TI SENTO, FEDERICO! "Non bisogna accanirsi a capire, ma cercare di sentire, con abbandono". In queste parole si cela il segreto per comprendere la sua missione cinematografica. Sentire, non capire. Lasciarsi travolgere dall'onda emotiva generata da immagini, dialoghi e scenografie. Federico Fellini non ha mai preteso di essere "compreso". Piuttosto voleva offrire "suggestioni". La crepuscolare e malinconica abulia de "La dolce vita", le atmosfere surreali di "8 1/2", i ricordi giovanili di "Amarcord", il provincialismo de "I vitelloni", il neorealismo de "Le notti di Cabiria", la tenerezza di "Ginger e Fred", il grottesco illusionismo de "La città delle donne" non possono essere capiti fino in fondo. Ognuno avrà sempre una sua personale interpretazione, un suo giudizio di valore, di bellezza o di bruttezza. Ma ciò che accomuna tutti è la consapevolezza di assistere, davanti a quel...