ACHILLE TOGLIANI, LA VOCE DELLA MALINCONIA
«Ed io pensavo ad un sogno lontano». Sembra remoto quel 12 agosto 1995. Sembrano passati molto più di trent’anni dalla sua scomparsa e dai suoi ultimi concerti. Sembra passato un secolo, oserei dire, da quando Achille Togliani spense per sempre quel caldo soffio di voce che ha accesso ed emozionato i cuori di giovani donne nel Dopoguerra.
Ragazzo aitante e di bell’aspetto, attore di cinema e fotoromanzi diplomato al Centro sperimentale, voce appassionata, virile e conturbante espressione di melodie indimenticate, da «Come pioveva» a «Signorinella», Achille Togliani è ancora oggi l’immagine viva della spensieratezza, dell’amore romantico, di quella malinconia emblema della felicità di essere tristi. Una voce da sogno e di sogni: lontani nel tempo, ma prossimi al cuore. Di chi è capace ancora di emozionarsi, accompagnato dalla musica giusta. Perché anche se la sua voce gentile non viene fuori dalla tromba di un grammofono ma dall’altoparlante di un qualsiasi cellulare collegato a una moderna piattaforma musicale, la percezione del sogno, temporalmente distante ma sentimentalmente vicino, è sempre la stessa. Al link seguente, un ricordo di Achille Togliani scritto nel centenario della nascita.
https://ilrestodelmarino.blogspot.com/2024/01/togliani-un-sogno-lontano-il-sorriso.html
A.M.M.
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