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 PIO LA TORRE: UOMINI CHE RESTANO


Ci sono uomini che restano. Anche se non ci sono più, anche se la loro esistenza si è conclusa precocemente e miseramente. Perché ciò per cui hanno lottato, con sacrificio, abnegazione, è ancora qui. La confisca dei beni mafiosi, il reato di associazione di stampo mafioso, sono cose di cui si parla quotidianamente ormai. Ma fino a quarant'anni fa, sembrava tutto una follia. Molti si ostinavano a ribadire che la Mafia non esisteva, che era una invenzione della stampa. Però c'era chi moriva, chi veniva assassinato da mani "ignote" appartenenti ad una organizzazione "fantasma". Anche Pio La Torre, segretario regionale del Pci siciliano, sindacalista, uomo perbene, venne assassinato da quella organizzazione la cui esistenza era negata. 




Era il 30 aprile 1982 quando, a Palermo, la sua auto venne bloccata da un commando in moto e il suo corpo crivellato di colpi insieme a quello del suo autista, Rosario Di Salvo, che fece appena in tempo ad estrarre la pistola e sparare, prima di morire. Pio La Torre era uno di quegli uomini in grado di portare i problemi della Sicilia in Continente, a Roma. Era colui che da sindacalista si era battuto per l'emancipazione dei contadini. Era colui che, da parlamentare comunista, aveva cercato con le armi della legalità di estirpare il cancro mafioso. Quando venne assassinato, l'onorevole La Torre stava battendosi attraverso una proposta di legge (varata dopo la sua scomparsa) che riconoscesse il reato di associazione mafiosa. Inoltre, si era opposto alla costruzione della base Nato a Comiso, nel ragusano, convinto che installare una base missilistica nell'Isola avrebbe compromesso la stabilità economica  oltre che la pace e la tranquillità del Mediterraneo.



 La pista internazionale (Gladio, Cia), legata a tale faccenda, fu tra le tante seguite, dopo un iniziale rivendicazione dell'assassinio da parte di gruppi terroristici (poi rilevatasi fasulla). Ma bisognerà aspettare anni, tra dichiarazioni di pentiti, indagini e sentenze, per portare alla definitiva condanna di boss come Riina e Provenzano quali mandanti dell'omicidio. Ancora, tuttavia, non si conosce tutto sulla scomparsa di La Torre. Ci sono alcuni aspetti non molto chiari. Poco importa, perché il suo esempio, la sua lealtà e la sua tenacia sopravvivono ancora. Come sopravvive, purtroppo, la Mafia, ma ormai riconosciuta da tutti e messa alle strette. Grazie proprio a uomini come Pio La Torre il cui ricordo resta.

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