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Visualizzazione dei post da agosto, 2025
YVONNE SANSON: UNA DONNA MODERNA Ha riso, pianto, amato, odiato, gioito, sofferto. Il tutto rigorosamente in scena. Il tutto attraverso i suoi grandi e intensi occhi scuri. In quegli occhi si è specchiata una generazione intera che con lei si è emozionata, con lei ha lottato contro le ingiustizie dell’esistenza umana e con lei ha vissuto quelle esperienze.  Perché Yvonne Sanson, formosa e bella come una dea, greca d’origini ma italiana d’adozione, è stata per molti un simbolo. Un simbolo di coraggio, di forza, di riscatto femminile. “Pupilla” del regista Matarazzo, accanto ad Amedeo Nazzari, la Sanson si è fatta portavoce di tutte quelle donne che hanno sempre dovuto combattere per proteggere se stesse dai mali del mondo, dalle bassezze della vita. La sua bellezza, la sua grazia, messe in risalto anche in generi diversi (efficace nel ruolo di maliarda seduttrice con Totò ne L’imperatore di Capri ) rimangono però legate al melodramma e a un filone cinematografico rivalutato soltanto...
BUON COMPLEANNO, RITA! « Anche per me / è arrivata così questa età /ho capito cos’è la realtà / di un pensiero d’amor ». Sì, è arrivata anche per lei. È arrivata l’età dei bilanci, dei ricordi. Dei rimpianti? Probabilmente qualcuno, ma la sua vita ha sempre saputo viverla con lo spirito giusto. Rita Pavone compie ottant’anni, ma per tutti è rimasta sempre quella “ragazzaccia” che raccontava in note la sua generazione, perduta tra sogni, amori, delusioni, sfrenati twist, “balli del mattone” e “ geghegè ”.  E forse Rita Pavone, a differenza di molte ragazze della sua età, è cresciuta anche più in fretta. Figlia di un operaio della Fiat, debuttante giovanissima sui palcoscenici della sua Torino, approdò sul palco del Festival degli sconosciuti di Ariccia e da lì, in breve tempo, diventò la Rita che tutti abbiamo conosciuto. Grintosa, decisa, fiera nella sua piccola statura. L’aspetto da “maschiaccio” (reso magistralmente nei panni di Giannino Stoppani, il Gian Burrasca dello sceneggia...
NANNI LOY,  GLI ITALIANI ALLO SPECCHIO Relegarlo al solo cinema o alla sola televisione, sarebbe il più grande errore che si possa commettere. Ma sarebbe altrettanto un errore riconoscere il genio del cineasta e non quello del pioniere del neonato piccolo schermo, come autore e audace intervistatore. Perché la nascita artistica di Nanni Loy, il suo sbocciare alla vita scenica, al racconto lucido, profondamente nitido della realtà, avviene sicuramente sul grande schermo, inizialmente in qualità di aiuto di maestri come Alessandrini, Genina, Puccini (col quale diresse in coppia due film, Parola di ladro , con Gabriele Ferzetti, e Il marito , con Alberto Sordi) e altri purtroppo dimenticati registi del nostro cinema.  Ed è vero anche che ancora oggi, a trent’anni dalla sua scomparsa - se ne andava il 21 agosto 1995, colto da infarto -, egli è annoverato tra i maestri della commedia italiana e del cinema di denuncia o inchiesta, da Audace colpo dei soliti ignoti a Café Exp...
CIAO, PIPPO! Sono cresciuto davanti alla televisione. Sono cresciuto con la Rai che continuo ad amare in maniera viscerale, nonostante centinaia di mistificazioni e decine di mistificatori. Sono cresciuto convinto che quei soli tre canali, Rai Uno, Rai Due e Rai Tre, fossero le stanze di una casa bellissima. La casa di tutti gli italiani. E ad accoglierci, col suo sorriso gaio, sventolando la mano destra, che fosse mattino, pomeriggio o sera, c’era sempre lui: Pippo Baudo. Sono cresciuto ammirando la sua eleganza, il suo savoir faire , la sua autoironia. La sua professionalità e la sua autorevolezza, spesso scambiate per spocchia e superbia. Ma Pippo Baudo non è mai stato questo.  Egli è stato semplicemente un ragazzo intraprendente, dallo sguardo lungo, un rivelatore di talenti. Un perfetto padrone (di casa e) della scena che al Teatro delle Vittorie ha lasciato per sempre il cappello, passando dal bianco e nero di Canzonissima agli sfavillanti colori di Fantastico . Un amico che...
ACHILLE TOGLIANI, LA VOCE DELLA MALINCONIA « Ed io pensavo ad un sogno lontano ». Sembra remoto quel 12 agosto 1995. Sembrano passati molto più di trent’anni dalla sua scomparsa e dai suoi ultimi concerti. Sembra passato un secolo, oserei dire, da quando Achille Togliani spense per sempre quel caldo soffio di voce che ha accesso ed emozionato i cuori di giovani donne nel Dopoguerra.  Ragazzo aitante e di bell’aspetto, attore di cinema e fotoromanzi diplomato al Centro sperimentale, voce appassionata, virile e conturbante espressione di melodie indimenticate ,  da « Come pioveva » a « Signorinella », Achille Togliani è ancora oggi l’immagine viva della spensieratezza, dell’amore romantico, di quella malinconia emblema della felicità di essere tristi. Una voce da sogno e di sogni: lontani nel tempo, ma prossimi al cuore. Di chi è capace ancora di emozionarsi, accompagnato dalla musica giusta. Perché anche se la sua voce gentile non viene fuori dalla tromba di un grammofono ma da...
BUON COMPLEANNO, MASSIMO! L’eleganza, in voce e gesti, e la cordiale simpatia sono tratti geneticamente trasmessi dal cotanto padre Carlo, ma la sua illustre carriera, divisa tra teatro, cinema e televisione, è tutta merito della sua personale bravura e di una presenza scenica fatta non solo di talento ma anche di studio e sapienza del mestiere. Massimo Dapporto compie oggi ottant’anni, conservando un fascino alimentato nel tempo dal favore del pubblico che se ne è innamorato perdutamente, vedendolo apparire sul piccolo schermo in ruoli che ancora oggi lo identificano senza ombra di dubbio.  L’Accademia d’arte drammatica di Roma, gli esordi in palcoscenico, il luogo prediletto, i primi ruoli al cinema tra gli anni ‘70 e ‘80, recitando perfino accanto al suo papà ne La famiglia di Scola, dove interpretavano il medesimo personaggio da giovane e da vecchio, rivelando non solo una impressionante somiglianza fisica ma anche recitativa, sebbene i loro percorsi artistici siano stati diff...