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 ADDIO A CARLO DELLE PIANE: COPROTAGONISTA DEL CINEMA CHE FU

Bilanciando il suo fisico esile con le "forti" capacità recitative riuscì a guadagnarsi un posto di tutto rispetto nel nostro cinema. Passando dalla commedia al dramma, recitò accanto ai più "grandi", dimostrando doti artistiche del tutto naturali. Carlo Delle Piane, grande attore di cinema e teatro, è scomparso ieri all'età di ottantatré anni. La notizia è stata diffusa dalla moglie, la cantante Anna Crispino.




Nato il 2 febbraio del 1936 a Campo de' Fiori, nel cuore della vecchia Roma, Delle Piane era ancora uno scolaro - poco diligente - quando venne scelto dal Maestro De Sica e da Duilio Coletti per il ruolo di "Garoffi" nel film "Cuore" del 1948. Da lì cominciò una carriera brillante che lo vide prendere parte ad oltre cento film, dal Dopoguerra fino ai giorni nostri.
Piccolo di statura, gracile, con quel naso storto e adunco (a causa di una pallonata che gli ruppe il setto nasale quando era un ragazzino), Carlo Delle Piane diventò un volto noto del cinema degli anni '50 e '60.


                                           Carlo Delle Piane con Totò e Aldo Fabrizi in "Guardie e ladri".

Ebbe l'onore di lavorare con i più celebri artisti del tempo. Interpretò diverse pellicole accanto a Totò, come "Guardie e ladri", di Steno e Monicelli, del 1951, "il monaco di Monza" di Sergio Corbucci e "Totò contro i quattro" di Steno,  entrambi del 1963.
Accanto ad Alberto Sordi recitò in "Un americano a Roma", nel 1954, diretto ancora da Steno, nel ruolo di "Cicalone" l'amico di Nando Mericoni.
Con Aldo Fabrizi, invece - già presente in "Guardie e ladri" e "Totò contro i quattro" -, partecipò  ai due film sulle vicende della "famiglia Passaguai", tra il '51 e il '52, diretti dallo stesso Fabrizi. Ancora col grande attore romano fu in tournéé nel 1962 col primo "Rugantino" di Garinei e Giovannini, interpretato dal mitico Nino Manfredi. Qui, Delle Piane era "Bojetto", figlio dell' indimenticabile "Mastro Titta" Fabrizi.



                                                                     Carlo Delle Piane con Pupi Avati.

Negli anni '70, dopo aver preso parte ad altre pellicole di genere comico e a qualche "musicarello",  Delle Piane rivelò tutto il suo talento drammatico, grazie alla proficua collaborazione con Pupi Avati, per il quale recitò in ben quindici pellicole: da "Tutti defunti... tranne i morti" del 1977, passando per "Regalo di Natale"(che gli valse la Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile), nel 1986, fino all'ultimo, "La rivincita di Natale", nel 2004.




                                               Carlo Delle Piane in una scena di "Chi salverà le rose?".


Nel 1997 provò anche un' esperienza alla regia, dirigendo se stesso in "Ti amo Maria".
 La sua ultima interpretazione, invece, nel 2017, nel film di Cesare Furesi, "Chi salverà le rose?", in cui è il protagonista, l'avvocato Santelia - già presente in due film di Avati.



                      Da sinistra: Gianni Agus, Totò, Magali Noël e Carlo Delle Piane in "Totò e Cleopatra".

Per me, però, Carlo Delle Piane resterà per sempre uno degli ultimi interpreti di quella prolifica stagione cinematografica del Dopoguerra. Oltre ai sopracitati ruoli - ma ce ne sarebbero tanti altri - una delle sue interpretazioni che preferisco è quella di "Cesarione", il figlio sciocco e mammone della regina d'Egitto Cleopatra (interpretata da Magali Noel) e di Giulio Cesare, bistrattato e offeso da un esilarante Marco Antonio/ Totò in "Totò e Cleopatra" diretto da Fernando Cerchio nel 1963.
Ma indimenticabili restano tutte le sue interpretazioni in quei film: forse un po' ingenui, ma incredibilmente veri e spontanei. Proprio come la recitazione di "Carletto", amabile coprotagonista del cinema che fu.

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