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 LEA PADOVANI: BELLA, LIBERA, FIERA


 Era tornata in scena, tra alti e bassi, da pochi anni e si stava preparando per "L'imperatrice della Cina" di Ruth Wolff, con cui si sarebbe dovuta esibire al Festival di Todi, ma il tempo non glielo consentì. Il 23 giugno 1991, infatti, Lea Padovani se ne andò, portata via da un attacco cardiaco che pose fine ad una vita vissuta all'insegna della passione e della libertà.




Una vita cominciata il 28 luglio 1920, a Montalto di Castro, figlia di un ferroviere che proprio non voleva accettare che lei, ragazza di buona famiglia, si "perdesse" nei meandri dello spettacolo. Ma Lea Padovani lottò per i suoi sogni. Frequentò l'Accademia d'arte drammatica, lavorò in teatro, passando dalla rivista musicale al teatro classico, poi comparve svariate volte sul grande e sul piccolo schermo, passando con disinvoltura da ruoli impegnati a leggeri grazie al suo talento recitativo. Fu però soprattutto il teatro a consacrare Lea Padovani al successo, anche al di fuori dei confini nazionali, come ne "La rosa tatuata" di Willliams, recitata in inglese a Londra.

Lea Padovani, però, era tanto bella quanto fiera e libera e ad un certo punto decise di allontanarsi dalle scene per amore. E con la medesima leggerezza decise, anni dopo, di ritornare in scena fino a quando il destino decise che era il momento di andar via, trent'anni fa esatti.

Ebbene, per omaggiarla come si deve, vi ripropongo l'articolo su Lea Padovani da me redatto circa un anno fa, nel centenario della sua nascita, in cui ho ampiamente raccontato vita e carriera.

L'articolo è fruibile al seguente link:

https://ilrestodelmarino.blogspot.com/2020/07/lea-padovani-talentuosa-bellezza_63.html



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