ADIEU, ANOUK!
Il suo primo piano, con quegli occhioni grandi, malinconici, rimarrà per sempre tra i fotogrammi più belli del cinema. E non solo quello in bianco e nero, da Fellini a Lelouch, che nel 1966, a fianco al bel Jean-Louis Trintignant la consacrò alla fama internazionale in una storia d’amore tormentata e sfuggente, durata - cinematograficamente parlando -cinquant’anni e per ben tre film, l’ultimo nel 2019, “I migliori anni della nostra vita”, dove Anouk Aimée, ottantasettenne, conservava quel fascino e quella sensualità che l’hanno sempre contraddistinta.
Dalla danza al teatro, dal cinema d’oltralpe a quello italiano, Anouk Aimée ha attraversato decenni, costumi, stili con una innata eleganza e con quella bellezza che, col passare del tempo, acquistò anche la malia della senilità. Due anni fa, in occasione dei suoi novant’anni, scrissi un ampio articolo (lo trovate qui https://ilrestodelmarino.blogspot.com/2022/04/buon-compleanno-anouk-sensualita-e.html) in cui parlai di lei, dei suoi successi, della sua vita e di quella bellezza rimasta inalterata e senza tempo, proprio come quei film (da “La dolce vita” a “Un uomo, una donna”) che l'hanno resa celebre. Ma le feci anche un augurio speciale, riprendendo una frase di Victor Hugo che ispira il titolo del suo ultimo film che citavo prima: “I migliori anni della vita sono quelli che non abbiamo ancora vissuto”. Ebbene, se la vita vera è Altrove, allora per lei il meglio deve ancora arrivare. Adieu, Anouk!
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