Passa ai contenuti principali

 LYDIA SIMONESCHI: LA "SIGNORA" VOCE


Era calda, sensuale, malinconica e squillante, dolce e fragile. La sua voce era qualcosa di speciale, in grado di valicare tempo e spazio e riuscire a cogliere le sfumature più diverse pur restando sempre fedele a se stessa. Non è un caso se in oltre quarant'anni di carriera Lydia Simoneschi sia stata tra le più quotate doppiatrici italiane. Era una donna appassionata, amante del suo mestiere, che dopo aver seguito studi regolari, decise di seguire le orme di suo padre Carlo, attore e regista del cinema muto, consacrandosi all'arte della recitazione. 



La sua vicenda artistica cominciò a Roma - dove nacque il 4 aprile 1908 -, calcando i primi palcoscenici nella compagnia di Camillo Pilotto. Tuttavia come attrice (apparve anche sul grande schermo), per quanto brava, la Simoneschi non riuscì ad imporsi. Non era quella che si definirebbe una bella donna, neppure appariscente, ma possedeva quello che, spesso, molte donne attraenti non hanno: una voce degna della loro prestanza fisica. Fu per questo che, fin dagli anni '30, Lydia Simoneschi trovò la sua vera vocazione nel doppiaggio. Fu una delle "colonne" della celebre Cooperativa Doppiatori Cinematografici (CDC), insieme ad illustri colleghe come Tina Lattanzi, Rosetta Calavetta e quella che in un certo senso fu sua allieva ed erede, Maria Pia Di Meo. 


Alcune tra le star di Hollywood doppiate da Lydia Simoneschi. Da sinistra, Ingrid Bergman, Bett Davis e Vivien Leigh.


Grazie al suo timbro così caratteristico e suadente, la Simoneschi divenne la voce italiana delle più grandi star di Hollywood, passando da Ingrid Bergman a Bett Davis, da Vivien Leigh ad Ava Gardner, per non parlare di attrici molto più giovani di lei, come Belinda Lee o le italiane Silvana Mangano e Sophia Loren. 


Altre celebri attrici a cui la Simoneschi prestò la propria voce. Da sinistra Belinda Lee, Sophia Loren e Silvana Mangano.


Si dedicò anche al doppiaggio di numerosi film animati Disney (Maga Magò ne "La spada nella roccia"), ma furono soprattutto le sopracitate attrici a fare della Simoneschi la grande interprete che è stata. Tuttavia, a metà anni sessanta, la sua carriera subì un brusco calo, prestando la sua voce a personaggi spesso marginali. In quegli anni si dedicò anche alla direzione del doppiaggio, prima di abbandonare per sempre il "microfono" a metà anni '70. 


Maga Magò ne "La spada nella roccia", uno dei più celebri doppiaggi animati di Lydia Simoneschi.


Sicuramente il suo volto è tutt'oggi sconosciuto ai più, e non stupisce se si considera che quando se ne andò - il 5 settembre 1981- la sua scomparsa passò quasi in sordina, nonostante il grande contributo artistico dato al doppiaggio italiano (che gli valse la nomina a Cavaliere della Repubblica dalle mani del presidente Pertini). Le sue corde però no, sono sicuro che quelle le ricordino ancora tutti, visto che hanno dato anima ad attrici straordinarie che senza la Simoneschi, forse, non avrebbero conosciuto medesimo splendore. Per questo, a quarant'anni dalla sua scomparsa, sono felice di aver restituito un volto a questa dimenticata "signora" dello spettacolo, in voce ed animo.

Commenti

Post popolari in questo blog

DON CARLO CASCONE, IL RICORDO DI UN SORRISO DOLCE Braccia dietro la schiena, busto leggermente inclinato in avanti e su, un piede dopo l’altro, per la salita di Sant’Antuono, col basco calcato in testa e la tonaca svolazzante. Me lo ricordo così, don Carlo Cascone, quando la mattina, con la pioggia o con il sole, veniva a celebrare la messa feriale a pochi passi da casa mia, nella chiesetta di Sant'Antuono. Ci incontravamo sempre: io andavo a scuola e lui usciva dalla chiesa, a messa finita, fermandosi a parlare con i suoi parrocchiani, tra cui c’erano anche le mie nonne, Rosa e Assunta. Classe 1920, nativo di Lettere, vicino Napoli, don Carlo ha trascorso per oltre cinquant’anni la sua vita, terrena, spirituale e missionaria, a Lagonegro, in provincia di Potenza, dove è stato ordinato sacerdote nel 1943.  Monsignore per merito e per grazia dei suoi fedeli, prete saggio, generoso e popolare, devotissimo della Madonna di Sirino, al cui seguito, per decenni, è salito sulla vetta del ...
LILIANA RIMINI, LA MERAVIGLIA DI UN SOGNO « Non sembra ma ho tanti, tanti anni e tante esperienze […] di coraggio e di forza ». Non sembra, per davvero, osservandola nella sua figura minuta, nel suo sguardo limpido, da anziana rimasta bambina nell’animo, con la capacità di “filosofare”, come avrebbe detto Aristotele, ovvero di guardare il mondo con gli occhi della meraviglia. Liliana Rimini, classe 1929, milanese doc, esuberante ed elegante in un tailleur bianco e nero sembrava una ragazzina nel paese dei balocchi martedì mattina, quando all’Ospedale Antonio Cardarell i di Napoli, frutto dell’estro, della passione e dell’impegno del suo papà, l’architetto Alessandro Rimini, ha visto prendere forma quel sogno custodito per anni in un cassetto e ormai quasi assuefattosi alla polvere del tempo e del rimpianto mai svanito.  Liliana Rimini. Il suo papà, diplomato all’Accademia di Belle Arti di Venezia, soprintendente ai monumenti di Trieste e Venezia Giulia, uno degli architetti più br...
GRAZIE, PAPA FRANCESCO! Ho fatto quello che abbiamo fatto un po’ tutti, quello che lui stesso ci ha sempre chiesto. Ho pregato per lui. L’ho fatto per stima, fede e paura.  La paura che potesse abbandonarsi, che la sua ultima immagine rimanesse celata nelle stanze del Policlinico Gemelli. Oggi molti di noi potrebbero  pensare che sia stato tutto vano. E invece no, perché ciò gli ha permesso di resistere e non risparmiarsi fino alla fine. Papa Francesco ha lasciato  quell’ospedale: provato, stanco, aggrappato alla sedia a rotelle come a quella speranza che non ha perso mai. È tornato a casa sua. Ha continuato   a lavorare, anche durante la sua lunga degenza. Ha nominato nuovi cardinali, ha lanciato messaggi di pace.  Ha parlato di guerre inutili, di atroci   sofferenze. Ha incontrato i Reali e il Vice Presidente americano Vance. Ha parlato di Pasqua e di Resurrezione. Ieri mattina ha augurato Buona   Pasqua al popolo di Dio riunito a San Pietro e ha vol...