Passa ai contenuti principali

CIAO, POPOFF!


Il suo caschetto biondo e quel faccino impertinente non li ha dimenticati nessuno. Per tutti era Popoff, il bambino che nel 1967 vinse lo Zecchino d'Oro con quel brano che raccontava di un cosacco dello zar un po’ goffo e del tutto inadeguato alla vita militare tra le nevi della steppa. Walter Brugiolo, invece, sei anni d’età e lo sguardo di chi ha già capito tutto dalla vita, sembrava nato per vivere sotto i riflettori. E lo dimostrò ben presto come piccolo prodigio coprotagonista dei gloriosi “musicarelli”. 





Tra Little Tony e Al Bano, rispettivamente insegnante di scuola guida un po' playboy e povero pescatore legato alla famiglia e innamorato della bella Romina Power, Walter Brugiolo divenne il fratello piccolo che tutti avrebbero voluto: vispo, intelligente e molto più astuto degli adulti, dispensando consigli di vita e d’amore, che lui stesso mette in pratica (con scarsi risultati) con una dolce, rossa e lentigginosa Nicoletta Elmi. Tra Zum Zum Zum - La canzone che mi passa per la testa - in cui è lui stesso a cantare la celebre canzone - e Il suo nome è Donna RosaPopoff ebbe modo di lavorare con grandi attori come Peppino De Filippo, Bice Valori, Nino Taranto, Paolo Panelli e Dolores Palumbo, conquistando tutti con la sua dolcezza e la sua simpatia. E noi vogliamo salutare proprio quel bambino, ancora vivo nel corpo di un uomo di sessantatré anni che un brutto male ci ha portato via. Perché in quel visetto biondo e sdentato, indelebile nella nostra memoria, Walter Brugiolo continuerà a sorridere. Ciao, Popoff!

Commenti

Post popolari in questo blog

C'ERA UNA VOLTA, IL TEATRO DELLE VITTORIE! Nell’estate televisiva in cui le menti offuscate dall’afa si ridestano, a sera, ai ricordi di  Techetecheté , ci capiterà di rivederlo. Nelle sue splendide scenografie, dal bianco e nero al colore, nei conduttori in abito da sera, da Lelio Luttazzi a Fabrizio Frizzi, negli acuti di Mina, nella diplomazia di Pippo Baudo, nelle mille luci di una facciata, quella di uno dei teatri più celebri della Rai, che era essa stessa un inno al divertimento del sabato sera. Da qualche tempo, quell’ingresso, per anni abbandonato al degrado estetico, è stato restaurato ma “in povertà”, lontano dai fasti di una storia cominciata ottant'anni fa, nel 1944, quando il Teatro delle Vittorie, sito in via Col di Lana, a Roma, veniva inaugurato nientepopodimeno che da una rivista di Totò e Anna Magnani.   Il "luminoso" ingresso del Teatro delle Vittorie.   Il delle Vittorie era un grande teatro specializzato negli spettacoli di varietà e rivista. Bal
GIUSEPPE GUIDA, PASSIONE MAESTRA Un maestro, nel senso più “elementare” del termine. Perché prima che professore, preside, sindaco democristiano, storico e scrittore, Giuseppe Guida è stato, a mio avviso, un maestro. E non solo perché si diplomò allo storico Istituto Magistrale di Lagonegro. Giuseppe Guida possedeva infatti le qualità che - sempre a mio parere - dovrebbero essere proprie di un vero insegnante elementare (e non solo): empatia, sguardo lungo, curiosità, intelligenza. E di intelligenza “Peppino” Guida diede dimostrazione fin da bambino.  Nato il 17 settembre 1914, da proprietari terrieri del Farno, zona rurale alle porte di Lagonegro (Pz), Peppino era terzo di sette figli e i genitori, per permettergli di studiare, lo affidarono agli zii materni, commercianti, che si occuparono della sua istruzione. I loro sacrifici non furono vani e infatti Peppino Guida diede prova di grandi capacità intellettive e non solo. Accanto alla passione per gli studi umanistici, che lo conduss
MAURIZIO ARENA, IL PRINCIPE FUSTO Alto, moro, bello. Un fisico scolpito e il sorriso "piacione". Maurizio Arena, giovane divo degli anni '50, scompariva esattamente quarant'anni fa, quando ormai da tempo aveva diradato la sua presenza sul grande schermo. Se ne andò, per un attacco cardiaco, nella notte tra il 20 e il 21 novembre del 1979, nella sua sontuosa villa a Casal Palocco, alla periferia di Roma, dove da qualche tempo svolgeva l'attività di guaritore. Era da poco riapparso in televisione, nella trasmissione Rai "Acquario" condotta da Maurizio Costanzo, per parlare della sua nuova "vita". La sua vita precedente, invece, era quella di un giovanotto aitante che, dal popolare quartiere della Garbatella, a Roma - dove nacque il 26 dicembre 1933 -, era approdato nel mondo del cinema dopo aver svolto diversi mestieri. Il suo esordio risale ai primi anni '50 ma Maurizio Di Lorenzo, in arte Arena, raggiunse la popolarità nazional