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PAOLO CARLINI, SORRISO E SIMPATIA "IN SCENA"

  
Alto, giovane, gioviale ed elegante. La sua presenza ha dato lustro a innumerevoli pièce in tutti i teatri italiani, ma la sua popolarità nazionale è legata soprattutto agli sceneggiati della neonata Tv degli anni '50. Sto parlando di Paolo Carlini, attore scomparso esattamente quarant'anni fa, il 3 novembre del 1979.



Nato a Santarcangelo di Romagna il 6 gennaio del 1922, Carlini esordì giovanissimo al cinema nel 1940, con una piccola parte nel film "Addio giovinezza! di Ferdinando Maria Poggioli.
 Da allora prenderà parte nel corso della sua carriera a circa quaranta film, senza mai però ottenere ruoli di rilievo. Senza dubbio, tutti lo ricorderanno nel ruolo di Mario Delani, il simpatico e brillante parrucchiere che taglia i capelli alla principessa Ania (Audrey Hepburn) per poi invitarla a ballare durante la sua "libera uscita" per le strade di Roma nel capolavoro di William Wyler "Vacanze romane" (1953).


 Paolo Carlini con Audrey Hepburn in "Vacanze romane".


È però con il teatro che Paolo Carlini raggiunse la sua consacrazione. A partire dalla fine degli anni '40 e durante tutto il corso della sua carriera, calcò i palcoscenici di tutta Italia con partner femminili quali Emma Gramatica ed Elsa Merlini, partecipando a celebri rappresentazioni come "Sogno di una notte di mezza estate" di William Shakespeare e "Un tram che si chiama Desiderio" di Tennessee Williams.


 Paolo Carlini con Lea Padovani in "Cesare e Cleopatra".

                                                    

La sua notorietà tuttavia è legata soprattutto alla prosa televisiva della Rai. In particolar modo, diede vita ad una proficua collaborazione con l'attrice Lea Padovani, con la quale recitò in opere quali "Cesare e Cleopatra" (1955), "Romanzo" (1956) e "Il romanzo di un giovane povero" (1957).


Paolo Carlini con Evi Maltagliati in "Il romanzo di un giovane povero".

     
Tra gli anni '60 e '70 partecipò anche a noti sceneggiati Tv come "Nero Wolfe" e "Le inchieste del commissario Maigret". Nel 1978 fu invece protagonista nello sceneggiato "Il furto della Gioconda" di Renato Castellani. Poco più di un anno dopo, Paolo Carlini fu colpito da una trombosi cerebrale che se lo portò via in breve tempo.
Sebbene siano passati ormai quattro decenni dalla sua scomparsa, ritenevo fosse giusto ricordarlo in quanto il cinema, la televisione ma soprattutto il teatro devono molto a questo grande artista che, prima ancora del suo talento, seppe "mettere in scena" il suo sorriso e la sua simpatia.

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