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BUON COMPLEANNO, DONNA SOPHIA!


È difficile omaggiarla senza scadere nella banalità. Di lei si può dire tutto. Che sia bella, che sia brava, che sia affascinante, che sia sensuale che sia materna, pretenziosa, irascibile, passionale. Sophia Loren, però, è stata ed è molto di più di una serie di qualità e aggettivi. Sophia Loren è la diva e il suo esatto contrario. 




Nella sua procacità giovanile, reduce da concorsi di bellezza per far felice mamma Romilda, ha fatto grande sfoggio delle sue gambe, del suo seno - su cui Totò fece una memorabile battuta in “Miseria e nobiltà” di Mattòli - e del suo sguardo maliardo in commedie indimenticabili, come "Il segno di Venere” e “Pane, amore e…”  di Risi, dove si lanciava in uno sfrenato mambo col maresciallo De Sica. 



In alto, Sophia Loren con Franca Valeri ne "Il segno di Venere" (1955).
In basso, con Vittorio De Sica in "Pane, amore e..." (1955). Entrambi i film sono diretti da Dino Risi.



E proprio quest’ultimo, il Maestro, ha fatto di Sophia Loren La Loren, col beneplacito del suo produttore nonché marito, Carlo Ponti. Un solo titolo:  “La ciociara”. L’epopea di una madre e di una figlia (la giovanissima Eleonora Brown) in fuga sotto i bombardamenti dalla Capitale verso la piana di Fondi. Ed è subito Oscar. 



Sophia Loren con Eleonora Brown ne "La ciociara" (1960) di Vittorio De Sica.



Con Marcello Mastroianni, invece, ha dimostrato a tutti cosa significasse davvero la chimica, l’alchimia fra un uomo e una donna. L’esordio in “Peccato che sia una canaglia” di Blasetti, la consacrazione definitiva, a mio avviso, con “Una giornata particolare” di Scola, e in mezzo tanti grandi titoli, da “Matrimonio all’italiana”, “Ieri, oggi, domani” e “I girasoli” di “papà” Vittorio D. a “La moglie del prete”, ancora di Dino Risi. 



Sophia Loren e Marcello Mastroianni. In alto, "Matrimonio all'italiana" (1964) di Vittorio De Sica.
In basso, "Una giornata particolare" (1977) di Ettore Scola.



Ma La Loren, la diva internazionale - Hollywood l’ha corteggiata, l’ha voluta, l’ha celebrata e onorata, ma lei non ne ha mai subito più di tanto il fascino -, è sempre rimasta, dentro di sé, Sofia Scicolone. La ragazzina puteolana troppo bella per non tentare la strada del cinema. E quella strada, lunga e lastricata di premi, ovazioni, applausi, quella ragazzina lì l’ha percorsa tutta, con eleganza ed umiltà. Quell’altra strada, invece,  quella della vita, non finisce qui. Novant’anni sono tanti, per alcuni anche troppi, ma per lei sono solo un soffio. Un soffio di vento leggero che le scompiglia i capelli, magari in riva al mare, col golfo di Napoli e il Vesuvio sullo sfondo, che sorride più di lei di fronte a cotanta bellezza. Buon compleanno, donna Sophia!


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