Passa ai contenuti principali

2° ANNIVERSARIO DE "Il Resto del MARINO": LA MIA "ESISTENZA" RINGRAZIA!

 Credo che ognuno abbia la propria piccola missione da compiere su questa terra. Ebbene, se fino a due anni fa ne ero quasi convinto adesso ne sono certo: la mia missione è scrivere. Posso nutrire
il dubbio su "che cosa", ma di certo mettere nero su bianco ciò che mi passa per la testa o storie di vita vissuta, mia e degli altri, è la cosa che più amo al mondo e - credo - quella che mi riesce
meglio.



Oggi, 3 marzo 2020, "Il Resto del MARINO", la mia piccola creatura, festeggia il secondo anno di vita, dopo ventiquattro mesi di incessante attività e 262 articoli.
In questi due anni ho raccontato vita e carriera di grandi personaggi della cultura e dello spettacolo, eventi storici, film, libri, canzoni, ma ho anche espresso pensieri personali e riflessioni filosofiche.
Chi segue questo blog fin dalle origini sa che il mio sogno è quello di fare il giornalista ma anche di scrivere in senso più ampio, ed è grazie a questo mio piccolo "angolo" online se questa mia passione ha trovato il suo libero sfogo, nascendo come un semplice gioco per crescere e diventare quasi una vera professione, retribuita dalla mia personale soddisfazione e dal vostro gradimento. Con questo post voglio ringraziare tutti voi che continuate a seguire questa pagina, leggendo gli articoli, lasciando un like sulle pagine social dedicate (Facebook e Instagram) e contribuendo alla sua crescita. Se dopo due anni sono ancora qui a scrivere non è soltanto per la mia passione per il cinema, la storia e la cultura del Ventesimo secolo, che come ben sapete sono i principali argomenti da me trattati. Se sono ancora qua è soprattutto grazie a chi, al di là del monitor, è pronto a prendersi qualche minuto di tempo per leggere ciò che scrivo e condividere la mia passione. Grazie a tutti voi la mia esistenza ha finalmente un senso. Perché come scriveva uno dei miei autori preferiti, Leonardo Sciascia: "Scrivo perché mi piace scrivere. E mi piace scrivere perché facendolo mi sento vivere oltre che esistere". Ed è così anche per me. La mia vita e la mia esistenza trovano un senso soltanto quando mi siedo alla scrivania, con le dita appoggiate alla tastiera del Pc oppure ripiegate ad afferrare una biro. Pertanto, ringrazio di cuore tutti voi per avermi seguito fino ad ora e spero davvero che continuerete a farlo.
Da parte mia cercherò di non deludervi. Buona giornata e a presto!

                                                                                                                                        A. M.M.

Commenti

Post popolari in questo blog

DON CARLO CASCONE, IL RICORDO DI UN SORRISO DOLCE Braccia dietro la schiena, busto leggermente inclinato in avanti e su, un piede dopo l’altro, per la salita di Sant’Antuono, col basco calcato in testa e la tonaca svolazzante. Me lo ricordo così, don Carlo Cascone, quando la mattina, con la pioggia o con il sole, veniva a celebrare la messa feriale a pochi passi da casa mia, nella chiesetta di Sant'Antuono. Ci incontravamo sempre: io andavo a scuola e lui usciva dalla chiesa, a messa finita, fermandosi a parlare con i suoi parrocchiani, tra cui c’erano anche le mie nonne, Rosa e Assunta. Classe 1920, nativo di Lettere, vicino Napoli, don Carlo ha trascorso per oltre cinquant’anni la sua vita, terrena, spirituale e missionaria, a Lagonegro, in provincia di Potenza, dove è stato ordinato sacerdote nel 1943.  Monsignore per merito e per grazia dei suoi fedeli, prete saggio, generoso e popolare, devotissimo della Madonna di Sirino, al cui seguito, per decenni, è salito sulla vetta del ...
GRAZIE, PAPA FRANCESCO! Ho fatto quello che abbiamo fatto un po’ tutti, quello che lui stesso ci ha sempre chiesto. Ho pregato per lui. L’ho fatto per stima, fede e paura.  La paura che potesse abbandonarsi, che la sua ultima immagine rimanesse celata nelle stanze del Policlinico Gemelli. Oggi molti di noi potrebbero  pensare che sia stato tutto vano. E invece no, perché ciò gli ha permesso di resistere e non risparmiarsi fino alla fine. Papa Francesco ha lasciato  quell’ospedale: provato, stanco, aggrappato alla sedia a rotelle come a quella speranza che non ha perso mai. È tornato a casa sua. Ha continuato   a lavorare, anche durante la sua lunga degenza. Ha nominato nuovi cardinali, ha lanciato messaggi di pace.  Ha parlato di guerre inutili, di atroci   sofferenze. Ha incontrato i Reali e il Vice Presidente americano Vance. Ha parlato di Pasqua e di Resurrezione. Ieri mattina ha augurato Buona   Pasqua al popolo di Dio riunito a San Pietro e ha vol...
LILIANA RIMINI, LA MERAVIGLIA DI UN SOGNO « Non sembra ma ho tanti, tanti anni e tante esperienze […] di coraggio e di forza ». Non sembra, per davvero, osservandola nella sua figura minuta, nel suo sguardo limpido, da anziana rimasta bambina nell’animo, con la capacità di “filosofare”, come avrebbe detto Aristotele, ovvero di guardare il mondo con gli occhi della meraviglia. Liliana Rimini, classe 1929, milanese doc, esuberante ed elegante in un tailleur bianco e nero sembrava una ragazzina nel paese dei balocchi martedì mattina, quando all’Ospedale Antonio Cardarell i di Napoli, frutto dell’estro, della passione e dell’impegno del suo papà, l’architetto Alessandro Rimini, ha visto prendere forma quel sogno custodito per anni in un cassetto e ormai quasi assuefattosi alla polvere del tempo e del rimpianto mai svanito.  Liliana Rimini. Il suo papà, diplomato all’Accademia di Belle Arti di Venezia, soprintendente ai monumenti di Trieste e Venezia Giulia, uno degli architetti più br...