NANDO MARTELLINI, "L'ECO" DELLA STORIA
"Campioni del mondo! Campioni del mondo! Campioni del mondo!". Il Bernabéu gremito di tifosi e quel refrain diventato leggenda assieme alla sua voce. Nando Martellini, scomparso ormai vent'anni fa - il 5 maggio 2004 -, è rimasto indissolubilmente legato a quella partita storica: quel 3-1 contro la Germania Ovest (c'era ancora il Muro) che laureò gli Azzurri campioni del mondo.
Era l'11 luglio 1982 e per Martellini quella telecronaca avrebbe rappresentato per sempre l'apoteosi della sua carriera. Una carriera cominciata nel 1944 in radio, nell'allora EIAR, come responsabile della redazione Esteri. Come radiocronista commentò anche i funerali del presidente Luigi Einaudi e di papa Angelo Roncalli. Ma fu lo sport, la sua passione, a rendere la sua voce una compagna preziosa per tutti gli sportivi d'Italia. Passando dalla radio alla televisione, la voce di Nando Martellini ha raccontato decine e decine di imprese agonistiche per la Rai. Il suo commento ha accompagnato i ciclisti tra ripidi e tortuosi tornanti e discese a rotta di collo al Giro e al Tour. Ha raccontato la forza, la tenacia e la grinta degli atleti alle Olimpiadi. Ma, soprattutto, la sua voce ha seguito la sfera di cuoio nelle sue mille evoluzioni nelle più grandi arene calcistiche, nazionali e internazionali. La più celebre telecronaca, come detto, rimane la finale dei Mondiali '82, ma la più iconica è quella della cosiddetta "partita del secolo", Mexico '70, quando l'Italia aveva già battuto la Germania Ovest per 4-3. Giorni, ore, momenti, istanti di sport televisivi e radiofonici entrati a far parte della Storia. La Storia d'Italia, la Storia degli italiani: popolo di santi, poeti, navigatori, ciclisti, atleti, calciatori e radiotelecronisti sportivi. La Storia dello sport, fatta di pagine e pagine di emozioni e di speranze, impreziosite da una voce unica, gentile, precisa e puntuale la cui eco risuona ancora.
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