CIAO, STEFANO!
"Siamo nati per combattere la sorte. Ma ogni volta abbiamo sempre vinto noi". Lo aveva scritto lui, lo scorso marzo, nel pieno della pandemia. "Rinascerò, rinascerai": una canzone di fiducia, di speranza e di coraggio - dedicata a Bergamo -, composta da Stefano D'Orazio e magistralmente eseguita da Roby Facchinetti. Due dei cinque "Amici per sempre" che hanno fatto sognare, commuovere, riflettere. Anche in questi mesi difficili, con questo brano reso speciale dalle corde di Roby e dalle parole di D'Orazio, sempre profonde, sempre sincere. E, ironia della sorte, proprio in un periodo in cui questa "vittoria" sembra sempre meno scontata, anche Stefano D'Orazio non ce l'ha fatta. È sempre stato quello meno "visibile": lì sullo sfondo, con la sua batteria, iniziata a suonare da ragazzo e mai abbandonata.
Davanti a lui Roby, il più carismatico, e poi Red Canzian, Dodi Battaglia e Riccardo Fogli: i Pooh, il gruppo più longevo d'Italia, scioltosi dopo cinquant'anni di storia e una reunion, nel 2016, che ha riportato in scena due storici componenti: Riccardo Fogli e Stefano D'Orazio. Sì, proprio lui, che aveva lasciato il gruppo nel 2009 dopo aver contribuito alla sua storia fin dal 1971 - dopo l'uscita dell'ex batterista Valerio Negrini, che rimase nel gruppo soltanto come paroliere -, quando entrò a far parte del "clan" dopo varie formazioni e una carriera da compositore anche per il teatro. Da allora, la sua chioma riccioluta e la sua sagoma sorridente, dietro i piatti della sua batteria, è entrata a far parte della storia musicale, e non solo come quinto componente dei Pooh e voce (dagli anni '80, quando tutti iniziarono ad eseguire parti del brano di turno a rotazione) ma anche come autore. D'Orazio, infatti, è stato un grande paroliere componendo brani non solo per il suo gruppo, ma anche per altri artisti (ad esempio Alice).
Tra i più celebri brani dei Pooh ricordiamo "Buona fortuna", "Lascia che sia", "La donna del mio amico", "Cercando di te", "E arrivi tu". Ma il batterista si era anche occupato per anni della gestione manageriale della band. Fino al 2009, quando ad ormai sessant'anni (era nato il 12 settembre 1948) preferì lasciare gli "Amici", senza mai abbandonarli del tutto. Nel 2017, infatti, scrisse per l'album "Insieme" di Fogli e Facchinetti, e proprio con quest'ultimo stava collaborando per un musical tratto dal celebre brano "Parsifal". Un sogno infranto, ieri sera, con la scomparsa di Stefano. "Non si può, non si può, no non si può", verrebbe da dire, eppure è andata così. Quel che è certo è che la sua musica, i suoi assoli di batteria e le sue parole, continueranno ancora a farci compagnia. Ciao Stefano, "Amico" per sempre!
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