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JOE SENTIERI: “URLA” D’AMORE, “SALTI” DI GIOIA 


«Io, uno dei tanti/Io, che non ho niente». Forse in quella canzone, divenuta un successo internazionale ed eseguita da grandi artisti, era racchiuso il senso di tutto. Perché Joe Sentieri era “una delle tante” voci della Genova del Dopoguerra, dove nacque un secolo fa, il 3 marzo 1925. Una voce, potente, uno di quegli Urlatori che tra la fine degli anni ’50 e i primi anni ‘60 cambiarono gli schemi di un mondo musicale melodioso e armonico. Non perché non ci fosse armonia nelle sue canzoni, anzi. Ma nei brani di Sentieri - da Vorrei baciarti a Quando vien la sera passando per È mezzanotte - oltre al sentimento c’erano anche l’allegria, la giovinezza e la passione di un’epoca musicalmente perfetta dove l’amore andava “urlato” a squarciagola. 





Un passato da scaricatore di porto nella città del faro, l’amore per la musica nato cantando e strimpellando un mandolino, gli esordi come cantante sui transatlantici che facevano rotta americana, una lunga parentesi in Sudamerica e poi il ritorno in patria, per diventare una delle voci più affascinanti degli anni ’50 e ’60. Bello, biondo, sorriso gentile, abito elegante, Joe Sentieri cantava d’amore, di sentimenti malinconici “sul far della sera”, accompagnando la voce muovendo enfaticamente le braccia e saltellando euforico sul palcoscenico. Era l’Italia dei “musicarelli”, delle commedie balneari di Girolami - che lo videro più volte tra i protagonisti - e delle canzonette d’amore. Poi, Joe, che era uno dei tanti, anche se uno di quelli bravi, diventò uno di quelli che non aveva niente. Tornò all’antica passione giovanile per la pittura. Incise canzoni in dialetto genovese, anche grandi successi internazionali. Ma la sua vita, vissuta sorridendo e saltellando, era diventata triste, solitaria e silenziosa. In precarie condizioni economiche, col sostegno della Legge Bacchelli, Joe Sentieri se ne andò nel 2007, colto da un ictus, a ottantadue anni. Sì, forse si potrebbe anche sorvolare sull’ultima parte della sua esistenza, ma sarebbe ingiusto. Significherebbe nascondere le fragilità, le debolezze e la solitudine di un uomo che ha regalato tanti sorrisi e che ne ha invece ricevuti pochi. Ma è giusto anche ricordare quella stagione favolosa, tra amori crepuscolari, serate romantiche, un motivetto swing e un “saltino”: il tempo in cui Joe Sentieri era sì uno dei tanti, ma dei più brillanti.


A.M.M.

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