PIERO PICCIONI: ARMONIA E LEGGEREZZA
“Goodbye my Piero, goodbye to your rhythm”. Addio mio Piero, addio al tuo ritmo. Poteva essere così declinato il testo di una delle sue più celebri musiche per salutarlo. Piero Piccioni, uno dei più grandi compositori italiani, noto particolarmente per le sue leggendarie colonne sonore - fra tutte la sopracitata “Fumo di Londra” per Alberto Sordi -, se ne andava vent’anni fa, il 23 luglio 2004, portando via con sé decenni di musica inconfondibile, raffinata e ironica, malinconica e sognante.
Figlio del politico democristiano Attilio, pianista jazz di raro talento, finito ingiustamente in uno dei primi casi di cronaca nera che scossero il Paese negli anni ’50 (il “Caso Montesi”), che costò la carriera al padre, Piero Piccioni deva la sua fama al cinema, avendo realizzato decine e decine di musiche da film, primi fra tutti quelli diretti da Alberto Sordi - con un sodalizio durato più di trent’anni, fino all’ultimo film dell’attore, nel 1998 -, collaborando con i registi più vari, da Steno a Francesco Rosi, dalla commedia al film di inchiesta. Le note di Piccioni sono inconfondibili: strumenti e suggestioni sonore si fondono in una armonia piacevole a qualunque orecchio. Ritmo, tanto, ma anche sentimento, emozione, leggerezza. Al link seguente potete leggere un articolo che gli dedicai nel centenario della nascita in cui ne ho ripercorso ampiamente vita e carriera.
https://ilrestodelmarino.blogspot.com/2021/12/piccioni-il-ritmo-del-cinema-e-passato.html
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