ANITA EKBERG: UN “DOLCE” SOGNO
Aveva più curve lei di una strada di montagna, si sarebbe detto in una commedia degli anni ‘50 e ‘60, ma la sua bellezza e la sua persona valevano molto di più di una battuta. Miss Svezia 1950, bionda femme fatale sulla collina di Hollywood, tra Gianni e Pinotto e Jerry Lewis, ma sono stati l’Italia, Fellini e la Fontana di Trevi in una notte romana a farne il simbolo del desiderio proibito ne La dolce vita.
Anita Ekberg è stata splendore, desiderio, seduzione, ironia, leggerezza, ma anche solitudine. Quella in cui si ritrovò quando l’età avanzò, quelle curve si ripiegarono su se stesse e il cinema le voltò le spalle, perché non era più la ragazza formosa e ammaliante che avevamo conosciuto. Ma, in realtà, quella ragazza lì non se n'è mai andata. Perché sebbene dieci anni fa, l’11 gennaio 2015, l’”Anitona”, Il “dolce” sogno della Roma felliniana, ha lasciato questo mondo con un po’ di amarezza, la luce e lo splendore dei suoi occhi sono rimasti vivi nei ricordi di tutti noi. Occhi di un’epoca lontana nel tempo ma viva nello spazio del nostro cuore. Al link seguente, un ampio articolo che le dedicai qualche tempo fa: https://ilrestodelmarino.blogspot.com/2021/09/ekberg-il-dolce-simbolo-della-dolce.html .
A.M.M.
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