ADDIO, MONICA!
"Ma 'ndo vai?", mi verrebbe da gridare. Dove vai Monica? Perché? Ci ha lasciati così, d'un colpo. Sapevamo della sua malattia, quella che cancella i ricordi, ma non le emozioni. Sono infatti convinto che il calore del pubblico l'abbia riscaldata fino alla fine, nella sua cercata solitudine e tranquillità. Novant'anni compiuti pochi mesi fa, giusto per darmi la soddisfazione di dedicare un articolo "in vita" ad uno dei miei miti.
E non solo il mio, dal momento che Monica Vitti ha rappresentato nel mondo la grandezza del cinema italiano. L'unica donna (seconda solo alla Magnani) ad aver davvero scavalcato i "Mattatori" nella commedia all'italiana. Perché per quanto la sua carriera sia stata ampia, dal teatro al cinema, dai film d'impegno (fu pregevole musa di Antonioni) a quelli del "disimpegno", Monica Vitti rimane soprattutto una straordinaria "interprete del sorriso". Sensuale, affascinante, con quella voce graffiante come il suo temperamento, la Vitti ha saputo regalarci grasse risate e spunti di riflessione. Memorabile il suo sodalizio con "Albertone", da "Polvere di stelle" (dove cantava il celebre brano da me citato sopra) a "Io so che tu sai che io so". Film in cui, se si fosse chiamata con il suo nome di battesimo, Maria Luisa Ceciarelli, avrebbe maggiormente sottolineato la sua recitazione appassionata e "verace". Verace come il suo talento, la sua spontaneità e la sua bellezza. Perché lei si definiva "una bruttina", ma il suo fascino era qualcosa di talmente reale, privo di alcunché di sofisticato, da renderla speciale nella sua semplicità. Ci manca già, tanto, e per salutarla come si deve vi ripropongo di seguito l'articolo da me redatto per il suo compleanno. Un buon modo per omaggiarla, per onorarla e per ricordarla. Visto che, d'ora in poi, i ricordi sono l'unica cosa che ci resta di lei. Addio, Monica!
L'articolo è fruibile al seguente link: https://ilrestodelmarino.blogspot.com/2021/11/vitti-novantanni-da-guerriera-segreto.html
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