PIPPO, IL "MAESTRO" BARZIZZA
Dai microfoni dell'Eiar, le sue musiche, prodigio di fiati come il sax, ristoravano gli animi afflitti dalle "pene" del fascismo. La voce vellutata di Alberto Rabagliati e quella "suadente" del Trio Lescano accompagnavano le sue note swing, così "proibite" dal Regime eppure così amate dalla gente.
Poi arrivarono le musiche da film, quelli di Totò in primis - che aveva reso una star sua figlia, la brava e bella Isa -, il Dopoguerra e un infarto che spinse Pippo Barzizza, stimato nei locali notturni della sua Genova come ai più prestigiosi locali del mondo, ad appendere la "bacchetta" al chiodo e a dedicarsi all'insegnamento della musica ai giovani allievi che entravano a frotte nella sua riservata e accogliente dimora sulla riviera ligure, a Sanremo, dove se ne andò il 4 aprile 1994, alla lodevole età di novantadue anni. Da allora sono passati trent'anni, ma le musiche di Pippo Barzizza sono ancora qui a testimoniare un'epoca in cui il saper emozionare faceva rima col "saper fare", anche se si trattava di canzonette. Per conoscere i titoli di quelle melodie e qualcosa in più sul maestro Barzizza, vi invito a leggere al link seguente l'ampio articolo che gli dedicai qualche tempo fa, nell'anniversario della sua nascita.
L'articolo è fruibile al seguente link: https://ilrestodelmarino.blogspot.com/2022/05/barzizza-prodigio-di-note-era-un.html
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