EDUARDO DE FILIPPO, VIVERE PER RECITARE « Fare teatro sul serio significa sacrificare una vita [...] Così si fa teatro, cosi io ho fatto! ». Visibilmente commosso, segnato in volto e nell'animo, Eduardo parlava, a cuore aperto, al pubblico del Teatro Antico di Taormina, il 15 settembre 1984. Ringraziò per la prima volta suo figlio, Luca, « venuto dalla gavetta, dal niente », cresciuto bene proprio grazie alla grande palestra del teatro. Quel teatro che dal commendator Scarpetta in su ha prodotto lacrime, sorrisi, dolori, amori e riflessioni. Perché Eduardo scriveva con il cuore prima che con la testa. Esordì, al pari dei fratelli, la maggiore Titina e il minore Peppino, sul palcoscenico di papà Eduardo Scarpetta prima, del fratellastro Vincenzo Scarpetta poi. Ma fare l'attore, per lui, non era sufficiente. Eduardo aveva tanto da dire, da raccontare. Cominciò a scrivere ben presto e alla fine della sua carriera si ritrovò con ben cinquantacinque commedie. Natale in casa Cupiell...