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 NUNZIO FILOGAMO: LA "VOCE" DI UN "CARO AMICO"


 Mancavano solo otto mesi. Avrebbe compiuto il secolo in settembre e, invece, il 24 gennaio 2002, Nunzio Filogamo salutò per sempre quei "cari amici" che per decenni lo avevano ascoltato in radio. Certo, non lavorava ormai da anni, viveva in una casa per anziani, ma nello spirito era rimasto quel signore distinto che poche volte si mostrò in volto, donando però al pubblico quella sua voce da cantante confidenziale (incise anche qualche brano), discreta, misurata, affabile.



Nato a Palermo - il 20 settembre 1902 - ma cresciuto a Torino, Annunziato "Nunzio" Filogamo cominciò a recitare da ragazzino nei teatrini scolastici. Poi, col tempo, passò a palcoscenici di professione fino ad approdare nella celebre Compagnia di Ruggero Ruggeri, dopo aver studiato Legge (laureandosi) alla Sorbona di Parigi prima e all'Università di Torino poi. Ma il vero successo arrivò con la radio. Dotato di una dizione perfetta e di un tono garbato e molto professionale, divenne uno dei "pilastri" dell'Eiar (poi divenuta Rai) e non solo come conduttore. Nel 1934, infatti, venne ingaggiato come interprete di Aramis nel varietà radiofonico "I quattro moschettieri", trasmissione andata in onda per cinque anni con grande successo. La sua fama e quella frase che ha fatto epoca, "Miei cari amici vicini e lontani buonasera, buonasera ovunque voi siate", sono legati al Festival di Sanremo. Nella splendida cornice del Casinò della "città dei fiori", Nunzio Filogamo inaugurò la gara canora più famosa d'Italia nel 1951. 


Da sinistra, Marisa Allasio, Nunzio Filogamo e Fiorella Mari al Festival di Sanremo 1957.


La sua "gentil voce" introduceva le varie esibizioni canore mentre i radioascoltatori, vicini e lontani, potevano godere delle pregevoli "corde" dei loro beniamini. Poi arrivò la televisione e cambiò tutto. Filogamo era troppo "attaccato" al microfono e alle sue regole, e venne così giudicato inadatto al piccolo schermo, dove ciò che conta prima di tutto è la presenza fisica. Ma ciononostante, dopo tre anni di assenza, nel 1957 fu proprio lui a condurre in diretta Tv il Festival, affiancato da Fiorella Mari e dalla "maggiorata" Marisa Allasio (vessata dal conduttore per le numerose gaffe). Dell'ostracismo opposto alla sua persona, tuttavia, Filogamo se ne importò ben poco. Tornò con piacere alla sua vecchia e cara radio, conducendo diversi programmi fino alla fine degli anni '70. Nel 1984, ormai ottantaduenne, Filogamo fece la sua ultima apparizione televisiva da Renzo Arbore, in un programma dedicato alla storia della radio e il cui titolo era ispirato al suo celebre saluto, "Cari amici vicini e lontani". Da quel momento in poi, la sua vita proseguì in silenzio, prima nella sua piccola dimora nel centro di Torino, poi in una casa di riposo a Rondello d'Alba, nel cuneese, dove, insieme alla sorella Ignazia, trascorse serenamente gli ultimi dieci anni della sua esistenza. Un' esistenza piena di soddisfazioni, legata per sempre alla radio e ai suoi più grandi successi, di cui Nunzio Filogamo, a vent'anni dalla sua scomparsa, rimane la più illustre ed indimenticabile "voce".



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