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 NATALINO OTTO: RITMO DI VITA


Brio, allegria, ritmo. Sono (o dovrebbero essere) i principali "condimenti" di una festa. Non è un caso dunque che Natalino Otto, uno che di ritmo se ne intendeva, fosse nato proprio alla Vigilia di Natale di centodieci anni fa, il 24 dicembre 1912. Si dice che nelle date e nei luoghi spesso si nasconda la vera essenza delle persone e il loro destino. Ebbene, Natale Codognotto - per l'anagrafe - nacque a Cogoleto, in provincia di Genova, luogo di mare, di partenze e di arrivi. Come molti genovesi, anche Natalino si imbarcò giovanissimo sul transatlantico "Conte di Savoia", dove cominciò ad esibirsi come cantante e batterista. Attraversando più e più volte l'Atlantico, tra New York e Genova, Natalino Otto conobbe la musica jazz e se ne innamorò. Così, quando con un ricco bagaglio di esperienze fece ritorno nella sua terra iniziò a collaborare con diverse orchestre, spostandosi prima a Roma, poi a Milano, dove fece un incontro destinato a segnare la sua carriera. Quello col maestro Gorni Kramer, con il quale diede vita ad un lungo sodalizio che fece la fortuna della musica swing degli anni '40. 




Nacque così Natalino Otto, uno dei grandi artisti, come Alberto  Rabagliati, come i membri del Quartetto Cetra, destinati a risollevare gli animi della gente afflitta dalla dittatura fascista prima, dalla guerra poi. Le melodie d'oltreoceano, così amate dal popolo e così osteggiate dal Regime, divennero una delle poche cose belle degli anni '40, dove alla dolcezza delle parole e al brio della musica si univano l'eleganza, lo charme e il savoir faire di Natalino Otto, che ben presto divenne uno dei beniamini del pubblico radiofonico nazionale. Tale primato lo mantenne anche nel Dopoguerra, quando finalmente il jazz non era più osteggiato da nessuno e quei dischi proibiti potevano essere ascoltati senza problemi. "Mamma voglio anch'io la fidanzata", "Op op trotta cavallino", "Ho un sassolino nella scarpa", "Polvere di stelle" sono questi i principali successi che hanno legato la voce e l'anima di Natalino Otto a una stagione musicale irripetibile. Ma si sa, il tempo passa in fretta, e nel giro di pochi anni gli "Urlatori" segnarono il passo ad un' altra epoca. Otto decise così di ritirarsi, pur continuando a fare musica, a modo suo - si occupò anche di produzione. Negli ultimi anni aprì un negozio di dischi a Milano, zona Porta Romana. La sua parabola artistica si concluse, ma purtroppo anche la sua vita era destinata a finire prima del tempo. Il 4 ottobre 1969, infatti, Natalino Otto scomparve a soli cinquantasei anni, colpito da due infarti a distanza di sette giorni. Il suo cuore smise di battere, ma non la sua musica. Quella col ritmo e con gli strumenti giusti continua ancora a palpitare: di gioia, memoria e vita.

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