Passa ai contenuti principali
ADDIO A CARLO CROCCOLO: IL "MAGGIORDOMO DI TOTO' "

Ho appreso con gran dispiacere della scomparsa di Carlo Croccolo, grande attore napoletano che ha saputo farsi valere in un mondo di "giganti", riuscendo a conquistarsi un posto di tutto rispetto nella memoria nazionale.


Nato a Napoli il 9 aprile del 1927, cominciò la sua carriera in radio negli anni '50, per poi approdare al cinema. La sua fama è legata soprattutto ai film con Totò, di cui fu abile "spalla", spesso nel ruolo di suo cameriere o maggiordomo, maltrattato e offeso gratuitamente. Tra i ruoli più esilaranti - a mio avviso - quello di Camillo, il maggiordomo del duca della Forcoletta in "Totò lascia o raddoppia?" (1956) e quello di Battista, al servizio del barone Ottone degli Ulivi detto "Zazà" in "Signori si nasce" (1960). Ma la carriera cinematografica di Croccolo lo ha visto prendere parte ad oltre cento film, accanto a grandi artisti quali Eduardo De Filippo ( "Ragazze da marito") e Peppino De Filippo ("Non è vero... ma ci credo"), Marcello Mastroianni e Sophia Loren ("Ieri, oggi, domani") e perfino la bellissima Ingrid Bergman ("Una Rolls-Royce gialla").
Nel 1989, inoltre, vinse il David di Donatello per la sua interpretazione nel film storico" 'O Re", di Luigi Magni. Ma sperimentò anche la regia, scrivendo e dirigendo due film western "Una pistola per cento croci" e "Black killer", nel 1971.



                Carlo Croccolo e Totò. A sinistra in "Signori si nasce", a destra in "Totò lascia o raddoppia?".


Notevole anche la sua attività teatrale, che lo vide diretto da Strehler ne "La grande magia" di Eduardo De Filippo e da Garinei e Giovannini nel "Rinaldo in campo" (1987) e in "Aggiungi un posto a tavola"(1990).
Inoltre, Carlo Croccolo fu molto attivo nel doppiaggio. Fu la voce ufficiale (succedendo ad Alberto Sordi) di Oliver Hardy (Ollio), ma soprattutto prestò la propria voce a Totò, negli ultimi anni della carriera, quando - per via della sua cecità - questi non riusciva a doppiarsi nelle scene riprese in esterno, quelle non girate in presa diretta.



                                                             Carlo Croccolo con Isa Danieli in "Capri".



Negli ultimi anni, invece, Carlo Croccolo ebbe rinnovata popolarità sul piccolo schermo, grazie al ruolo del pescatore Totonno, da lui interpretato nelle tre stagioni della fiction Rai "Capri" (2006-2010).
Per me, però, Carlo Croccolo resta soprattutto il "maggiordomo di Totò": quello buono, dimesso, gentile e simpatico, carattere che, in parte, contraddistingueva nella realtà questo grande artista, a cui noi tutti - io per primo - non smetteremo mai di dire grazie.

Commenti

Post popolari in questo blog

GRAZIE, PAPA FRANCESCO! Ho fatto quello che abbiamo fatto un po’ tutti, quello che lui stesso ci ha sempre chiesto. Ho pregato per lui. L’ho fatto per stima, fede e paura.  La paura che potesse abbandonarsi, che la sua ultima immagine rimanesse celata nelle stanze del Policlinico Gemelli. Oggi molti di noi potrebbero  pensare che sia stato tutto vano. E invece no, perché ciò gli ha permesso di resistere e non risparmiarsi fino alla fine. Papa Francesco ha lasciato  quell’ospedale: provato, stanco, aggrappato alla sedia a rotelle come a quella speranza che non ha perso mai. È tornato a casa sua. Ha continuato   a lavorare, anche durante la sua lunga degenza. Ha nominato nuovi cardinali, ha lanciato messaggi di pace.  Ha parlato di guerre inutili, di atroci   sofferenze. Ha incontrato i Reali e il Vice Presidente americano Vance. Ha parlato di Pasqua e di Resurrezione. Ieri mattina ha augurato Buona   Pasqua al popolo di Dio riunito a San Pietro e ha vol...
LILIANA RIMINI, LA MERAVIGLIA DI UN SOGNO « Non sembra ma ho tanti, tanti anni e tante esperienze […] di coraggio e di forza ». Non sembra, per davvero, osservandola nella sua figura minuta, nel suo sguardo limpido, da anziana rimasta bambina nell’animo, con la capacità di “filosofare”, come avrebbe detto Aristotele, ovvero di guardare il mondo con gli occhi della meraviglia. Liliana Rimini, classe 1929, milanese doc, esuberante ed elegante in un tailleur bianco e nero sembrava una ragazzina nel paese dei balocchi martedì mattina, quando all’Ospedale Antonio Cardarell i di Napoli, frutto dell’estro, della passione e dell’impegno del suo papà, l’architetto Alessandro Rimini, ha visto prendere forma quel sogno custodito per anni in un cassetto e ormai quasi assuefattosi alla polvere del tempo e del rimpianto mai svanito.  Liliana Rimini. Il suo papà, diplomato all’Accademia di Belle Arti di Venezia, soprintendente ai monumenti di Trieste e Venezia Giulia, uno degli architetti più br...
DON CARLO CASCONE, IL RICORDO DI UN SORRISO DOLCE Braccia dietro la schiena, busto leggermente inclinato in avanti e su, un piede dopo l’altro, per la salita di Sant’Antuono, col basco calcato in testa e la tonaca svolazzante. Me lo ricordo così, don Carlo Cascone, quando la mattina, con la pioggia o con il sole, veniva a celebrare la messa feriale a pochi passi da casa mia, nella chiesetta di Sant'Antuono. Ci incontravamo sempre: io andavo a scuola e lui usciva dalla chiesa, a messa finita, fermandosi a parlare con i suoi parrocchiani, tra cui c’erano anche le mie nonne, Rosa e Assunta. Classe 1920, nativo di Lettere, vicino Napoli, don Carlo ha trascorso per oltre cinquant’anni la sua vita, terrena, spirituale e missionaria, a Lagonegro, in provincia di Potenza, dove è stato ordinato sacerdote nel 1943.  Monsignore per merito e per grazia dei suoi fedeli, prete saggio, generoso e popolare, devotissimo della Madonna di Sirino, al cui seguito, per decenni, è salito sulla vetta del ...