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BUON COMPLEANNO, GIANNI!


C’era un ragazzo, biondo, con gli occhi azzurri, che veniva da un paesino dell’Appennino bolognese. C’era un ragazzo che ha fatto della sua Monghidoro il centro del mondo, portando il suo nome lontano, nelle sue lunghe tournée. C’era un ragazzo, figlio di un calzolaio e di una casalinga, che cominciò a cantare nelle festicciole di paese prima di arrivare alle feste dell’Unità, ma che era destinato a ben altre platee. C’era un ragazzo che col suo sorriso smagliante e l’incedere dinoccolato arrivò in televisione nei primi anni ‘60, facendo innamorare tutte le ragazzine cantando Andavo a cento all’ora e Fatti mandare dalla mamma a prendere il latte. 




C’era un ragazzo che vestito da militare, tra le braccia di Laura Efrikian nei “musicarelli” di Fizzarotti, aveva convinto tutti che l’amore “da film” esisteva davvero al grido di In ginocchio da te, Non son degno di te e Se non avessi più te. C’era un ragazzo che dominava il palco del Cantagiro e di Canzonissima cantando col cuore, e con lo stesso cuore raccontò anche la storia di quel ragazzo che «amava i Beatles e i Rolling Stones» ed era stato mandato a combattere nel Vietnam. C’era un ragazzo che, nel pieno del successo, visse un momento buio, nella sua vita professionale come in quella privata. Si prese così del tempo per se stesso, per dedicarsi allo studio della musica, per migliorarsi e portare avanti la sua passione. E quello stesso ragazzo, passato quel momento, negli anni ‘80, quelli dell’apparire a tutti i costi, riuscì a riemergere gridando a squarciagola che «Uno su mille ce la fa» se si è disposti a sopportare la fatica delle difficoltà, con la consapevolezza che «Si può dare di più, perché è dentro di noi», trionfando sul palco dell’Ariston con Enrico Ruggeri e Umberto Tozzi. C’era un ragazzo che, con la maturità, è tornato alla ribalta con altri grandi successi, ma ha anche fatto un salto in avanti nel mondo dello spettacolo, dimostrandosi un valido presentatore e showman, conducendo perfino il Festival di Sanremo e tornando anche in gara, nel 2022, con la grinta di sempre. C’era un ragazzo che, negli ultimi quindici anni, si è regalato una nuova vita sui social, condividendo momenti della sua quotidianità, tra jogging e flessioni mattutine, lavori in campagna e momenti di felicità in famiglia, con la sua amata Anna, sua compagna da trent'anni (perché l’amore, alle volte, arriva quando meno te lo aspetti), figli e nipoti. Perché C’era un ragazzo, ma c’è ancora. Un eterno ragazzo felice della maturità raggiunta. Un uomo che ci ha regalato sorrisi, ricordi, emozioni, attimi di esistenza vissuti con leggerezza e pagine di vita dolorose, successi e canzoni, stonate o meno. Un ragazzo che a ottant'anni appena compiuti continua a stupire e a stupirsi. Di quanto sorridere alla vita scherzando, postando foto sui social, facendo sport, giocando a pallone (con la “sua” Nazionale Cantanti) e cantando, faccia bene al cuore. Buon compleanno, Gianni!


A.M.M.


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