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 CUORI "LIBERI"

 

Siamo prigionieri di noi stessi. Spesso sono i nostri stessi princìpi a tenerci legati, a impedirci di essere completamente liberi. Ma cos'è la libertà? Per Indro Montanelli era "la sincerità", era "dire e scrivere quello che uno pensa". Ma per fare questo, bisogna anzitutto essere in grado di capire davvero ciò che si vuole, seguire il proprio cuore.



Mi dispiace contraddire il mio "maestro", Luciano De Crescenzo, secondo cui o si era "uomini d'amore" o  "uomini di libertà", ma io penso che la libertà e l'amore siano molto più simili di quanto si creda. Come diceva Enzo Biagi, "la libertà è come la poesia, non ha bisogno di aggettivi". Ebbene, anche l'amore è così: "è" e basta.

Libertà è per me essere sinceri fino al midollo, è poter fare ciò che si desidera senza dare conto a nessuno - e senza andare contro nessuno, si intende. Libertà è semplicemente seguire la propria coscienza e uscire da una prigione in cui spesso siamo noi stessi a rinchiuderci. Ebbene, non può esserci giorno migliore di questo per aprirsi alla "libertà". Perché gli uomini e le donne che il 25 aprile 1945 resero possibile la Liberazione, non lo fecero soltanto per eliminare l'occupazione "fisica" del proprio territorio. Lo fecero soprattutto per poter recuperare una coscienza assopita, offuscata dalla propaganda nazifascista, che aveva non solo "ingabbiato" le teste ma soprattutto i cuori delle persone. Credo che dare libero sfogo ai propri sentimenti, di qualunque natura essi siano, sia il più grande atto di libertà che ci possa essere. Come credo non ci sia circostanza più adatta di questa per "liberarsi" davvero.

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