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BUON COMPLEANNO CARLO, E GRAZIE!


 Questo articolo è un piccolo atto dovuto. Perché se sono qui a scrivere, un po' del merito è anche suo, che oggi compie sessant'anni ed è ad ampio titolo tra i miei autori preferiti: Carlo Lucarelli. Il nostro "incontro" avvenne per caso quattordici/quindici anni fa, un sabato sera, quando la sua figura rassicurante e tenebrosa allo stesso tempo - in giacca e polo grigio/nera, mani giunte e voce profonda - entrò nella cucina di casa mia, affascinandomi con un grande mistero italiano: la scomparsa di Enrico Mattei, fondatore dell'Eni e uomo chiave della storia politico-economica del secolo scorso.



Era una puntata di "Blu Notte", un grandioso programma che ho amato tanto e che da allora ho seguito e riguardato più volte - tra repliche, dirette ed "on demand" -, appassionandomi al suo modo di raccontare senza pari, nonostante da ragazzino spesso non riuscissi a prendere sonno, guardandolo la sera prima di andare a letto. Grazie a lui ho potuto conoscere ed approfondire i più grandi misteri italiani: dalla strage di piazza Fontana a quella di Ustica, dalla banda della Uno Bianca alla scomparsa del giornalista Mauro De Mauro. Storie di persone, di città, di momenti bui, raccontati come un romanzo giallo, e con la consapevolezza che - troppo spesso - la realtà supera di gran lunga la fantasia. Perché Carlo Lucarelli, come sappiamo tutti, è prima di tutto uno scrittore da quando trent'anni fa, da trentenne laureando in storia (titolo che poi non conseguì), pubblicò il suo primo romanzo, "Carta bianca", con protagonista il commissario De Luca, recentemente  tornato "ad indagare" nel suo ultimissimo romanzo "L'inverno più nero", uscito pochi mesi fa. E come non citare anche l'ispettore Coliandro, protagonista di altrettanti avvincenti romanzi, portato sullo schermo dai Manetti Bros in una fortunata serie televisiva dove "il braccio maldestro della legge" è interpretato da Giampaolo Morelli. Oppure l'ispettrice Grazia Negro, protagonista tra l'altro del bestseller "Almost Blue" - divenuto anche un film. Ma Lucarelli ha anche portato in libreria alcuni misteri d'Italia già raccontati in Tv, storie di criminali diventati leggenda ("Il genio criminale") e tante altre storie incredibili ed affascinanti allo stesso tempo. Come, ad esempio, quelle raccontate dalla sua voce a "Dee Giallo", programma radiofonico in cui ha narrato storie "sorprendenti e misteriose" dal mondo della musica - ma non solo. Ebbene non posso negare che il suo stile intrigante e affabulatorio abbia senza dubbio incrementato la mia passione per la storia d'Italia, per il "giallo" e per la scrittura, ispirandomi costantemente anche su questo blog, dove spesso ho raccontato drammi ed eventi tragici che hanno colpito il nostro Paese. Pertanto, questo mio piccolo omaggio non vuole essere semplicemente un sentito augurio di buon compleanno ad uno dei miei "miti" letterari ma anche un ringraziamento speciale per aver contribuito alla mia formazione storica e alla mia crescita nella scrittura. Auguroni Carlo, e grazie!







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