FURIO COLOMBO, IL CORAGGIO DEL GIORNALISMO
«Il coraggio ce l’ho! È la paura
che mi frega!», avrebbe detto Totò. Lui, invece, Furio Colombo, la paura non
sapeva nemmeno cosa fosse. Si parla spesso, quasi sempre, del
coraggio di dire la verità ad ogni costo. Lo dice la Legge di Dio
come la Legge dell’Uomo. Lo dice la nostra coscienza.
Ebbene, Furio Colombo non è stato soltanto un grande giornalista, uno dei pionieri dell'informazione televisiva italiana, un direttore e fondatore di quotidiani, un inviato speciale dagli Stati Uniti, la sua seconda patria. Colombo è stato innanzitutto un uomo di passione, rigore e coraggio. Una schiena ritta che non si è mai piegata alle circostanze, che ha sempre rifiutato l’accettazione passiva delle cose. Una “penna” fluida che ha saputo raccontare, illustrare, contestare la nostra società per più di mezzo secolo. Un uomo gentile, sì, ma anche fermo nelle proprie posizioni, capace di dire NO, anche a costo di essere una mosca bianca. Non il giornalismo del coraggio, ma il coraggio del giornalismo. Quel coraggio che Furio Colombo ha ostentato con altrettanto sprezzo del pericolo. Quel coraggio che non si è portato con sé andando via, ma ci ha lasciato in dote.
A.M.M.
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