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PINO CARUSO: SICILIANO NEL CUORE E NELL'ARTE


Iniziò in teatro con Pirandello e finì in teatro con Pirandello. Le pièce del celebre autore agrigentino furono, forse, il biglietto da visita migliore per un siciliano che conquistò il Continente pur restando fedelmente legato alla sua terra. Pino Caruso nasceva novant’anni fa, a Palermo, e proprio lì, nella sua città, riuscì a coprire col fragore degli applausi il rumore sordo e impietoso di bombe e fucili mitragliatori. 





Negli anni ’90, in quella terra bella ma malata, Pino Caruso portò il suo teatro. Quel teatro che lo aveva visto innalzarsi dai palcoscenici siciliani al Salone Margherita di Roma, dove col Bagaglino di Pingitore, nel 1965, si gettò a capofitto nel cabaret. Di lì a poco arrivò la televisione, con cui Caruso portò il dialetto siciliano in tutte le case italiane, distruggendo stereotipi e lanciando una vera e propria mania “sicula”. Da Che domenica amici a Canzonissima, da Teatro 10 a Portobello e Domenica in, dal bianco e nero al colore, Pino Caruso stupì tutti con la sua eleganza e la sua misurata allegria. Nel piccolo schermo, forse, Caruso trovò la chiave della popolarità, rinverdendo la sua figura, ormai anziana ma ancora brillante, nei panni del simpatico maresciallo Capello delle prime stagioni della fiction Mediaset Carabinieri. Ma per quanto, noi tutti, lo ricordiamo come grande cabarettista in Tv, con le sue perle di saggezza poetica, come la definizione del cannolo siciliano quale perfetta espressione dell’amore, dove la crema di ricotta, con la sua dolcezza, rappresenta la donna mentre la pasta dura, la scorza, rappresenta l'uomo, Pino Caruso ha forse dato il meglio di sé in palcoscenico, proprio lì dove, all’indomani delle grandi stragi di Mafia, portò al Festino di Palermo tutta la sua grandezza artistica e umana, regalando speranza e sorrisi. E proprio in teatro - pochi anni prima che la malattia se lo portasse via nel 2019 - Pino Caruso concluse la sua splendida carriera. Quella di un siciliano umile, orgoglioso delle proprie origini e alta espressione della sua arte migliore.

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