BERLINGUER, UN UOMO E I SUOI VALORI
Lucido, fermo, accorato, visibilmente affaticato. La sera del 7 giugno 1984, sotto lo stemma del Partito comunista italiano, in piazza della Frutta a Padova, pochi giorni prima delle elezioni europee, Enrico Berlinguer teneva il suo ultimo e indimenticato comizio. Quella sera un ictus si impossessò del suo corpo, portandoselo via quattro giorni dopo, l’11 giugno di quarant’anni fa, a causa di una emorragia cerebrale.
Se ne andava così un uomo dalla schiena dritta, un oratore capace, un politico brillante e amato. Un “compagno” che liberò il Pci dall’egemonia di Mosca, facendosi promotore di una politica di stampo democratico intrisa di grandi ideali e valori. Valori che lo portarono al dialogo con la Democrazia cristiana e col presidente Aldo Moro, un amico prima che un rivale (e mai un nemico). Ideali che lo spinsero a battersi a favore dei valori della Costituzione e del benessere del popolo. Valori di un uomo che lottava per uno Stato libero, egualitario e democratico, in bilico tra la Guerra Fredda e lo stragismo di massa, tra eversione di destra e di sinistra. Ideali di un uomo che ho provato a ricostruire qualche anno fa, nel centenario della sua nascita, e che vi ripropongo al seguente link:
https://ilrestodelmarino.blogspot.com/2022/05/enrico-berlinguer-gli-ideali-di-un.html
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