COSÌ PARLÒ BELLAVISTA: LA NAPOLI DI IERI, DI OGGI E DI DOMANI « Ciononostante in questo mondo del progresso, in questo mondo pieno di missili e di bombe atomiche, io penso che Napoli sia ancora l'ultima speranza che ha l'umanità per sopravvivere ». Parole che sembrano di una attualità quasi sconcertante, eppure pronunciate quarant’anni fa. Parole da “eterno ritorno” di Nietzsche, che ispirò anche il titolo del film. Ma proprio in queste parole, proferite da Luciano De Crescenzo poco prima dei titoli di coda, si condensa il senso profondo di Così parlò Bellavista , nato come un libro umoristico e diventato un capolavoro cinematografico che descrive, meglio di tante tele e acquerelli col Vesuvio e il golfo di Napoli in evidenza, l’essenza stessa di una città che è tutto e il contrario di tutto. Bella e brutta, onesta e disonesta, fiera e paurosa, angelica e dannata. Per Luciano De Crescenzo, alias Gennaro Bellavista, professore di filosofia in pensione, Napoli rappresenta l’ulti