CARLO LIZZANI: L'UOMO, IL REGISTA E I SUOI "DRAMMI"
Si può raccontare tutto. La guerra, il malessere sociale, il terrorismo, la miseria tra sogni e speranze. Ma la depressione, specialmente la propria, quella è difficile da rivelare. Carlo Lizzani, dieci anni fa, il 5 ottobre 2013, decise di concludere la sceneggiatura della sua esistenza, gettandosi dal balcone di casa sua. Quale fosse il motivo, il perché di quel gesto nessuno può saperlo, ma che dietro ci fosse un dramma è probabile.
Ho espresso questo mio pensiero lo scorso anno, nel centenario della nascita di Lizzani, raccontandovi la sua storia tra mille "storie". Storie di vita partigiana, storie del Dopoguerra, storie di malavita e di terrorismo. Di drammi leggibili negli occhi grandi e malinconici di Anna Maria Ferrero ne "L'oro di Roma", o nel volto scavato e nello sguardo freddo di Gian Maria Volonté in "Banditi a Milano". Di seguito troverete il collegamento a quell'articolo, molto sentito e partecipato, attraverso il quale voglio ricordare l'uomo Lizzani, il regista Lizzani, il narratore Lizzani e i suoi "drammi", ancora oggi insuperati capolavori del nostro cinema.
L'articolo è fruibile al seguente link:
https://ilrestodelmarino.blogspot.com/2022/04/lizzani-drammi-di-storia-e-di-vita.html
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