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CIAO, FRANÇOISE!

Quando i cuori battevano a 45 giri, la sua voce sottile, soavemente francese, cantava di giovani, di amori, turbamenti adolescenziali, desideri, sentimenti non ricambiati, e lo faceva con dolcezza. Perché è vero che la generazione di Françoise Hardy, quella Yé-Yé degli anni ’60, quella dei jeans e delle minigonne, dei capelloni e delle ragazze con i capelli alla “maschietta”, sognava un mondo diverso, lottava contro le convenzioni e le imposizioni dei “Matusa” - come venivano definiti i padri e le madri nel Belpaese -, ma è anche vero che nella profondità del loro animo, non erano nient’affatto diversi dai loro genitori: pieni di dubbi, paure e sentimenti inespressi. 



La bella Françoise, con le sue delicate "corde” , con quei ritornelli orecchiabili e musicalmente perfetti, parlava di ragazzi che passeggiavano a due a due, che vivevano amori tormentati, che soffrivano perché non si sentivano compresi, che sognavano una vita diversa, più libera. Ragazzi combattivi e rivoluzionari, certo, ma anche profondamente fragili. Quella fragilità, così umana e così autentica, lei sapeva raccontarla, dolcemente. E così, dolcemente, vogliamo ricordarla anche noi. “Tous les garçons et les filles” con un cuore fragile e una mente “giovane”. Ciao, Françoise!

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