Passa ai contenuti principali

 BRUNO BROCCOLI: STORIE DI TV, STORIA DELLA TV


 Questo vuole essere un doppio omaggio. Uno al padre, l'altro al figlio, che ne ha saputo ereditare estro, ironia, competenza e serietà. Ma vuole essere anche un tributo allo spettacolo più bello, al teatro e al varietà, alla Tv più garbata. Cent'anni fa, il 31 marzo 1922, nasceva infatti Bruno Broccoli, uno degli autori più prestigiosi del teatro e della televisione italiani.




Proprio quest'ultima divenne il suo "regno" dalla metà degli anni '60, quando cominciò a collaborare, come scrittore, alla realizzazione di numerosi programmi, richiudendo la "penna" nell'astuccio alla fine del secolo, dopo aver lavorato accanto al figlio Umberto, il "professor" Broccoli, volto noto della Rai anche lui, conduttore, autore, archeologo e "affabulatore".  La fortuna di Bruno Broccoli fu l'incontro - tra i banchi del liceo - con il coetaneo e concittadino Dino Verde, col quale diede inizio ad una lunga e proficua collaborazione. 


Due tra i famosi varietà firmati Verde e Broccoli. In alto, Nino Taranto con Nino Ferrer in "Io, Agata e tu" (1970).
In basso, Alighiero Noschese con Bice Valori in "Doppia coppia" (1969-1970).


Da "Napoli contro tutti" a "Io, Agata e tu" con Nino Taranto, da "Doppia coppia" con Alighiero Noschese a "Ciao Rita" con Rita Pavone, Verde e Broccoli divennero tra i più quotati autori dell'intrattenimento della neonata Tv e non solo. Nel frattempo, lavorarono anche per la radio (furono tra gli ideatori del celebre "Gran Varietà") e per il teatro, realizzando spettacoli come "Yo-Yo Yé-Yé", scontro tra usi e costumi di due generazioni con Carlo Dapporto, Grazia Maria Spina e Aldo Fabrizi, e "Scanzonatissimo", con Noschese ed Elio Pandolfi.


La locandina originale del varietà "Yo-Yo Yé-Yé" (1967).

Ma la carriera di Broccoli non si fermò lì. La sua collaborazione con la Rai proseguì ancora con la realizzazione di varie edizioni di "Domenica In", "Fantastico", varietà ancora oggi ricordati come "Serata d'onore" e giochi a premi come il celeberrimo "Luna Park" - ideato e curato insieme al figlio Umberto -, da cui venne tratto lo spin-off  "La zingara", caro ricordo della mia infanzia, con Cloris Brosca nei panni dell'affascinante fattucchiera. 


Cloris Brosca ne "La zingara" (1995-2002).


Poi l'uscita di scena, per il meritato riposo, lasciando in qualche modo il testimone al figlio, che ancora oggi, con diverse rubriche in diversi programmi, tra radio e Tv, continua a raccontare storie, dal mondo antico a quello contemporaneo, dai classici latini al teatro di rivista, da Saffo a Raffaella Carrà. E quando Bruno Broccoli scomparve, il 24 novembre 2016, Umberto Broccoli decise comunque, con un velo di tristezza, di andare in onda con la sua rubrica di storia e di storie ad "Unomattina".


Bruno Broccoli con il figlio Umberto.

                   

E non credo sbagliò, perché quei pochi minuti di pillole di memoria televisiva, in qualche modo, rappresentarono un dolce omaggio al papà e al suo lavoro, che amava profondamente e che aveva svolto sempre con passione e rigore. Momenti di spettacolo spesso ricordati in "Techetechete' " - la nostalgica rubrica estiva del preserale di Rai1. Storie di ironia e di divertimento della Tv. La "storia" di quella televisione di cui Bruno Broccoli, con garbo, ironia e umiltà, è stato tra i suoi più illustri "artigiani".



Commenti

Post popolari in questo blog

GRAZIE, PAPA FRANCESCO! Ho fatto quello che abbiamo fatto un po’ tutti, quello che lui stesso ci ha sempre chiesto. Ho pregato per lui. L’ho fatto per stima, fede e paura.  La paura che potesse abbandonarsi, che la sua ultima immagine rimanesse celata nelle stanze del Policlinico Gemelli. Oggi molti di noi potrebbero  pensare che sia stato tutto vano. E invece no, perché ciò gli ha permesso di resistere e non risparmiarsi fino alla fine. Papa Francesco ha lasciato  quell’ospedale: provato, stanco, aggrappato alla sedia a rotelle come a quella speranza che non ha perso mai. È tornato a casa sua. Ha continuato   a lavorare, anche durante la sua lunga degenza. Ha nominato nuovi cardinali, ha lanciato messaggi di pace.  Ha parlato di guerre inutili, di atroci   sofferenze. Ha incontrato i Reali e il Vice Presidente americano Vance. Ha parlato di Pasqua e di Resurrezione. Ieri mattina ha augurato Buona   Pasqua al popolo di Dio riunito a San Pietro e ha vol...
LILIANA RIMINI, LA MERAVIGLIA DI UN SOGNO « Non sembra ma ho tanti, tanti anni e tante esperienze […] di coraggio e di forza ». Non sembra, per davvero, osservandola nella sua figura minuta, nel suo sguardo limpido, da anziana rimasta bambina nell’animo, con la capacità di “filosofare”, come avrebbe detto Aristotele, ovvero di guardare il mondo con gli occhi della meraviglia. Liliana Rimini, classe 1929, milanese doc, esuberante ed elegante in un tailleur bianco e nero sembrava una ragazzina nel paese dei balocchi martedì mattina, quando all’Ospedale Antonio Cardarell i di Napoli, frutto dell’estro, della passione e dell’impegno del suo papà, l’architetto Alessandro Rimini, ha visto prendere forma quel sogno custodito per anni in un cassetto e ormai quasi assuefattosi alla polvere del tempo e del rimpianto mai svanito.  Liliana Rimini. Il suo papà, diplomato all’Accademia di Belle Arti di Venezia, soprintendente ai monumenti di Trieste e Venezia Giulia, uno degli architetti più br...
DON CARLO CASCONE, IL RICORDO DI UN SORRISO DOLCE Braccia dietro la schiena, busto leggermente inclinato in avanti e su, un piede dopo l’altro, per la salita di Sant’Antuono, col basco calcato in testa e la tonaca svolazzante. Me lo ricordo così, don Carlo Cascone, quando la mattina, con la pioggia o con il sole, veniva a celebrare la messa feriale a pochi passi da casa mia, nella chiesetta di Sant'Antuono. Ci incontravamo sempre: io andavo a scuola e lui usciva dalla chiesa, a messa finita, fermandosi a parlare con i suoi parrocchiani, tra cui c’erano anche le mie nonne, Rosa e Assunta. Classe 1920, nativo di Lettere, vicino Napoli, don Carlo ha trascorso per oltre cinquant’anni la sua vita, terrena, spirituale e missionaria, a Lagonegro, in provincia di Potenza, dove è stato ordinato sacerdote nel 1943.  Monsignore per merito e per grazia dei suoi fedeli, prete saggio, generoso e popolare, devotissimo della Madonna di Sirino, al cui seguito, per decenni, è salito sulla vetta del ...