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Visualizzazione dei post da novembre, 2018
"COLAZIONE DA TIFFANY": ROMANZO DI UN "SUSSURRO" D'AMORE Era il novembre di sessant'anni fa quando, in America, veniva pubblicato un romanzo destinato a diventare un pilastro della letteratura mondiale: "Colazione da Tiffany", senza dubbio l'opera più conosciuta del grande scrittore e giornalista Truman Capote. Il libro, ambientato a New York, narra le vicende di Holly Golightly, una ragazza cinica ma allo stesso tempo dolce, ingenua e un po' bambina, dedita ad una vita molto libertina, fatta di feste, amicizie poco raccomandabili, relazioni con uomini da cui cercare protezione e un gatto senza nome che le fa compagnia. La storia è narrata dal suo amico e vicino di casa, Paul, aspirante scrittore. Tra i due nasce un rapporto di difficile descrizione. C'è un sentimento di affinità che li lega. Un'amicizia che tende all'amore, senza mai trovar modo di rivelarsi pienamente. Holly fa di tutto pur di mostrarsi forte, determina
LA DONNA " È " OGNI GIORNO Nel corso della giornata abbiamo potuto constatare - come è giusto che sia - vicinanza, partecipazione ed affetto nei confronti e delle donne vittime di violenze e di tutte le donne in genere, costantemente a rischio. Il 25 novembre - Giornata internazionale contro la violenza sulle donne - serve anche a questo. Dal 1999 le Nazioni Unite hanno scelto questa data (che ricorda l'assassinio, avvenuto il 25 novembre del 1960, delle tre sorelle Mirabal, simbolo della ribellione alla dittatura nella Repubblica Dominicana) per poter riflettere su quante donne, nel corso degli anni, hanno subito atti di violenza di ogni natura: fisica, morale e psicologica. Giornate come queste servono proprio a prendere consapevolezza di un problema che continua a persistere tanto da sembrare insolvibile. Ma quel che mi chiedo è: cosa succederà domani? La giornata ormai è al termine. Dopo manifestazioni, appelli televisivi, foto e messaggi sui soc
WORLD TELEVISION DAY: EVVIVA LE TELEVISIONI! A partire dal 3 gennaio del 1954, con la nascita della Rai - Radiotelevisione Italiana, un misterioso oggetto, enorme ed ingombrante, cominciava ad entrare nelle nostre vite rivoluzionandole. Era il televisore o, meglio, la "televisione", così come tutti cominciarono a chiamarlo.  Nasceva così un nuovo modo di trascorrere il tempo ed informarsi su ciò che accadeva intorno a noi. A quel tempo, ad avere un televisore in casa, erano pochissimi. Alcuni, si recavano a casa di parenti o amici più "fortunati". Altri, invece, andavano ad assistere alle trasmissioni nei bar, nei dopolavoro o nelle sedi di partito. Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti. Sono cambiati i televisori ed è cambiata la televisione. Si è passati da enormi parallelepipedi rivestiti in bachelite, a schermi ultrapiatti, dalle valvole ai microchip, dal "bianco e nero" al "colore". Si è passati dall'unico "
SIAMO TUTTI DEGLI EROI: GRAZIE STAN! Da bambino ero pazzo di Spidey/ Peter Parker: un ragazzino che la mattina andava a scuola e la sera lottava contro il male, lanciandosi da un palazzo all'altro e tessendo ragnatele. Spiderman era il mio mito. Avevo il pupazzo di gomma, quello in plastica dura con gli "accessori" e seguivo le sue avventure in tv. In più, ascoltavo anche la canzone a lui dedicata, grande successo degli 883. Ieri è venuto a mancare il papà del mio idolo, Stan Lee, ideatore di Spiderman e di altri grandi personaggi del fumetto come Hulk, I Fantastici Quattro ed Iron Man. Queste poche righe vogliono essere un ringraziamento alla sua arte innovativa.  Lee ha dato vita, per la prima volta, a personaggi fantastici, mitici ma del tutto simili a noi.  Spiderman ne è l'esempio più lampante. Un adolescente, Peter Parker, un po' sfigato, pieno di problemi legati alla sua età, impacciato con le ragazze, ma in grado di compiere acrobazie spettacol
ENNIO MORRICONE: IL "SOTTOFONDO" DELLE NOSTRE VITE Ha scritto oltre 500 colonne sonore per cinema e tv. Melodie straordinarie ed indimenticabili che ormai ci appartengono. Perché Ennio Morricone - che oggi compie novant'anni - ha dedicato metà della sua vita alla musica da film. Fin dal 1955, dopo il diploma in tromba al Conservatorio di Santa Cecilia in Roma, quando cominciò a scrivere le primissime musiche. La grande popolarità, però, arrivò a cavallo tra gli anni '60 e '70, grazie al sodalizio con un altro grande "maestro", il regista Sergio Leone. "Per un pugno di dollari", "Per qualche dollaro in più", "Il buono, il brutto, il cattivo", "C'era una volta il west", sono solo alcuni dei cosiddetti "Spaghetti Western" interamente animati dalle musiche di Morricone. Arrangiamenti che gli valsero un Oscar alla carriera nel 2007 e che hanno contribuito a rendere vive e reali le spettacolari scen
 ALDO CAZZULLO: "GIURO CHE NON AVRO' PIU' FAME" "Si stava meglio quando si stava peggio". Leggendo le pagine di "Giuro che non avrò più fame. L'Italia della Ricostruzione" - l'ultimo libro del giornalista Aldo Cazzullo -, non si può fare a meno di pensare a questo detto. Tanto conosciuto quanto ripetuto a iosa, quasi fosse una formula magica. Come se bastasse questo a far cambiare le cose. Ebbene, se proprio qualcuno volesse una ricetta - si fa per dire - per convincersi che il cambiamento sta nelle nostre mani, la troverà leggendo questo saggio. Il titolo è già di per sé una sintesi. "Giuro che non avrò più fame", riprende una frase pronunciata dalla protagonista di "Via col vento", Rossella che, dopo giorni di digiuno, disperata, si nutre delle radici di una piantina, promettendo a se stessa che mai più avrebbe sofferto per la fame. Come dice lo stesso autore, quel giuramento, simbolicamente, è stato fatto da t
CHE LA GIUSTIZIA E LA LIBERTA' NON COSTINO MAI PIU' UN "4 NOVEMBRE" "L’esercito marciava per raggiunger la frontiera, per far contro il nemico una barriera…". Il 4 novembre 1918, la marcia dell'esercito italiano si arrestò. Dopo la battaglia di Vittorio Veneto e l'armistizio di Villa Giusti, l'Impero Austro-Ungarico venne sconfitto. Detta così, può sembrare un merito importante, un orgoglio per il nostro Paese e la nostra storia, ed in parte lo è. Ma se pensiamo che quell'esercito, quella "barriera" de "La canzone del Piave" era composta da povera gente, contadini analfabeti, giovani e ragazzini, mandati al fronte senza neanche rendersi conto di quel che facevano, allora la questione cambia. Tutte le guerre sono folli, inutili. Ma quella guerra lo fu più di tutte. Dei soldati partiti allo scoppio del conflitto, i più morirono in trincea, in quelle affossature fortificate alla meglio, sotto i "tapum", i co
COL SORRISO E L'ALLEGRIA "Ogn' anno, il due novembre, c'è l' usanza per i defunti andare al Cimitero. Ognuno ll' adda fà chesta crianza; ognuno adda tene' chistu penziero". Molti di noi, questa mattina, si saranno svegliati con questo "pensiero", come dice Totò ne " 'A livella". Con la consueta pioggia di circostanza, saremo in molti a recarci nei cimiteri dei nostri paesi e delle nostre città per omaggiare i nostri cari ormai scomparsi. Il nostro umore non sarà certo dei migliori. Rivedere quei volti sorridenti, caldi, contrastanti il freddo delle lapidi in marmo, mette sempre un po' di tristezza. Ci porta a fare i conti con il passato e con le nostre mancanze affettive. Io però - seppur non è facile - ogni volta che vado al cimitero, non solo in questa ricorrenza, cerco di farlo con lo stesso spirito che avevo da ragazzino. Infatti, allora, per me il 2 novembre era davvero una festa - per come la intende un bambin
ADDIO A CARLO GIUFFRE': IL VOLTO GENTILE DEL TEATRO NAPOLETANO Tra circa un mese - il 3 dicembre - avrebbe compiuto novant'anni. Ma evidentemente, Carlo Giuffré ha preferito andar via prima, per festeggiare questo importante traguardo in compagnia del fratello maggiore Aldo - che lo ha preceduto qualche anno fa. Con la scomparsa del più piccolo dei fratelli Giuffré, si chiude un'epoca per il teatro nazionale. La fine di una carriera fatta di successi, personaggi e piéce indimenticabili. Mosse i primi passi alla fine degli anni '40, e proprio a teatro, il suo grande amore. Dopo il diploma all'Accademia d'Arte Drammatica Silvio D'Amico, Carlo Giuffré calcò il primo palcoscenico in compagnia di Aldo e diretto dal grande maestro Eduardo De Filippo.                                                                               Aldo e Carlo Giuffré. Fu proprio quest'ultimo ad intuire le potenzialità dei due giovani attori, che daranno vit