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Visualizzazione dei post da marzo, 2018
SANTA PASQUA A TUTTI! Domani si celebra la Pasqua. I bambini aspettano le uova di cioccolato con la sorpresa. I grandi, invece, non vedono l'ora di farsi una scorpacciata tra pastiere, colombe, casatielli, cioccolatini e arrosti di agnello. Maggior attesa - direi - c'è soprattutto per il pic-nic di Pasquetta. Tutti siamo in ansia già da un mese prima, per poter organizzare una gita fuori porta con parenti o amici, sfruttando i quasi sempre abbondanti avanzi del giorno prima. Sempre nella speranza che il tempo sia clemente. Cosa che raramente poi accade e spesso ci si ritrova a raccogliere di corsa teglie, stoviglie e coperte per ripararsi in auto e scampare al solito temporale. È chiaro, però, che in qualche modo bisogna pure "arrangiarsi": non si può lasciar passare una festa così, senza far nulla. Ma noi che festeggiamo - quindi siamo credenti o ci reputiamo tali - sappiamo davvero cosa significhi festeggiare la Pasqua ? Con questo termine, per la religione crist
MORTO LUIGI DE FILIPPO : DUE ANNI FA LA LAUREA HONORIS CAUSA PRESSO L'UNIBAS Con gran dispiacere ho saputo della scomparsa di Luigi De Filippo, figlio di Peppino e nipote del grande Eduardo, geni del teatro partenopeo. Voglio ricordarlo con questo articolo redatto circa due anni fa, in occasione della laurea honoris causa conferitagli dall'Università degli Studi della Basilicata a Potenza. -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- UNIVERSITA’  DEGLI STUDI DELLA BASILICATA : LAUREA HONORIS CAUSA AL MAESTRO LUIGI DE FILIPPO La rettrice: “Un atto dovuto a chi si è sempre prodigato per la diffusione della cultura, tema, questo, caro all’Università e al suo ruolo sociale ” Una fragorosa standing ovation accoglie il maestro Luigi De Filippo al suo ingresso nell’Aula Quadrifoglio, presso la sede di Via Nazario Sauro dell’Università degli Studi della Basilicata.  All’erede della gloriosa
"IL MIO NOME È THOMAS" : TERENCE HILL È TORNATO!  Camicia a quadri, giubotto di pelle, pantaloni multitasche, cappello da baseball e rayban a goccia. A vederlo non si direbbe, ma Terence Hill - al secolo Mario Girotti - compie oggi 79 anni. Atletico, sportivo e sempre sorridente, conserva ancora oggi la dolcezza e l'entusiasmo di un ragazzino. E sembra non voler gettare la spugna. Infatti, mentre su Rai 1 prosegue il successo della serie televisiva "Don Matteo" - arrivata all'undicesima stagione - , l'attore torna a vestire panni a lui cari. Dopo vent'anni di assenza dal cinema torna infatti con un nuovo film - prodotto dalla Luxe Vide - di cui cura la stessa regia : "Il mio nome è Thomas". Si tratta di un film "on the road", girato tra l'Italia e la Spagna, e racconta di un uomo - Thomas - che intraprende un viaggio in solitaria, in sella alla sua motocicletta, una maestosa Harley Davidson. Sul suo cammino, però,
TRENT'ANNI FA CI LASCIAVA RENATO SALVATORI, IL "POVERO MA BELLO" In punta di piedi: se ne andò via così Renato Salvatori, ormai da qualche anno lontano dai riflettori - per sua spontanea volontà. Era il 27 marzo del 1988. Aveva appena compiuto 55 anni. Era nato infatti il 20 marzo del 1933 a Querceta di Seravezza, in provincia di Lucca, in piena Versilia. Salvatori e Marisa Allasio in "Belle ma povere". Figlio di uno scalpellino, cominciò a lavorare giovanissimo facendo i mestieri più disparati. In estate, invece, faceva il bagnino a Forte Dei Marmi. Fu scoperto, durante un provino, dal regista Luciano Emmer che gli offrì una piccola parte nel film "Le ragazze di piazza di Spagna", del 1952, dove interpretava il fidanzato di una delle "ragazze", la bellissima Lucia Bosè . Renato Salvatori  a sinistra con Lucia Bosè, a destra con Belinda Lee. I film sono rispettivamente "Le ragazze di piazza di Spagna"e "I
CIAO FABRIZIO È una di quelle notizie che non vorresti mai ricevere. Ho appena appreso della morte di Fabrizio Frizzi, "il signore della televisione italiana". Era da tempo malato. Come sappiamo tutti, si era già sentito male. Poi, però, si era ripreso e un po' di speranza si era riaccesa: in lui, nei suoi familiari ed in tutti noi, suoi telespettatori, che con piacere lo abbiamo visto ritornare in tv, al timone de "L'Eredità".                                   Però non c'è stato nulla da fare. Con il sorriso e con ancora tanta voglia di vivere, Fabrizio ha lottato fino all'ultimo senza perdere mai la fiducia, continuando a fare quello che amava. Ma "il Golia" da combattere era troppo forte e non ce l'ha fatta. La mia infanzia televisiva è legata a lui. Ricordo con molta nostalgia il programma "Scommettiamo che...?" - in cui vestì i panni di Superman, che io adoravo - e la fiction Rai  "Non lasciamoci più", i
AMA E FA' CIO' CHE PUOI "Ama e fa' ciò che vuoi. Se taci, taci per amore. Se perdoni, perdona per amore. Se parli, parla per amore. Se correggi, correggi per amore. Sia in te la radice dell'amore, poiché da questa radice non può nascere che bene." È una notissima frase del vescovo, teologo e filosofo Sant'Agostino. Credo non ci sia nulla da aggiungere per comprenderne il significato. Il vescovo di Ippona voleva intendere che l'amore è - per dirla alla Protagora - la misura di tutte le cose. Il principio primo su cui si fonda la nostra vita. In sostanza, fai quello che vuoi basta che tu lo faccia con amore. Ma davvero ci basta amare per fare quello che vogliamo? O meglio: l'amore rende davvero possibile ogni cosa?                        A questo punto, credo sia opportuno fare una precisazione. È chiaro che l'amore è una componente fondamentale dell'animo umano. Un sentimento profondo e necessario. Un bisogno senza il quale l'uo
" CAPRICCIO ALL'ITALIANA " : IL TESTAMENTO DEL PRINCIPE DE CURTIS Cinquant'anni fa usciva nelle sale italiane un film ad episodi, frutto della collaborazione tra vari registi: "Capriccio all'Italiana". Venne girato nel 1967, per poi essere distribuito l'anno successivo. La pellicola è l'ultima interpretata da Antonio De Curtis, in arte Totò. Girò il film poco prima di morire - il 15 aprile del 1967 - e non potè mai vederlo in video. A mio parere, la partecipazione di Totò a due episodi di questo film è molto significativa. In entrambe le parti risulta protagonista, ma il fatto importante è che, in tale pellicola, il Principe dà prova della sua grande maestria e della sua arte polivalente. Non tutti sanno che Totò - celeberrimo per i ruoli comico-macchiettistici che ne hanno decretato il successo tra il pubblico - si è anche cimentato in ruoli impegnati, drammatici. Ecco, in questo suo ultimo film mostra una prova concreta della sua poliedri
 LA SCELTA GIUSTA? PROVARE!  E' un problema un po' comune a tutti: la mancanza di fiducia in se stessi. Sentirsi sempre inadeguati, ovunque ed in qualunque circostanza. Ogni giorno, da quando ci alziamo dal letto fino a quando torniamo lì a coricarci, ci poniamo sempre le solite domande : che cos'è che non va in me ? Perché mi guardano tutti in modo strano? Perché quello/quella non mi considera? Cos'è che sbaglio e perché? Abbiamo sempre la sensazione di essere fuori posto. Succede continuamente, nella vita personale e in quella lavorativa o di studio. Non riusciamo mai a capire, purtroppo, cosa gli altri pensano realmente di noi. Qual è il loro parere, l'idea che essi hanno di noi. Cosa pensano relativamente alle nostre scelte. Ecco, questo è un punto cruciale. Credo che la domanda più frequente sia proprio la seguente: ho fatto la scelta giusta?                                 E' difficile. In un mondo come il nostro, in cui si viaggia a forte veloci
  LA STORIA IN MUSICA : IL FESTIVAL DI SANREMO Da appena un mese si è conclusa la sessantottesima edizione del Festival di Sanremo, la kermesse canora più famosa al mondo. Vincitori di quest'anno sono stati i due cantautori Ermal Meta e Fabrizio Moro, con il brano " Non mi avete fatto niente ", già dalla prima esibizione considerato come favorito (nonostante il rischio di eliminazione, corso per supposto plagio). Il brano, scritto insieme ad Andrea Febo - da tempo collaboratore di Moro - trae ispirazioni dagli attentati terroristici avvenuti negli ultimi anni. Vuole essere un messaggio di speranza, in un contesto di forte crisi e paura, come quello in cui viviamo. "Non mi avete fatto niente" - perché, nonostante tutto, noi continueremo a sperare e ad infondere fiducia nell'altro, combattendo l'odio con l'amore, contro le  "vostre inutili guerre" - per citare alcune frasi del brano. Questo testo permette di svelare una
  OGNUNO HA IL SUO IPERURANIO IN TESTA MA LA VITA REALE E' DIVERSA, PERO'... "Ognuno ha il suo Iperuranio in testa ma la vita reale è diversa". Questo pseudo-aforisma l'ho inventato io. Ricordo che ero in viaggio, come al solito immerso nei miei pensieri. Guardavo fuori dal finestrino dell'auto. Era un momento particolare perché, sebbene non lo dessi a vedere, stavo un po' giù. Avevo avuto una brutta delusione. Con quella frase, che mi venne in quell'istante, cercavo di spiegare a me stesso come stessero davvero le cose. Chi come me è un profondo sognatore sa benissimo di cosa sto parlando. E' difficile per quelli come noi, perennemente con la testa fra le nuvole, riuscire ad essere obiettivi. Ci lasciamo sempre trasportare dal sentimento, dalle convinzioni profonde radicate in noi.                                 Iperuranio, per chi non lo sapesse, è il termine con cui il filosofo Platone definisce "il mondo delle idee", ovve
IL MAESTRO CARLO CASSOLA :  IL POETA DELL'ANIMA L'ho scoperto da poco. Fino a un anno fa ne ignoravo l'esistenza. Ma, evidentemente, era destino dovessi incontrarlo. Sto parlando di Carlo Cassola, scrittore nato a Roma il 17 Marzo del 1917. Lo scrittore che diede voce all'anima della Toscana, terra nella quale, da bambino, trascorreva le vacanze estive e dove da adulto si stabilì definitivamente. Volterra, Cecina e tante altre bellissime località del paesaggio toscano sono onnipresenti nelle sue opere. In quei luoghi minuziosamente descritti, con un attento occhio ai particolari, operano personaggi, in parte autobiografici, che esprimono appieno i dubbi, le incertezze, le emozioni ed i turbamenti dell'uomo. La sua carriera letteraria, cominciata alle soglie del Secondo Dopoguerra e terminata poco prima della morte, nell '87, non offre soltanto uno spaccato della società del tempo ma, soprattutto, descrive il cambiamento dell'animo umano in tutte le fasi d
GRAZIE DI TUTTO ! Sono passati quarant'anni. Era il 16 Marzo del 1978. Via Fani era semplicemente il nome di una strada romana. Sconosciuta a chi non aveva pratica della Capitale. Da allora è diventata un simbolo. Simbolo della debolezza dello Stato. Perché verso le 9:00 di quel mattino, a Roma, in quella via fino ad allora sconosciuta, le Brigate Rosse, gruppo armato notissimo in quei cosiddetti " Anni di piombo", rapirono il presidente della Democrazia Cristiana, Aldo Moro, uccidendo i cinque uomini della scorta e dando inizio ad un Calvario terminato 55 giorni dopo, il 9 Maggio, col ritrovamento del cadavere di Moro nel bagagliaio di una Renault 4 rossa a pochi passi dalla sede della Democrazia Cristiana, in via Caetani. In questi anni si è fatto tanto. Si sono rispettate le ricorrenze, come quella di oggi. Si è cercato di dare una risposta a quanto accaduto.  Le indagini hanno fatto il proprio corso, pur non riuscendo, come spesso accade, ad arrivare ad una conclu
LA FORMA E' SOSTANZA : UN VALORE PERDUTO Fino alla seconda metà del secolo scorso, quasi tutti i mestieri, generalmente pubblici, prevedevano la divisa. Dallo spazzino al tranviere, dal portalettere all'usciere. Generalmente, quasi tutti portavano un berretto rigido, tipo quello in dotazione alle forze dell'ordine. Poi, c'era chi aveva una vera e propria divisa, composta da giacca, pantaloni e cravatta, come ad esempio i tranvieri. Oppure un camice, come nel caso degli spazzini o del tassista e del vetturino. C'era il culto della forma che è andato perduto. Tutti gli impiegati, persino in estate, portavano la giacca. Anche professioni con mansioni poco "gentili" ci tenevano all'immagine. Basti pensare che, anche i salumieri e i bottegai, sotto il camice, portavano la cravatta. "Vestirsi bene" contava molto. Anche al di fuori dell'ambito lavorativo. All'interno delle famiglie italiane, ad esempio, a partire dai nipoti fino ad arriva
IL CUORE HA LE SUE RAGIONI E LA RAGIONE NON VUOL CONOSCERE " Il cuore ha le sue ragioni, che la ragione non conosce ". E' una frase che conosciamo tutti. Coniata dal filosofo, scienziato e pensatore, Blaise Pascal, è diventata oggetto dei bigliettini dei Baci perugina. Sta a significare, come tutti sapete, che le ragioni del cuore, ovvero le sensazioni più profonde, hanno un loro "perché" ed una propria "verità" che la ragione, l'istinto calcolatore, non può né comprendere, né giudicare in modo corretto. È una frase a cui tutti, prima o poi, abbiamo fatto riferimento. Quando abbiamo avuto necessità di rafforzare le nostre convinzioni a proposito, nella maggior parte dei casi, di un amore immaginario, non corrisposto o tormentato. Come per dire " il mio cuore dice che è così...non puoi capire, è una sensazione profonda...lei/lui mi ama...ne sono certo/a...me lo dice il cuore". Queste cinque magiche parole, " me lo dice il cuore&
  BELINDA LEE : LA RAGAZZA IDEALE Qualche mese fa, ero in una delle mie frequenti " serate cinematografiche ". Quelle interminabili serate passate a guardare vecchi film, per lo più in bianco e nero. Film, come purtroppo non ce ne sono più. Film che, a mio parere, sono in grado di farti emozionare come un bel romanzo. Bene, in una di quelle fantastiche serate mi sono imbattuto in una persona che non avevo mai visto prima : l'attrice  Belinda Lee. La sua vita, cinematografica e reale, è stata purtroppo breve, ma molto intensa. Alta,bionda, due occhi azzurri, languidi, ma molto dolci ed espressivi. Praticamente la mia ragazza ideale. Me ne sono "innamorato" perdutamente. L' " incontro " è avvenuto nel bellissimo film del regista Florestano Vancini, " La lunga notte del '43 ", del 1960,  in cui era protagonista insieme al grandissimo Enrico Maria Salerno, Gabriele Ferzetti ed ad altri grandi attori del tempo. Naturalmente, appena l'
                BISOGNA AVERE IN SE' IL CAOS PER PARTORIRE UNA STELLA CHE DANZI ?! La società è in crisi, l'economia è in crisi, la politica è in crisi. Tutto ciò si ripercuote totalmente sull'uomo, che è già di per sé in crisi, dilaniato interiormente dalla continua lotta tra cuore e ragione. In sostanza, viviamo in una confusione tale, dentro e fuori di noi, che non sappiamo più dove andare a parare. Se però, come diceva Esiodo "in principio era il Caos", ovvero il mondo è nato dal disordine e come sosteneva Nietzsche, " bisogna avere in sé il caos per partorire una stella che danzi ", allora, forse, una speranza c'è.
LA GABBIANELLA E IL GATTO : IL PRIMO LIBRO, NON SI SCORDA MAI Ho cominciato a leggere, credo, abbastanza tardi. Diciamo che sono diventato un assiduo lettore soltanto dopo i 15 anni. Da piccolo, quando andavo ancora all'asilo, mi piacevano molto le favole e spesso chiedevo ai miei genitori di leggermene una. Le mie favole preferite, in assoluto, erano " Il soldatino di piombo " e " Peter Pan ". Chissà se i bambini di oggi le conoscono? Ricordo ancora la mia valigetta in pelle, in cui conservavo gelosamente tutti i libri che avevo e che dovrei ancora avere, nascosti da qualche parte. Però, appunto, mi piaceva ascoltare più che leggere. Volevo qualcuno che me le narrasse, mentre io potevo starmene lì in ascolto, immaginando le varie scene nella mia testa. Perché questo sì, lavorare di fantasia mi è sempre piaciuto, fin da piccolissimo. Era un modo per estraniarmi da tutto e tutti e stare solo con me stesso. Lo faccio ancora adesso. Passata, però, la
  IL PANARIELLO, QUALCHE VOLTA, " CASCA" DAL CIELO  C'è un modo di dire che ho sentito spesso in famiglia: " 'O panariello non casca dal cielo " , ovvero, se non ci si impegna e non si fatica non si ottiene nulla. In pratica l'equivalente di "Aiutati che Dio ti aiuta".  Solitamente è un appunto che viene fatto a chi, invece di darsi da fare, spera sempre nella Manna dal Cielo, aspettando il colpo di fortuna che, improvvisamente, dia una svolta alle cose ma che, il più delle volte, non arriva. Questo detto, molto popolare al Sud, nasce da un'antica abitudine, diffusa in particolare nei vicoli di Napoli, di calare, dai piani superiori di un palazzo, un filo o una corda, ad un capo della quale viene legato un panaro, ovvero un cesto intrecciato di vimini, caricato generalmente di alimenti da scendere o salire in casa. Ora, tale consuetudine, sebbene ancor presente, è andata tuttavia dissolvendosi. E' un'immagine legata ad un Paes
  Salve a tutti !! Il mio nome è Andrea, ho 26 anni e sono un appassionato di scrittura e giornalismo. Il mio sogno nel cassetto è quello di fare il giornalista per professione e magari, chissà, sperimentare anche scritture di altro genere, come ad esempio il romanzo! Credo di aver sempre avuto dentro di me questa passione. Sicuramente, avrà contribuito a ciò anche il ritrovamento, in casa mia, di due oggetti che mi incuriosirono molto: una macchina per scrivere americana, una Remington anni '30, nera e lucida come una bombetta, appartenuta a mio nonno paterno, ed una più " moderna" Olivetti Lettera 35, che apparteneva a mio padre. Non escludo neanche " l'influenza genica " di mio nonno stesso che in gioventù si dilettava nella stesura di poesie. Ho però preso consapevolezza di questo desiderio solo qualche anno fa, dopo i 18 anni. Da allora mi diverto a scrivere articoli, ma anche poesie e qualche breve racconto. Lo scopo di questo mio spazio online è