ELIZABETH, DOLCE ELIZABETH
È stata per decenni un'icona di sensualità e bellezza. Il suo sguardo così particolare, di un azzurro tendente al viola, ha dominato decine di pellicole americane come "Un posto al sole" di George Stevens - che la lanciò nel panorama cinematografico hollywoodiano ancora adolescente - e successi internazionali come "La gatta sul tetto che scotta", "Chi ha paura di Virginia Woolf?" (che le valse uno dei sue due Oscar) e "Cleopatra", dove conobbe Richard Burton, che sposò due volte. Elizabeth "Liz" Taylor, nata a Londra novant'anni fa esatti ma americana per fama, successo e sangue materno, ha incarnato alla perfezione la donna fatale, a tratti spregiudicata.
Una ragazza formosa e piena di vita fin da giovanissima, quando mosse i primi passi come attrice bambina per far contenta sua madre, che aveva smesso di recitare dopo essersi sposata. Ma Elizabeth Taylor, amatissima, corteggiatissima (la sua vita sentimentale fu costellata di storie più o meno importanti), era anche una donna molto dolce, fragile, che trascorse gli ultimi anni della sua esistenza su una sedia a rotelle per problemi alla schiena, andandosene, quasi in silenzio, per un attacco cardiaco, il 23 marzo 2011, in un ospedale di Los Angeles, la città a cui si legò per sempre la sua immagine di diva. Ebbene, nel giorno del suo compleanno, volevo ricordare Elizabeth "la dolce", Elizabeth "la diva" riproponendovi l'articolo da me redatto poco meno di un anno fa, nell'anniversario della sua scomparsa. L'articolo è fruibile al link seguente:
https://ilrestodelmarino.blogspot.com/2021/03/elizabeth-taylor-la-diva-dagli-occhi.html
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