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CARLO VERDONE: LA FORZA DEI SENTIMENTI

Qualche settimana fa ho rivisto, dopo tanti anni, Perdiamoci di vista, riscoprendolo ancora più bello di quel che ricordavo. La storia di un cinico presentatore televisivo che si innamora di una ragazza paraplegica che ne aveva smascherato ipocrisie e bassezze irrompendo dal pubblico nel pieno di una trasmissione in diretta. Un amore attraverso cui riempire il vuoto lasciato dai suoi fallimenti, personali e professionali.



Ho voluto esordire così, citando questa pellicola che vede Carlo Verdone dividere la scena con una dolcissima (viene quasi difficile pensarlo) Asia Argento, perché credo che sia la costante presenza dei sentimenti, e delle relative emozioni, a spiegare quanto sia grande la filmografia di Verdone. Perché sì, Perdiamoci di vista è un film pieno di sentimento. Come lo è Acqua e sapone, il mio preferito in assoluto, intriso di quell’ingenuità che oggi manca tanto. Lo è Borotalco, con l’amore viscerale di Eleonora Giorgi per Lucio Dalla (e non solo). E sono pieni di sentimenti - umani, sociali, per certi versi politici - anche Un sacco bello e Bianco, rosso e Verdone , le sue opere prime. Perché non serve scomodare titoli come Maledetto il giorno che t ho incontrato o L’amore è eterno finché dura per trovare una minuziosa descrizione dei sentimenti tra manie, perversioni, dolcezze e debolezze della natura umana. Anche in Vita da Carlo, l’ironica serie tv costruita attorno a se stesso, mettendosi a nudo tra realtà e fantasia, i sentimenti fanno capolino un po’ ovunque. D’altronde Verdone, da buon “cultore” di medicina e farmacologia - premiato cum laude ad honorem - ha sempre saputo dosare le emozioni. Basta scegliere un film a caso per rendersene conto. Ed è vero che molti titoli li ricordiamo per battute comiche entrate nella storia o per personaggi spesso fin troppo sopra le righe. Ma è pur vero che in quei film arriva sempre il momento in cui ne capiamo il vero senso, che esula dal puro divertimento. Perché no, con Carlo Verdone non si è mai riso soltanto, e non si è nemmeno mai affrontata una mera critica sociale o di costume (come nella tradizionale commedia all’italiana). Con Verdone si riflette anche, e si fa autocritica. Ci si guarda allo specchio ma non per scoprirsi ridicoli, sbagliati o illusi. Ci si guarda allo specchio per capirsi meglio, per leggersi dentro e rivelarsi, in fondo, quali esseri umani. Individui pronti a vivere, accettandosi con i propri pregi e i propri difetti, a sbagliare, a cadere e rialzarsi. Individui fatti di sentimenti, sentimenti preziosi. Individui disposti, però, a sorridere di fronte a ciò che accade, anche quando non si avrebbe la forza di farlo. Perché questo è il pregio dei sentimenti: spingerci laddove non avremmo mai voluto o osato andare. Proprio come lui, che nel giorno del suo settantacinquesimo compleanno è salito in Campidoglio e ha indossato il tricolore: sindaco per qualche ora della città che ha tanto amato e onorato. La forza dei sentimenti, appunto. Buon compleanno, Carlo!

A.M.M.




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