prova delle sue doti artistiche non solo dietro il sipario, ma anche sul piccolo e sul grande schermo. Nato a Napoli il 12 settembre del 1939, comincia a recitare nella sua città quando è ancora un ragazzino. Dopo il diploma all'Accademia D'Arte Drammatica di Roma, esordisce in teatro nei primi anni sessanta. Ha partecipato a centinaia di pièce, spaziando da Seneca a Bertold Brecht, da Shakespeare a Pirandello.  Indimenticabile la sua interpretazione in "Masaniello" di Elvio Porta, nel 1974.  Allievo di Giuseppe Patroni Griffi, con cui lavorò per anni sul palcoscenico, esordì al cinema proprio diretto da lui, nel celebre "Metti, una sera a cena&q
MIKE BONGIORNO: "L'ALLEGRIA" DI "FARE" TELEVISIONE Sembra impossibile, eppure è così. Sono ben dieci anni che Mike Bongiorno non è più tra noi. È stato duro accettarlo allora e lo è ancora di più oggi.  Capita così con le persone care, quelle a cui siamo affezionati. E - con il dovuto rispetto per la sua famiglia - per tutti noi telespettatori Mike è sempre stato molto di più di un semplice conduttore. Certo, è stato il "padre della televisione", il "signor quiz", ma è stato soprattutto un amico. Una persona di famiglia che, quotidianamente, entrava nelle nostre case. I suoi occhi azzurri, il suo capello biondo e quell'indimenticabile "allegria!" hanno per oltre cinquant'anni animato le nostre giornate. Mike ci ha tenuto compagnia d'estate e d'inverno, mattina e sera, a pranzo e a cena. Tutte le generazioni ne hanno un ricordo. Fin dalla "notte dei tempi", quando uno sconosciuto italo-americano Mi
VIRGILIO RIENTO, ULTIMO "MACCHIETTISTA" Non era giovanissimo (sessantanove anni, per l'epoca, erano tanti), ma quando ci lasciò - il 7 settembre del 1959 - Virgilio Riento aveva appena raggiunto l'apice del successo. Gli ultimi dieci anni lo avevano visto prendere parte alle pellicole più note del cinema italiano del tempo. Il coronamento di una lunga carriera iniziata dietro le quinte del teatro. Sì, proprio dietro le quinte, perché Virgilio D'Armiento - poi divenuto Riento - era figlio di un impresario teatrale e cominciò ad appassionarsi alla recitazione spiando gli attori, da dietro le quinte appunto. Esordì a Roma - dove nacque il 29 novembre del 1889 - ad appena nove anni, con una imitazione di Nicola Maldacea. Cominciò facendosi le ossa nei café-chantant, per poi passare al varietà e al teatro di rivista. Ben presto, divenne celebre per le sue esibizioni. Si trattava di "macchiette", ovvero personaggi buffi e grotteschi resi diverten