DIMENTICATA ANNIE
Malinconica, intensa, passionale. Un perfetto mix tra esistenzialismo francese ed esuberanza italiana. Non a caso, Annie Girardot ottenne il massimo del successo grazie al cinema italiano, dove esordì nel 1960 nel capolavoro di Visconti "Rocco e i suoi fratelli". Su quel set, conobbe Renato Salvatori che diventerà suo marito, e recitò affianco al bel tenebroso Alain Delon, futura stella del cinema d'oltralpe.
Lei, invece, nonostante diverse opportunità (lavorò con registi come Lelouch e Carné), visse il suo massimo splendore proprio nel nostro Paese, lavorando con registi come Monicelli, Ferreri (una memorabile "donna scimmia" con Tognazzi), Patroni Griffi. Un successo che non riuscì a ripetere nell'ultima parte della sua carriera, pur continuando a lavorare mentre l'Alzheimer cominciava a spegnerla lentamente. Ebbene, prima che a spegnersi sia anche la memoria di lei, a novant'anni esatti dalla sua nascita, volevo omaggiare Annie Girardot, ingiustamente dimenticata, riproponendovi l'articolo da me redatto lo scorso febbraio, nell'anniversario della sua scomparsa.
L'articolo è fruibile al seguente link:
https://ilrestodelmarino.blogspot.com/2021/02/annie-girardot-il-talento-di-uno.html
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