MARIO MONICELLI: TRA SORRISI E AMAREZZE, FINO ALL'ULTIMO "CIAK" Un uomo di novantacinque anni, gravemente malato, crede di aver fatto il suo tempo, di non aver più possibilità se non quella di soffrire e così si butta dal quinto piano dell'ospedale in cui è ricoverato schiantandosi al suolo. Sembra il finale di un film. Una scena perfetta, con la camera che riprende un manichino in volata mentre precipita verso il basso, magari con una melodia tragica, da melodramma del Dopoguerra. Una scena dopo la quale sentire il regista gridare "Stooop!" e concludere così l'ultima sequenza. Ma quell'uomo che precipita non è un manichino, è una persona in carne ed ossa, e quella non è la scena conclusiva di un film, ma un fatto reale. Il cui protagonista, però, è un regista e sceneggiatore amatissimo. Tra i migliori narratori del secolo scorso: Mario Monicelli. È il 29 novembre 2010 quando, all'Ospedale San Giovanni di Roma, il "Maestro" della comm...