MYRIAM PETACCI, UNA STORIA NELLA STORIA
Bella, fiera, decisa. Vincere, il motto del Regime, divenne anche il suo. La sua vittoria era rappresentata dal palcoscenico e dal grande schermo, dove riuscì ad arrivare grazie a "Lui". Sì, proprio "Lui". Perché negli anni '40, quando Myriam Petacci, in arte Miria di San Servolo, esordì come attrice (dal Teatro delle Arti di Roma al Festival di Venezia) sua sorella maggiore Claretta era già diventata l'illegittima compagna del Duce, che cercò in tutti i modi di aiutare la cognatina a spiccare il volo.
Provò anche in Spagna, dove nel 1943, in piena odissea nazionale, tra guerra e ribellioni, fu spinta a trasferirsi dalla sorella e dal Duce, che non fece in tempo a riabbracciare prima che fossero uccisi. Myriam Petacci, nel Dopoguerra, tornò in Italia e si rifugiò tra i ricordi, cercando di salvaguardare la memoria di sua sorella, partecipando anche al film a lei dedicato da Squitieri, nel 1984. Poi l'oblio, dissoltosi in una spirale di povertà e depressione nel maggio del 1991. La sua è una storia nella storia, tra ambizione personale e follia autarchica, tra speranze e illusioni, tra drammi veri e finzione scenica. Una storia che, a cento anni dal suo inizio, vi invito a conoscere e magari ad approfondire, riproponendovi un articolo scritto qualche tempo fa. L'articolo è fruibile al seguente link:
https://ilrestodelmarino.blogspot.com/2021/05/myriam-petacci-lincubo-di-una-ragazza.html
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