GIANCARLO SBRAGIA, “SIPARI” DA RISCOPRIRE Fascino, cultura, presenza, passione. L’incarnazione del teatro, per certi versi. La rappresentazione vivida di ciò che una pièce dovrebbe offrire, quando scritta, interpretata e diretta bene. E che si trattasse di un lavoro teatrale antico o contemporaneo, che si trattasse di Plauto o di Osborne, di Pirandello, di Shakespeare, di O’ Neill, Sartre o ancora di un’opera scritta di suo pugno, Giancarlo Sbragia offriva tutto ciò che aveva. Forse fa parte di quella nicchia d’attori poco ricordati perché alle lusinghe del cinema e alla popolarità della televisione preferì sempre il calore della platea gremita, del “vivo” riscontro di un pubblico plaudente e sincero. Il pubblico che in quasi mezzo secolo di vita scenica l’ha seguito, l’ha apprezzato e forse l’ha anche invidiato, per l’immensa preparazione - non solo artistica, ma culturale - e per l’indiscusso ascendente sul gentil sesso. Giancarlo Sbragia era un galantuomo, nella vita come in ...