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 ALBERTO TALEGALLI, PRODIGIOSO "BURINO"


Umbro di Spoleto, figlio di artigiani, dal volto ingenuo e bonario, da buon provinciale, aveva una passione: raccontare. Raccontare la sua gente, un po' maldestra, credulona, genuina e "burina", ma nel senso più dolce e sentimentale del termine. Alberto Talegalli aveva quarant'anni quando il suo nome diventò noto alle cronache cinefile, radiofoniche e televisive nei panni del "Sor Clemente", campagnolo trapiantato in città, stupendo tutti con la sua contagiosa simpatia, tra goffe avventure galanti in compagnia dell'amico zi' Ngiulino (interpretato sul grande schermo da Virgilio Riento) e discussioni con la moglie Gerza. 




La sua figura corpulenta e baffuta rapì tutti con il suo umorismo, passando dai microfoni della radio ai set cinematografici, dalle assi del palcoscenico al piccolo schermo. Ma il suo sorriso si spense troppo presto, il 10 luglio 1961, quando perse la vita in un incidente stradale. Proprio in occasione dell'anniversario della sua scomparsa, due anni fa, vi ho raccontato la sua storia, simile a una favola, quelle in cui i sogni diventano sempre realtà. Ve la ripropongo di seguito, per chi non l'ha letta e per chi lo ha già fatto ma ha ritrovato la voglia di farlo leggendo queste poche righe. Perché Alberto Talegalli è stato un piccolo-grande prodigio e, a centodieci anni dalla nascita, non merita di essere dimenticato.

L'articolo è fruibile al seguente link:

https://ilrestodelmarino.blogspot.com/2021/07/talegalli-il-talento-della-semplicita.html

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