FRED BUSCAGLIONE: PER SEMPRE "DRITTO", PER SEMPRE VIVO
Il sorriso beffardo, brillante sotto la falda del cappello leggermente calato sul suo sguardo malandrino. La mano sinistra nella tasca della giacca e la destra levata in aria a reggere una sigaretta perennemente accesa. L'immagine di Fred Buscaglione è rimasta per sempre questa. Da quando quel 3 febbraio 1960 la sua auto andò a schiantarsi contro un camion nel quartiere Parioli, a Roma, il suo volto dal ghigno provocatorio e sensuale, la sua voce piena di ironia e swing, sono stati immortalati in una istantanea che ha superato decenni, generazioni, tendenze e stili musicali.
E pensare che "Il dritto di Chicago", il finto bullo che faceva il verso ai gangster d'oltreoceano, voleva ritirarsi per evitare di essere dimenticato. Dopo un decennio di successi, da "Che bambola!" a "Whisky facile", condivisi con Leo Chiosso, suo compagno d'avventure, conosciuto nelle sue primissime esibizioni nei night torinesi, Fred Buscaglione temeva che la sua popolarità sfumasse da un momento all'altro, nonostante un pubblico sempre più entusiasta.
Ebbene, a dimostrazione del fatto che la sua fama sia tuttora viva, ad un secolo dalla sua nascita, volevo ricordare Fred Buscaglione riproponendovi l'ampio articolo da me redatto due anni fa, nell'anniversario della scomparsa.
L'articolo è fruibile al seguente link:
https://ilrestodelmarino.blogspot.com/2020/02/il-mito-buscaglione-e-lalba-del-3.html
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