WANDA OSIRIS, LA FRAGRANZA DEI RICORDI
Dietro di lei, c’era un mondo. Un mondo fatto di profumo di cipria e di rose, di scale monumentali, di piume, lustrini e colli di visone. Di baldi boys che, tendendo le loro braccia, le indicavano il cammino, percorso con incedere elegante e larghi sorrisi al suono di Sentimental e Ti parlerò d’amor. E quel mondo era lei, in corpo e anima. Wanda Osiris è stata tutto questo. Leggerezza, divertimento, sensualità indossata in lunghi guanti in pelle e strascichi sfavillanti. È stata la divina, la “Wandissima”.
Ha accompagnato la buffa comicità di Macario, l’ironia galante di Carlo Dapporto e quella nervosa e dialettica di un giovane e prestante Walter Chiari. Ma anche Alberto Sordi, Renato Rascel, Raimondo Vianello e Billi e Riva hanno brillato per lungo tempo della sua luce riflessa nelle loro burle. Wanda Osiris è stata la donna fatale che rendeva ilare anche la seduzione, col suo raffinato incespicare, in passi e parole, tra le luci della ribalta e gli applausi senza fine di un pubblico che, tra gli anni ‘30 e ‘50, restava estasiato davanti a cotanta bellezza che poi bellezza non era. La Osiris scendeva da scale ornate di fiori tra aitanti giovanotti che la introducevano come solitamente fa un aggettivo con un sostantivo ad esso riferito. Ma nel suo caso era lei stessa l'aggettivo, declinato al superlativo. Elegantissima, sensualissima e Wandissima. E che non fosse così attraente come il trucco e i suoi abiti luccicosi volevano far credere poco importava. Per i suoi estimatori, corteggiatori indefessi di quell'ideale proibito che tra il dramma della dittatura fascista e l'orrore della guerra regalava ancora qualche momento di leggerezza, la Wandissima era il non plus ultra della femminilità. Ma c’è un tempo per tutto, anche per i superlativi che sembrano racchiudere suggestioni e sentimenti che si crede durino in eterno. Sul finire degli anni ‘50, quel mondo di profumi e paillettes si tinse dei colori dell’autunno. La bella stagione della rivista era ormai al tramonto. Wanda Osiris se ne rese conto e decise così di ritirarsi. Forse quella notte «sentimental», cantata scendendo centinaia di scalinate, non era così «infinita» come credeva. Ma di sicuro, il ricordo di quella notte ha lasciato il suo profumo, come una «rosa appassita». Perché di quella fragranza, Wanda Osiris è rimasta l’essenza. Il suo ultimo sipario, quello della vita, scese giù l’11 novembre 1994, esattamente trent’anni fa. Da quell’ultima notte, invece, quella della rivista di anni ne sono passati più di sessanta. Eppure di quella fragranza, purissima, dolcissima e Wandissima, si sente ancora l’odore.
A.M.M.
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