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 BUON COMPLEANNO, PRESIDENTE!


Un volto serio che dà fiducia. Lo sguardo, chiaro e limpido, che rassicura anche gli animi più tormentati. Una ironia sottile che a volte tradisce - senza esagerare - il suo proverbiale aplomb.




Sergio Mattarella, in anima e corpo, ha saputo fondere il rigore istituzionale alla sensibilità umana divenendo ben presto simbolo di uno Stato che sa essere vicino al suo popolo.

Una vita, la sua, vissuta quasi nell'ombra per anni, prima del suo arrivo al Quirinale nel 2015. La politica, però, lo ha accompagnato fin dalla nascita, avvenuta a Palermo ottant'anni fa esatti.

Figlio di Bernardo Mattarella, ministro più volte nelle fila della Democrazia cristiana, fratello di Piersanti Mattarella, presidente della Regione Sicilia assassinato dalla Mafia nel 1980, inizia ben presto a frequentare i movimenti cattolici universitari. Laureatosi in Giurisprudenza alla Sapienza di Roma, ha esercitato la professione di avvocato oltre ad insegnare diritto all'Università di Palermo.

Dopo la scomparsa del fratello, il suo impegno politico si è fatto più intenso. Eletto parlamentare nelle liste della Dc nel 1983, passa per diversi Ministeri (dalla Pubblica Istruzione alla Difesa) prima col partito cattolico fondato da De Gasperi poi con il Partito popolare italiano, la "Margherita", "L'Ulivo" e il PD. Nel 2011 viene eletto giudice della Corte costituzionale e quattro anni dopo la sua nomina a Presidente della Repubblica. Un incarico svolto con impegno e dedizione, con rigore e sensibilità, qualità  che hanno fatto del suo mandato (che scade fra sei mesi) un vero simbolo di speranza, come ha dimostrato negli ultimi ventiquattro mesi, in un Paese in preda al panico a causa della pandemia. Tra bollettini sconfortanti, morti, paure, squilibri politici, pareri contrastanti, Sergio Mattarella è sempre stato lì, ritto sulla sua schiena cercando di rassicurare tutti, con parole e fatti. Ma anche con gesti di grande umanità, come il celebre fuori onda del primo lockdown, quando un ciuffo dei suoi capelli bianchi gli cade sulla fronte e lui si giustifica dicendo che, anche per lui, i barbieri sono chiusi. Oppure quando si fa immortale in fila per il vaccino, dando il suo esempio. O ancora l'11 luglio scorso, lasciandosi andare a qualche brivido di esultanza quando gli Azzurri portano a casa il titolo di campioni d'Europa. 

Serietà, non seriosità. La serietà di chi sa bene quale sia il compito della politica. Dare certezze, saper rassicurare il popolo, con gesti concreti e tangibili. Sergio Mattarella è uno dei pochi rappresentanti di quel "fare politica" che molti di noi non hanno avuto modo di conoscere ed altri, forse, non ricordano neanche più. Serietà, non seriosità. L'immagine di un passato vivo nella sua caratura d'uomo e di politico che non può non essere riconosciuta.

Ebbene, in un periodo come questo, dove un barlume di speranza sembra scorgersi all'orizzonte, non si può non riconoscere il merito da lui avuto in questi mesi così difficili, e augurarci di conseguenza che il suo sguardo di speranza e fermezza continui a guidarci. Buon compleanno Presidente, e grazie!

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